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Emozioni Vitali

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Agli artisti che mi hanno letto..

Post n°1440 pubblicato il 06 Novembre 2021 da ilcorrierediroma
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando diventi consapevole della banalità della vita,

c'è un inevitabile passaggio attraverso la trance.

La trance è l'inevitabile squilibrio, il cardine della porta,

un asse che ti lascia da qualche parte, probabilmente sconosciuto.

La trance artistica è uno spauracchio per la scienza,

non può essere misurata o verificata, non c'è modo di racchiuderla,

metterci sopra sbarre, o staccionate, o bandiere colorate.

La trance è tanto difficile da provocare quanto facile da soffrire,

e trasforma l'acqua addomesticata in Scilla che inghiotte o Cariddi che sputa.

Questo processo di vortice interno produce nel soggetto paziente tali cambiamenti

improbabili e facoltà così inaspettate come parlare lingue morte, dipingere l'ignoto,

scrivere, comporre, musica, ecc.

 

 

La creatività è prodotta dalla genesi, non c'è mai ripetizione,

tutto è meravigliosamente diverso, niente può essere misurato o contrastato.

Quando l'artista entra in ciò che è prevedibile per quanto riguarda la ripetitività,

cessa di essere interessante: 

leggi un romanzo, leggili tutti. Un tronco con quattro rami e tante foglie,

sempre le stesse, un unico strato, senza profondità né trasparenza.

Lo stesso schema non funziona per Platone, c'è così tanta profondità che finisci per

scoprire che non finisce mai.Così, alcuni passano come le mode, per non tornare mai

più, e altri restano, più o meno lunghi, a seconda delle stagioni.

La trance è un'altra cosa. A Robert E. Howard, Conan sembrerebbe esigente che

raccontasse la sua storia. Ma Howard era schizofrenico, a volte,

Dalí poteva passare la giornata a dipingere senza fermarsi a mangiare o bere.

Questo è stato successivamente utilizzato da Gala per costringerlo a dipingere,

ma forzare la trance è il modo migliore per non raggiungerlo,

e Gala ha solo una firma su una tela bianca, perché un po' di nero la riempia.

 

L'ispirazione è il preludio alla trance, il primo impulso, dove c'è una simbiosi,

tra l'artista e la musa, un tocco, un battito, qualcosa che si riflette nelle parole

che non sono scritte, nei colori che non raggiungono il tela, nella musica che galoppa,

per non tornare mai più.

Agli artisti che mi hanno letto, con sincera dedizione..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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