LA STAMPA IMPRONTA ETERNA DEL PENSIERO E DELLA CREATIVITA' DELL' UOMO
IMMAGINI
LA STAMPA
La Stampa, questo colossale mezzo di diffusione del pensiero Umano, non è solamente l'Arte di imprimere sulla carta ma e soprattutto '' fiaccola di civiltà e verità ''
IL GRAFICO
la proggettazione di uno stampato è una attività complessa che coordina numerosi elementi che costituisce lo stampato stesso. Lo stampato no deve essere considerato solo il risultato di operazioni puramente manuali o l'opera di macchinari più o meno complessi, ma anche l'aspirazione viva e concreta dell'ispirazione umana.
Il proggettista grafico è innanzitutto un tecnico, egli deve possedere una profonda e completa conoscenza della grafica in modo che il suo lavoro non crea involontariamente difficoltà tecniche e dannose per lo stampatore e sappia impiegare convenientemente tutte le risorse delle arti grafiche nessuna esclusa.
Il proggettista grafico non lo si può improvvisare egli deve possedere spirito iniziativa di organizzazione di originalità e quindi all'esattezza. E' necessario formarsi un idea ben chiara al riguardo, tenendo presente che << '' senza metodo non non si riesce in nulla '' e l'arte e frutto di una lunga esperienza >> solo con uno studio assiduo, unito ad una attenta osservazione degli stampati, sorretto da una costante esperienza e da una guida sicura si permetterà di realizzare, con profonda soddisfazione personale ed altrui un qualche cosa di utile e soddisfacente.
LA STAMPA
La stampa non e solamente L'arte di imprimere sulla carta, un testo, un disegno, un'immagine ma é " Fiaccola di Civiltà e Verità ". Se partiamo da questo punto possiamo riconoscere l'alto valore dello stampato e la possibilità di soddisfare con esso la più leggittima aspirazione e soddisfazione personale.
MACCHINE
DEDICA A é PZZIENT SAJUT'
é pzzient sajut' provate ad andare al cimitero a trovare qualche vostro defunto che magari vi siete dimenticati o non ci pensate mai o magari perchè, sit' sajut' è non vi interessano più, ma...., '' che può ssape si a ffuria è vedè e muort ca nun te mpare pure tu a campa.... ''
PINK FLOYD
LAVORI
Alcuni Lavori Editoriali da me eseguiti
PINK FLOYD
MILLER
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Alfonso Longobardi
Post n°72 pubblicato il 29 Settembre 2009 da teknopress2002
"Non dimenticherò per tutto il resto della mia vita l’atmosfera della Tipografia, divenuto poi un luogo della mente, un posto della memoria. Non era solo per l’odore del piombo e dell’inchiostro, tipico della tipografia. Ma anche quello del petrolio, della carta, del sudore umano nei giorni caldi dell’estate, e del fumo dei bracieri accesi per riscaldare gli ambienti nelle lunghe e fredde giornate invernali. In quel luogo, io, vedevo e ricordavo, in piedi dietro ad una macchina da stampa, Sempre pronto a fischiettare una canzonetta, la sigaretta accesa poggiata sul banco accanto alla risma di carta da stampare, quell’uomo era il simbolo della creatività. Quell’uomo in piedi, sempre allegro, pronto a fischiettare, con una sigaretta tra le dita, aveva una parte importante e decisiva. Era come se la conoscenza ed il sapere del mondo venissero prodotti in quel momento. Un percorso lungo e faticoso, un punto di arrivo sofferto e preciso: le parole, il pensiero che diventavano forma, oggetto, contenuto. Doveva poi essere distribuito agli altri, affinché anche loro sapessero, accettassero, prendessero parte alla comunicazione dei saperi, alla distribuzione della conoscenza, alla scoperta del mondo. Quell' Uomo capiva che qualcosa di importante accadeva in quei momenti di intenso lavoro. La ruota della macchina girava veloce, guidata dalla cinghia legata al grosso motore. Sembrava come il correre delle carrozze sulle rotaie.Il sapere prendeva forma e correva verso la vita. Quell'Uomo, seduto sullo sgabello dietro la macchina, era felice e si lasciava andare con gli occhi chiusi a sognare, accarezzato dal leggero venticello, che i fogli portati dai nastri, all’uscita della macchina gli soffiavano sul volto mentre scendevano. La tiratura era alta e la macchina doveva arrestarsi il meno possibile per non ritardare la consegna del lavoro. Immaginava che tutto ciò che era stato appena impresso dalla forma da stampa si trasferisse nella sua mente. Il sapere prendeva forma e correva verso la vita. La "forma da stampa", potevano essere quattro, otto, sedici, trentadue a seconda del formato del libro. Oppure una, come nel caso di un Manifesto o Locandina. E allora, la forma, era una e grande. Fatta di caratteri di piombo e di legno e clichés. Pazientemente allineati, l’uno dopo l’altro. Spazzolati col petrolio, prima che i rulli inchiostravano la ''forma''. L’inchiostro, infatti, poteva essere troppo o troppo poco ed allora bisognava regolare il calamaio che serviva a dosare l’intensità dell'inchiostro sulla forma da stampa. Quell’uomo è Alfonso Longobardi. |
LA LINOTYPE
- La Linotype,
- grande macchina, grande invenzione
- la sua funzione era quella di
- fondere le parole nel Piombo
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e come si faceva a non mettere queste foto
Totò, Peppino, e Cardone
TIRABOZZA
Inchiostrazione Forma Tipografica
Tirabozze
1975
![foto2 foto2](http://digiphotostatic.libero.it/teknopress2002/med/8b12fccca0_2246192_med.jpg)
![foto3 foto3](http://digiphotostatic.libero.it/teknopress2002/med/8b12fccca0_2246190_med.jpg)
![foto1 foto1](http://digiphotostatic.libero.it/teknopress2002/med/8b12fccca0_2246191_med.jpg)
Inviato da: ma5247
il 05/05/2009 alle 21:00
Inviato da: teknopress2002
il 04/05/2009 alle 20:23
Inviato da: De_Blasi.A
il 04/05/2009 alle 20:17
Inviato da: ma5247
il 03/05/2009 alle 22:50
Inviato da: semplicemente.giuly
il 20/04/2009 alle 07:54