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IL VESUVIO, MERAVIGLIA DEL MONDO
Post n°377 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da lifeisnow.napoli
La celebrità di Napoli nel mondo sarà indubitabilmente offuscata dalla lunga serie di disastri recenti. Ma l'immagine «mitica» della città e dei suoi dintorni, malgrado tutto, sembra resistere piuttosto bene, se è vero che il Vesuvio è candidato a diventare, per universale acclamazione, una delle nuove «Sette meraviglie della natura» mondiali. Questo, almeno, è quanto ha finora deciso il popolo di internet, attualmente impegnato a votare sul sito ufficiale dell'organizzazione svizzera no-profit «New 7 Wonders Of Nature» ( www.new7wonders.com), che lo scorso dicembre ha lanciato un apposito concorso internazionale. I «tifosi» del Vesuvio sono veramente tanti, e certo non tutti napoletani, benché su Facebook sia possibile rinvenire traccia del lavoro svolto da una comunità di origine partenopea assai impegnata nella votazione e forte ormai di oltre ottomila membri. Il concorso si articola in più passaggi: dopo una fase preliminare nel corso della quale sono stati registrati quasi 450 scenari naturali in rappresentanza di oltre duecento diversi paesi, il 7 gennaio si sono aperte le «semifinali», con una prima cernita di 261 siti sparsi in 222 paesi, cioè a dire in tutto il pianeta. E tra questi figura, per l'appunto, anche il nostrano Vesuvio. Fino al 7 luglio si potrà votare per arrivare a una ulteriore scrematura, da cui usciranno 77 bellezze naturali del mondo, tra le quali saranno successivamente scelti 21 finalisti. Dal 21 luglio partirà l'ultima fase del concorso. E non si può certo dire che gli svizzeri vogliano improvvisare: i votanti, infatti, avranno tempo fino al 2011 per poter decidere quali dei candidati rimasti potranno ambire a uno dei sette titoli di «nuova meraviglia della natura». Come si vede, si tratta di una selezione durissima. Anche per questo, una specifica commissione di supporto, quella incaricata di sottoscrivere via via le candidature, ha pensato di offrire una qualche forma di riconoscimento a tutti coloro che avranno partecipato a questa gara planetaria: i votanti, se lo vorranno, potranno ricevere per la modica cifra di due dollari un attestato personalizzato di votazione, tanto per ricordarsi e ricordare che anche loro hanno contribuito alla scelta delle nuove sette meraviglie. Per il momento, quindi, le «nomination» sono 261. A favore del Vesuvio si può osservare che il vulcano è al momento uno dei soli tre siti italiani in lizza, gli altri due essendo inoltre «in condominio», uno con la Francia (il Monte Bianco), l'altro con la Svizzera (il Cervino). E questo benché una certa italianità possa vantarla anche il Monte Titano, che formalmente, però, gareggia per San Marino. Ora, ci si potrebbe interrogare su questo evidente «primato »: siamo proprio sicuri che in Italia non ci siano altri mirabili scenari naturali in grado di competere col Vesuvio? Per esempio Capri, o le coste sarde, quelle garganiche, o ancora i calanchi appenninici, e i laghi alpini. O magari (perché no?) l'Etna. Sta di fatto, però, che il Vesuvio batte tutti, e si può pensare che questo non accada soltanto per motivi estetici, ma anche per la straordinaria potenza simbolica e di suggestione che la montagna napoletana di fuoco sa evocare. Poca concorrenza in Italia, dunque. Ma quella straniera è tale da far venire la tremarella. Fra gli splendori naturali giunti in questa «semifinale », molti dei quali ignoti ai più, figurano infatti mostri sacri come l'Everest e la Grande Barriera Corallina, la suggestiva e cangiante formazione rocciosa australiana di Ayer's Rock e il Kilimangiaro, le Grotte di Cristallo dell'arcipelago di Bermuda e, sempre per restare in campo insulare, lo struggente «Albero della Vita», un maestoso albero solitario che si erge nel bel mezzo del deserto del piccolo sultanato di Bahrain, nel Golfo Persico. E ancora: il complesso dei laghi di Plitvice in Croazia e l'intero corso del Danubio, le scogliere irlandesi di Mohar e il Loch Ness in Scozia, la Selva Nera in Germania e la rocca di Gibilterra, le cascate Angel in Venezuela, Iguazù tra Brasile e Argentina e Niagara tra Canada e Stati Uniti, nella cui «squadra» c'è ovviamente anche il Grand Canyon del Colorado... Il Vesuvio, insomma, dovrà vedersela con avversari di assoluto rispetto. Ma certo, di questi tempi, anche questo suo essere arrivato a metà dell'opra è qualcosa che un po' di soddisfazione la dà. |
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