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Da: "COSI' PARLO' ZARATHUSTRA" di F. W. Niethzsche - LE FRASI PIU' BELLE - DICIASSETTESIMA PUBBLICAZIONE.

Post n°90 pubblicato il 27 Agosto 2012 da loredanafina1964
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IL RITORNO

(pag. 158) - O, solitudine! Tu patria mia, solitudine! Troppo a lungo ho vissuto selvaggio in paesi selvaggi per non tornare a te con le lacrime agli occhi!

Ora minacciami solo col dito, come una madre minaccia il figliolo, ora sorridimi, come sorride una madre, ora dimmi soltanto: Chi è fuggito lontano da me come un vento da uragano?

- chi, partendo, ha gridato: troppo a lungo ho vissuto accanto alla solitudine, così da disimparare il silenzio! E adesso l'hai dunque imparato?

O Zarathustra, io so tutto: e che tu fra la moltitudine ti sentivi più abbandonato, tu l'unico, più che mai non ti fosse successo presso di me!

O Zarathustra, io so tutto: e che tu fra la moltitudine ti sentivi più abbandonato, tu l'unico, più che mai non ti fosse successo presso di me!ùUna cosa è l'abbandono e l'altra è la solitudine: ecco che cosa hai ora appreso! E che fra gli uomini sempre sarai un selvaggio e uno straniero:

- selvaggio e straniero perfino se ti amano; poichè innanzi tutto vogliono essere accarezzati da tutti!

Ma qui sei al tuo paese e in casa tua; qui tu puoi parlare come ti va, buttare fuori le tue ragioni, qui nessuno si vergogna di sentimenti intimi e ostinati.

Diritto e franco qui tu puoi parlare a tutte le cose: e in verità le parole risuonano come lodi alle loro orecchie, quando uno parla francamente!

Le mie bestie mi guidino! Io vedo maggiori pericoli fra gli uomini che fra le bestie - questo era allora abbandono!

O, solitudine! O tu, solitudine, patria mia! Beato e dolce è per me il suono della voce tua!

Noi non ci poniamo domande, non ci lamentiamo l'uno dell'altro, andiamo francamente insieme attraverso porte aperte.

Perchè presso di te tutto è aperto e chiaro e anche qui le ore corrono su piedi più leggeri. Infatti nell'oscurità il tempo trascorre più lento che alla luce.

Qui mi si spalancano tutte le parole dell'essere e tutti gli scrigni delle parole.

O felice silenzio intorno a me! O purissimi profumi! O, come questo silenzio fa tirare il fiato dal profondo del petto! O, come se ascoltare questo beato silenzio!

Ma laggiù tutto parla, e nulla è inteso. Anche se annunciasse la saggezza a suono di campane, i bottegai sulla piazza del mercato ne soffocherebbero il suono col tintinnio dei loro soldi!

Tutti pronunciano parole fra quella gente, ma tutte le parole sono tradite. E ciò che una volta costituiva un segreto e si riteneva intimità di anime profonde, appartiene oggi ai trombettieri di strada e ad altre farfalle del genere.

O, umanità, razza bizzarra! O, tu strepito di strade buie! Ora sei di nuovo alle mie spalle: - il mio maggior pericolo è passato!

Nell'indulgenza e nella compassione fu sempre il mio pericolo maggiore; e ogni essere umano vuole indulgenza e compassione.

Comprimendo la verità, con mani pazze e cuore frenetico e ricco delle piccole bugie della pietà: - così ho vissuto fra gli uomini.

Ho dimorato travestito fra loro, pronto a rinnegarmi per sopportarli, e dicendomi di cuore: "O, pazzo che sei, tu non conosci gli uomini!".

Si disimpara a conoscere gli uomini, quando si vive fra gli uomini.

E quando mi ebbero rinnegato, io, pazzo, li trattai proprio per questo con maggior riguardo che me stesso: abituato, come ero, a esser duro con me stesso e sovente perfino vendicandomi contro me stesso per quei riguardi e quelle indulgenze.

Punto da mosche velenose e scavato come la pietra dalle tante gocce della malvagità, dimorai fra loro e ancora dissi a me stesso; "Tutto ciò che è piccolo non ha colpa della sua piccolezza".

Specialmente poi coloro che si dicono "i buoni", trovai che erano le mosche più velenose: pungono con tutta innocenza, mentiscono con perfetta innocenza; come potrebbero esser giusti verso di me?

A chiunque vive fra i buoni, la pietà insegna a mentire. La pietà rende greve l'aria a tutte le anime libere. La stoltezza dei buoni è infatti insondabile.

DI NUOVO IO RESPIRO CON NARI FELICI LA LIBERTA1 DEI MONTI! IL MIO NASO E' FINALMENTE LIBERO DAL LEZZO DI TUTTA L'UMANITA'!

SOLLETICATO DA BREZZE FRIZZANTI, COME DA VINI SPUMANTI, LA MIA ANIMA STARNUTA, - STARNUTA E AUGURA A SE STESSA: SALUTE!".

Così parlò Zarathustra.

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PROSSIMA PUBBLICAZIONE AL PIU' PRESTO. 

 
 
 
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