MuSteek Hutzee

lasciate ogni speranza o voi che (mi pen)e(n)trate.......

 

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L'ANGOLO DELLA MUSICA

 

 

 

Corso di marketing al femminile

1) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Ti avvicini a lui e gli dici: "Sono un
fenomeno a letto." Questo è Marketing Diretto.

2) Ti trovi ad una festa con un gruppo di amici e
vedete un tipo molto affascinante. Uno dei tuoi amici
gli si avvicina e gli dice:"Quella donna là è un
fenomeno a letto."
Questa è Pubblicità.

3) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Gli chiedi il suo numero di cellulare.
Il giorno dopo lo chiami e gli dici: "Sono un fenomeno
a letto."
Questo è Telemarketing.

4) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Lo riconosci. Ti avvicini a lui, gli
rinfreschi la memoria e gli dici: "Ti ricordi come
sono brava a letto?"
Questo è Customer Relationship Management.

5) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Ti alzi, ti sistemi i vestiti, ti
avvicini a lui e gli offri un bicchiere. Gli dici come
è buono il suo profumo, ti complimenti con lui per il
suo completo, gli offri una sigaretta e gli dici:
"Sono un fenomeno a letto." Questo è Public Relation.

6) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Ti avvicini a lui e gli dici: "Sono un
fenomeno a letto.", e in più, gli fai vedere una
tetta. Questo è Merchandising.

7) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto
affascinante. Ti si avvicina e ti dice: "Ho sentito in
giro che sei un fenomeno a letto." Questo è Branding,
il potere del marchio.

Corso di marketing al maschile

1) Ti trovi ad una festa e vedi una bella sventola. Ti
avvicini a lei e dici: "Sono un fenomeno a letto e
resisto tutta la notte senza fermarmi..."

Questa è pubblicità ingannevole, ed è punita dalla
legge.

 

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Inviato da: Iviermicaraghj
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Ciao, ho scritto una breve guida (seza troppe pretese) con...
Inviato da: nella
il 03/10/2012 alle 15:24
 
Da un po' di tempo la penso come te Mi dai qualche...
Inviato da: penelope
il 15/09/2011 alle 20:00
 
Voglio fare l'escort, chi mi potrebbe aiutare??
Inviato da: sophie
il 30/06/2011 alle 01:04
 
ah..ma allora sei ungherese!!!!
Inviato da: daroma73
il 10/12/2010 alle 13:08
 
 

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« Fondazione Italiana Casi...Questo è davvero meravig... »

C'è grossa crisi......ma veramenteeeeeeeeeeee???

Post n°292 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da lorilar0

Cari miei,

In questi tempi cosi buì, dove la recessione imperversa sulla nazione, la crisi sul mondo, il Milan su Real e dove la disoccupazione ha raggiunto livelli storici, è bene che ognuno di noi si adegui......Come ha detto anche il premier sul "Giornale", dobbiamo spendere perchè la crisi è finita.......la dimostrazione di ciò sta nel fatto che le famiglie con redditi superiori a 500.000 euri l'anno, hanno cominciato ad incrementare i loro redditi. Parola del Signore!!!! E grazie al cazzo!!!

Cmq, non era per parlar male di lui che volevo scrivervi.....volevo solo dirvi che chi ha davvero voglia di lavorare, un lavoro lo trova sempre.......prendete me ad esempio.......da gran lavoratrice quale sono, ho ricevuto quest'offerta incredibile, alla quale non ho assolutamente intenzione di dire di no. A chi volesse lavorare, anche con me - anzi, in questo lavoro, più siamo e più godiamo, pardon, produciamo- gli basterebbe mandarmi il suo cv sul mio indirizzo di posta......pregasi specificare età, peso, altezza, larghezza, lunghezza......insomma, ste informazioni basilari che si dovrebbero mettere su ogni CV.

Scrivetemi in tanti e coppiosi......

New job

 
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lorilar0
lorilar0 il 28/10/09 alle 10:09 via WEB
ahahahahah, esatto!!!! E a me piacciono tanto le MIDURE;-))))
 
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Un blog di: lorilar0
Data di creazione: 30/06/2006
 

CHIAMATEMI "LA SIGNORA DEGLI ANELLI"

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  1. Nella vita è tutto questione di culo: o ce l'hai o te lo fanno.
  2. Non mi fido mai di chi dice di dire sempre la verità.

