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LA DIDATTICA DELL'ODIO di Danilo Cipollini (Bel Ami Edizioni) - le frasi e le pagine più belle- Ottava pubblicazione

Post n°130 pubblicato il 05 Agosto 2013 da loredanafina1964

Dario rimase quieto nell'ansiosa attesa di una nuova lettera.

Il nuovo plico arrivò durante la giornata del lunedì. Questo concedeva a Dario più tempo per organizzare la nuova diretta. Federico, che aveva passato gli ultimi quattro giorni con le dita incrociate, terrorizzato dalla paura di possibili rappresaglie, scrociò le dita per ricominciare a farle scorrere sulla tastiera del telefono ed organizzare la nuova puntata.

Dario si chiuse nello studio di cui aveva (con l'arroganza tipica del re spodestato che ritorna al suo posto) ripreso possesso.

Comodamente seduto sul suo trono di pelle, isolato dal resto del mondo, si accese un sigaro. Poi staccò il sigillo della lettera e iniziò a leggere.

Ci troviamo di nuovo, caro Dario.

L'avevo lasciata alle prese con formiche, termiti e altri esseri poco raccomandabili, animali come lei e come me, ma della cui parentela, per quanto lontanissima, un pò tutti ci vergognamo. Provi un po lei ad andare da una donna che le piace e sulla quale vuole far colpo e dirle: "tu sei la mia termite". Non credo che la serata finirebbe sul sedile posteriore della sua automobile. Ma avrà sentito spesso qualcuno dire "sei la mia Bambina", ed è un nomignolo che in genere non dispiace. Questo perchè alla categoria "Bambini" abbiamo dato, da ormai parecchio tempo, connotati positivi. E' successo subito dopo esserceli inventati, i Bambini. Già, perche - sia chiaro - i Bambini sono una nostra invenzione.

Ma sarà bene fare un po di luce sulla questione.

Pressappoco fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo ha avuto luogo una rivoluzione silenziosa ma di importanza estrema. Potremmo ben dire che sia stata più importante di quelle simpatiche puttanate - scoperta dell'America, la prima macchina a Vapore, il Telefono - a cui universalmente tributiamo l'onore di aver cambiato stabilmente le regole della nostra Esistenza. No, queste rivoluzioni sono state, in realtà, solo cose nuove da gestire. La rivoluzione di cui parlerò cambiò le modalità della gestione stessa.

E' stata una rivoluzione che abbiamo preso in bocca.

Il passaggio, più o meno indolore, della società "del Vino e della Birra" alla società del The e del Caffè".

Seguiamo Aner, muratore egiziano, attraverso l'inizio della sua giornata venti secoli circa prima dell'arrivo di Cristo. Il pover'uomo sa che lo aspettano diverse ore di fatica bestiale sotto l'inclemente sole del deserto a cesellare blocchi di pietra da sei tonnellate per impilarli in una Piramide che testimoni la grandezza di un altro uomo, per nascita più fortunato di lui, agli occhi di altri uomini ancora che, invece, con il nostro Aner condivideranno una vita fatta di sole, sudore, arcaiche bestemmie, pane e birra.

Infatti, Aner si sveglierà presto al mattino, si laverà la faccia in un catino sporco, indosserà la tunica da lavoro e, salutata la moglie, farà colazione nel suo modo consueto: pane e birra.  A questo c'è un perchè: i carboidrati del pane e dell'alcool contenuto nella birra gli forniranno le energie necessarie per il lavoro terrificante che lo aspetta e, a buon bisogno, lo stordimento alcolico indispensabile per immunizzarsi alla fatica (e all'ira divina causata dalle arcaiche bestemmie) e, pertanto, proseguire efficientemente il suo compito.

Se anzichè Aner, volessimo seguire Philippe, nel 1380, nel suo ruolo di capomastro durante la costruzione della cattedrale di Reims, probabilmente la variazione più significativa che troveremmo sarebbe quella di sostituire alla birra il vino e alle bestemmie arcaiche qualcosa di più consono ad un uomo del basso medio-evo (le quali presumibilmente ci suonerebbero familiari).

Se però voliamo con la fantasia a Theodor, mercante di lana della contea di North Yorkshire nel 1734, questo austero inglese si scandalizzerebbe all'idea di un pasto simile. Con buona approssimazione potremmo sbirciare, sulla sua tavola, un bicchiere fumante di caffè nero.

Non ci sono piramidi, nel North Yorkshire, e la cattedrale di zona, a York, è già stata costruita da operai avvinazzati qualche centinaio di anni prima. La più grande Cattedrale gotica della Gran Bretagna, fra l'altro.

Theodor, dovrà tenere conti, sorvegliare i trasportatori, a buon bisogno tenere il timone della sua piccola barca lungo le coste della perfida Albione. A Theodor non dovranno funzionare i muscoli, ma il sistema nervoso. Non dovrà essere anestetizzato ma, al contrario, vigile. 

E il caffè, così come il the, è un neuro stimolatore.

Qualcuno vigile, come il nostro Theodor, una mattina di circa un secolo prima aveva dato un nome a un fenomino che esisteva, in incognito, già ai tempi di Aner: la gravità. Qualcun altro, sempre molto vigile, ha capito come sfruttare il vapore, dando un senso nuovo a un elemento - l'acqua - la cui età misuriamo in milioni di anni.

Grazie alla ritrovata lucidità si sono, in sostanza, capire le regole a cui Dio ha sottomesso l'universo. Regole talmente valide che, nella sua infinita saggezza, Dio ha deciso di non fare eccezione, sottomettendosi a sua volta.

