Creato da light_eyesblue il 06/05/2008
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La scomparsa totale dei sensi di insicurezza si avra' soltanto quando avrai quella benedetta capacita' degli uccelli del cielo e dei fiori del campo di vivere pienamente, momento per momento, nel presente, per quanto insopportabile questo possa apparire.

Da: Anthony De Mello - Chiamati all'amore


 

 

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Che idea!!!

Post n°26 pubblicato il 07 Giugno 2008 da light_eyesblue
 

Fumetti metropolitani



Un
creativo americano incolla 15mila bolle vuote sui manifesti di New
York. E la gente si sfoga su questi piccoli spazi per esprimersi. Con
risultati sorprendenti...



Basta manifesti. Al bando tutte le immagini che invadono le pareti di
stazioni, strade, piazze, bus e metropolitane. Il bombardamento
mediatico a cui sono sottoposti i cittadini toglie loro lo spazio
pubblico. A combattere il fenomeno che dilaga ci pensa il Bubble
Project. L'idea nasce nella mente del giovane art director e designer
di New York, Ji Lee.



Stanco dall'invasione mediatica che divora le grandi metropoli a
scapito di chi ci vive, Lee decide di partire al contrattacco: ordina
15mila fumetti in un stamperia di Chinatown e con queste armi
mediatiche sotto il braccio parte alla riconquista della città.
Obiettivo: ricoprire i poster pubblicitari con un fumetto vuoto che
consente alla gente comune di esprimersi liberamente.



Grande la sua sorpresa quando rifacendo a ritroso il percorso iniziale
munito di una fotocamera digitale si rende conto che le "nuvolette"
lasciate sulle pareti cittadine sono piene di commenti divertenti,
ironici, a volte molto più impattanti delle pubblicità che li
ospitavano. E con la sua macchina fotografica si diverte a registrare
il nuovo fenomeno di riconquista della città. Il successo è tale da
indurre il giovane creativo a raccogliere i commenti dei normali
cittadini sul sito Bubbleproject.com, per poi farne un libro intitolato
Talk back. The bubble project.



La risposta dei cittadini a questa richiesta di espressione libera è
entusiamante. Lo confermano le migliaia di fotografie scattate dal Lee:
le scritte spaziano sui più diversi temi, dalla moda alla religione,
dal mondo dei media alla politica. Ironia, senso della polemica,
fantasia e immaginazione sono gli ingredienti ideali per graffiare,
divertire o semplicemente un modo per consentire a chiunque di "dire la
sua".



Ben presto l'iniziativa del giovane designer americano si globalizza e
travalica le frontiere degli Stati Uniti: a Buenos Aires, Londra e
Dublino si estende l'iniziativa, con lo stesso successo. Ora l'idea è
stata ripresa da due creativi di Parma, affascinati dall'idea di Lee.
«Per noi – spiega Michele Ampollini - si tratta solo in minima parte di
un progetto di azione, è soprattutto un progetto di comunicazione.
Funziona distillando l'idea ad altre persone, ad altre città. Si fonda
sul tam tam mediatico». E se nella vostra città spuntano come funghi
dei fumetti sui manifesti, ascoltate il consiglio: sfogatevi! Anche se
fosse soltanto per divertirsi. (Libero News)

 
 
 
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