E sono 7, Viva Dio!

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Il mio amore

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Il Rosso e il nero!

 

Adovvvo le fvagoleeeee
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L'ANGOLO DELLA CUL_TURA..PERCHÈ, CE L'HO GROSSO

Il bagaglio culturale....s'intende!Sopra quel ramo del lago di Como
faceva un freddo che gela ogni uomo:
tra promontori, boscaglie e torrenti
ti treman le palle e ti sbattono i denti,
addirittura nel borgo di Lecco
la Sammontana ci fa il Maxistecco.
Un freddo mattino, Abbondio il curato,
camminando pianino perché anchilosato,
si guadagnava il suo magro salario
con un monte di seghe e poco breviario;
ma nonostante cappello, sciarpa e guanti
rimase diacciato con i Bravi davanti.

E il Bravo: "Fermati o prete, che a culo hai la faccia,
apri bene le orecchie a questa minaccia!
C'è Don Rodrigo il nostro signore
che ha voglia di sesso ogni due ore
ed ha deciso che vuole un pompino
dalla ragazza di Tramaglino...
quindi pretaccio... no al matrimonio
sennò scateniamo un pandemonio!"
Abbondio rispose con poche parole:
"Dite a Rodrigo che farò quel che vuole ".
Il curato entro in casa e scansò le vivande
perché piene di merda avea le mutande,
e accontò alla serva ubbidiente
la cattiveria di quel prepotente ;
fu la Perpetua a dir: "Che crudele!"
mentre solerte gli puliva le mele.

 

(CONTINUA) L'ANGOLO DELLA CUL_TURA

Il prete l'indomani parlando latino
prendeva in giro il poero Tramaglino,
che irato sbottò: "Ti infilo nel frigo!"
Abbondio s'arrese: "Lo vuole Rodrigo!
Non lo posso fare il matrimonio...
sennò e mi mettono in pinzimonio!"
Renzo uscì furente sbattendo la porta
e andò al negozio a disdire la torta ;
poi raccontò tutto alla demente Lucia
che consigliò tutti di pregare Maria.
Le speranze non eran che rimasugli...
poteva qualcosa l' Azzeccagarbugli?
Ma questi disse a Renzo: "Io... nun vo' beghe!
Dai retta figliolo, fatti tre seghe".

Ma la coppia promessa non s'era arresa
ed architettò delle nozze a sorpresa,
un'azione di forza per gente decisa:
niente rinfresco, prima notte ad Incisa.
Entrarono in chiesa e nel buio assoluto
volaron pestoni, sgambetti ed uno sputo ;
atterrito Abbondio cercò di scappare
e Renzo si scagliò dritto sull'altare,
sbagliò però presa e agguantò Gesù Cristo,
il prete fuggendo: "Non ti sposo... hai visto!"
Successe un putiferio in tutto il paese
e fu la Lucia a farne le spese:
spalla lussata, versamento a un ginocchio
ed un disgustoso catarro in un occhio.
Si recarono quindi dal Padre Cappuccino
che organizzò la fuga evitando casino:
si mimetizzarono come camaleonti
e con varie bestemmie salutarono i monti.
Che notte per Renzo: né fica né ano,
Lucia partì per Monza e lui per Milano.

La sposa promessa tra il freddo ed il vento
giunse stremata fino ad un convento,
dove comandava una tale Gertrude,
la porcona-monaca con vulva che prude
che godeva a Monza, il Manzoni accenna,
facendosela scicanare da Prost e da Senna.

Appena Rodrigo udì dell'accaduto
mollò una cureggia e tirò un grosso sputo,
urlò agli scagnozzi: "Voglio Lucia!
Cercatemela e portatemela, ovunque sia!"