Come suggeriva Leibniz, Il Signore ha creato il grande Orologio che è il mondo. Una volta caricato l'Orologio, ha lasciato che il tempo scorresse da sè, secondo il ritmo prestabilito. Quando, di tanto in tanto, vede che l'orologio rallenta di qualche minuto, dà semplicemente un colpetto alla rotella e la ricarica.  E quando questo succede, noi Uomini alziamo lo sguardo al cielo e gridiamo "Miracolo", per queste lancette che si riallineano, mentre il buon Dio, lassù, probabilmente impreca per aver fatto tardi a un appuntamento importante per colpa di questo fottuto orologio in ritardo. Ma, salvo riallineamenti, per tutto il resto del tempo l'Orologio va avanti col solito ritmo.

Voglio dire: le mele cadono.

Tutte, anche quelle che crescono nel sagrato di una chiesa. 

Non c'è eccezione alle Regole dell'Orologio.

Una volta intuite le norme dell'Orologio Mondo, gli esseri umani hanno smesso di interessarsi a Dio, l'Orologiaio, e hanno cercato di concentrarsi su di esse, probabilmente nella fantasiosa speranza di capire così bene come funzionasse il meccanismo da poter battere il Padreterno sul suo stesso terreno.

Non so se adesso è chiara la portata della rivoluzione: dopo una sbronza durata più di cinquanta secoli, finalmente eravamo lucidi abbastanza da poter competere con Dio. Ma nel guardare l'Orologio se non possiamo affidarci all'aiuto delle linee che ne dividono il quadrante, capire che ora è risulta più difficile. Per ovviare a questo problema, gli uomini hanno deciso di dividere l'Orologio-Mondo secondo le linee delle Categorie.

Le Categorie, ovviamente, esistevano già. Ma erano poche, molto labili, assolutamente generali.

Per fare un esempio, esistevano gli Uomini Sani oppure i Malati. I Malati si dividevano in due grosse categorie, quelli malati per qualcosa di rotto nel corpo e quelli che avevano qualcosa di rotto in testa per i quali la spiegazione, di solito, era che avevano avuto un qualche malsano rapporto col demonio.

Punto, la cosa si chiudeva là. Uno schizofrenico o un aggressivo compulsivo, non esistevano non perchè non esistessero queste malattie, di per sè molto evidenti a livello sociale, ma semplicemente perchè venivano archiviati tutti nella categoria "Intrallazzi col Demonio".

Chiaro però che nel momento in cui fu creata la categoria "Schizofrenici", ovviamente questi comparirono, e si distinsero dagli altri. Il solo fatto di averli pensati li rese reali, riconoscibili e a loro modo unici. Conosciuti.

In breve, gli uomini ci presero gusto, ubriachi di questa inedita sobrietà e nella smania di rendere tutto conosciuto e conoscibile iniziarono a proliferare in categorie e sottocategorie sempre più precise. E fu così che si inventarono i Bambini.

Prima erano soltanto Piccoli Uomini.  E come Piccoli Uomini venivano trattati. A cinque anni lavoravano già nei campi o alla manutenzione della casa, a sette bevevano birra come gli adulti per sostenersi nel lavoro manuale e come gli adulti fronteggiavano una vita vera, venivano lasciati liberi d'azzuffarsi fra loro, in una versione, in scala, delle guerre quotidiane che avrebbero dovuto affrontare negli anni a venire e, se qualcuno perdeva un occhio o un dito, beh, erano incidenti di percorso dovuti all'addestramento.

Un addestramento, proprio questo era l'Educazione prima della creazione della categoria "Bambini", non il processo di formazione carico di speranze e aspettative che oggi intendiamo noi.

Dalla creazione della categoria in poi la soglia che Natura aveva stabilito per l'autosufficienza del giovane essere umano fu spostata drasticamente in avanti. Si generò uno scudo protettivo via via più ampio e che, ad oggi, va ben oltre i diciotto anni che la legge ha convenzionalmente stabilito.

Nella speranza di ottenere generazioni future in cui i bambini senza un occhio, o mancanti di un dito, o sfregiati da cicatrici, fossero decisamente meno, su prolungò l'ombra protettiva dell'adulto sulla categoria bambini, e si cominciarono a inserire quelle grosse X nere di cui parlavamo nella scorsa lettera su tutta una serie di campi della vita che, improvvisamente, si ritenne che questi soggetti non fossero in grado di affrontare, nonostante fino a pochi decenni prima, invece, li affrontassero facilmente. Facile prevedere l'ovvia debolezza mentale che questo ha generato.

In sostanza, abbiamo barattato la testa dei nostri figli con un migliore aspetto fisico, abbiamo ottenuto una Razza esteticamente migliore ma definitivamente più immatura. Il Nazismo, in tempi successivi, ha battuto molto sulla bellezza delle proprie generazioni future, con i risultati che tutti conosciamo bene.

La nostra insana attenzione ha vanificato quel pò di addestramento che ancora avevamo conservato nei nostri usi, mutandolo dalla natura, e ci ha portato a richiudere i nostri cuccioli in zuccherose gabbie dorate costellate da  nere, poste a tappare molti spiragli della luce che dall'esterno cercava di illuminarle.

Anche per questo ci occorre una Didattica dell'Odio. 

A presto.

Nel corso della lettura la faccia di Dario era andata via via rischiarandosi di un sorriso sempre più vasto. Mentre il suo anonimo suggeritore gli spiegava che, contrariamente a quanto si pensi, i bambini non li porta la cicogna ma sono un parto della nostra mente razionale. Dario Sensoli sentiva crescere nelle orecchie il ticchettio di un immenso orologio che si rimetteva in moto.

_____________________________

Prossima pubblicazione al più presto.

 

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