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ENRICO DE PEDIS BOSS DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

Post n°235 pubblicato il 07 Giugno 2011 da tignalucida

ENRICO DE PEDIS Enrico De Pedis Enrico De Pedis, detto Renatino (Roma, 15 maggio 1954 – Roma, 2 febbraio 1990), è stato un criminale italiano, boss dell'organizzazione criminale romana nota come Banda della Magliana. Il suo nome, oltre a molti dei misfatti della Banda, è legato alla vicenda di Emanuela Orlandi, la ragazza di cittadinanza vaticana scomparsa nel 1983, il cui caso è stato spesso messo in relazione con il caso Calvi e i rapporti tra Vaticano e Banco Ambrosiano. De Pedis è stato ucciso in un agguato a Roma in Via del Pellegrino, nei pressi di Campo de' Fiori: la sua uccisione va catalogata come un regolamento di conti tra "ex compari"[6]. De Pedis, infatti, al contrario degli altri appartenenti alla banda, fu l'unico a possedere uno spiccato "spirito imprenditoriale": mentre gli altri sperperavano i propri bottini, egli investiva, anche in attività legali, tali illeciti proventi (in imprese edili, ristoranti, boutique...).[7] Arrivò al punto di non voler più dividere i proventi delle sue attività coi compari carcerati. Si sentiva sciolto da tale obbligo, in quanto ormai i suoi introiti provenivano in buona parte da attività proprie e non rientravano più nei bottini comuni. Gli altri interpretarono ciò come uno smacco da far pagare caro. Così nel 1989, uscì dal carcere Edoardo Toscano detto "Operaietto" (appartenente alla fazione Magliana, opposta a quella dei testaccini di cui De Pedis era il leader) e si mise sulle sue tracce. De Pedis, però, fu più rapido e fece uccidere Toscano dai suoi killer personali (tali Angelo Cassani detto Ciletto e Libero Angelico, meglio noto negli ambienti malavitosi col soprannome di Rufetto) dopo averlo fatto cadere in una imboscata con un pretesto. Quando evase successivamente dal carcere Marcello Colafigli, la fazione dei maglianesi iniziò a riorganizzarsi per eliminare De Pedis. L'occasione si presentò quando riuscirono a sapere da un antiquario di Roma (Angelo Angelotti, anch'egli legato in passato alla famigerata banda romana) dell'appuntamento che "Renatino" avrebbe avuto il 2 febbraio 1990 con lui nella sua bottega in via del Pellegrino. Appena uscito dal negozio De Pedis salì sul suo motorino Honda Vision e si avviò, ma venne affiancato da una potente motocicletta con a bordo due killer toscani assoldati per l'occasione, Dante Del Santo detto "il cinghiale" e Alessio Gozzani,il quale però negli ultimi anni sembra sia stato scagionato dall'accusa di essere quel giorno alla guida della moto,condotta forse da Antonio D'Inzillo deceduto poi da latitante in sud africa nel 2008

 
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