Nel frattempo a Milano giungeva lo sposo
poco contento e abbastanza furioso,
ragionava tra sé: "Ma mondo stoppino...
non trombo Lucia e qui fo' il cretino!".
Ma giunta era l'ora di far colazione
ed agognando Renzo un bel bombolone
si recò presso il Forno alle Grucce....
Borda!
Briosce per aria come cartucce:
peggio della guerra dì quindici-diciotto
volavan panini, schiacciate e un biscotto ;
la gente mirava davvero a far male:
sette contusi per un filone integrale.
Dopo un paio d'ore arrivarono i celerini
che sedarono il tutto tirando crostini.
Renzo si rifugiò in un'osteria
e si sbronzò alla facciaccia di Lucia.

 

L'ANGOLO DELLA CUL_TURA 3

Avrete già inteso che allora a Milano
c'era la crisi della farina e del grano
ma il poero Renzo sapeva un'accidenti
che lì scarseggiavano questi frumenti.
Passeggiava pe' il centro con un sacco gigante
quando fu controllato da una volante,
fu perquisito e di poi arrestato:
detenzione e spaccio di cantucci di Prato.
Ma non finisce qui l'avvincente romanzo,
Renzo scappò verso l'ora di pranzo:
"Quasi quasi vo' a Bergamo, sì la città l'è brutta,
speriamo almeno un' si tirin la frutta!
Proprio di mele c'ho dietro du' torte...
se mi piglian stavolta c'è la pena di morte!"
Don Rodrigo in tachicardia
senza il pompino della Lucia,
esclamò: "Perché non c'ho pensato?
Basta che avverta l'Innominato!".
Partì al galoppo, valicava ogni valle
una mano alle briglie ed una alle palle
e appena il cavallo cascò sulla ghiaia
apparve il cartello "Villa Calcinaia".
Rodrigo all'Innominato: "Mio amicone,
con speranza ti chiedo 'sta commissione .
Rapiscimi Lucia, tranquillo e con calma
se non la trovo mi verrà il cardiopalma!"
L'Innominato con cinque teppisti
entrò nel convento senza esser visti:
da tutte le suore Lucia era appartata
il Grifo la vide e le diede una bastonata,
la colpì con forza, un po' sotto il collo,
lei si squagliò come il pane in ammollo.

 

L'ANGOLO DELLA CUL_TURA 4

Per più di sei giorni la poera Lucia
rimase sdraiata per l'anestesia ;
la poveretta piangeva, piangeva e pregava:
"Madonna... fo' un voto... nessuno mi chiava,
rinuncio ad ogni uomo, niente bambini
da qui finché muoio saran ditalini!".

Così lei giurò sperduta nel Chianti
quando le apparve l'Innominato davanti:
"Poera Lucia, ti vedo un po' pesta,
che hai fatto alla spalla e li sulla testa?
Davvero mi vergogno e ti chiedo scusa…
non chiamo Rodrigo e ti mando a Ragusa!".

Ma lei tornò al paesello natale
e nel borgo scoppiò un gran carnevale:
baci ed abbracci, strappi di camicia...
nemmeno in curva quando c'era Derticia,
ma si bloccò di colpo la città
quando seppe del voto di castità.
Lucia gridò: "Che Renzo si metta in pace...
il suo uccello lo piglio solo alla brace!".
Milano intanto senza che si sapesse
fu colpita da una forma di aiddiesse:
i rotoli di carta furon presto esauriti
e la gente si puliva il culo coi diti.

 

L'ANGOLO DELLA CUL_TURA -FINE

Il contagio avveniva stringendosi le mani
e così fu moria tra i popolani.
Rodrigo fu colpito da una forma violenta
salutando uno zio che cacava polenta:
vane le cure con aspirina e chinino...
e morì senza ricevere quel beato pompino.

Ed ecco proprio che da questo momento
riapparve Renzo dall'isolamento:
da Bergamo a Lecco in un battibaleno,
superando le carrozze nientedimeno,
arrivò da Lucia che tutta emozionata
gli disse che lui non l'avrebbe trombata.
E Renzo rispose, di rabbia assai empio:
"Lucia te c'hai il VOTO... ed io lo riempio!".
Questo è il finale: ma quale provviden za..
i mugolii echeggiarono ben oltre Vicenza.

Il mio romanzo è terminato,
ripongo la penna e vo' a bere un Moscato
perché io soprattutto di questo Manzoni
diciamocelo un poco
mi sono bell'e riempito i coglioni!

 
 

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