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« La rivoluzione cristianaEntanglement quantistico... »

L' intima essenza della Realtà

Post n°32 pubblicato il 17 Aprile 2014 da myfriend.mi
 

 

I principi di base della Fisica Quantistica:

  • Sia la luce che le particelle che costituiscono gli atomi (gli atomi sono i mattoncini fondamentali che compongono la materia) sono costituite da minuscoli concentrati di energia detti QUANTI, che hanno una duplice natura: ondulatoria e corpuscolare.


In sostanza, i mattoncini che costituiscono la materia dell'universo sono costituiti da minuscoli concentrati di energia. Cioè la materia (e quindi anche noi e il nostro corpo) è un particolare stato dell'energia che permea l'universo.

La fisica ha cercato di vedere come fosse fatta la materia, scendendo sempre più nell’infinitamente piccolo. E ha scoperto che, a livello subatomico, la materia, per come la conosciamo, sparisce. A livello subatomico, la materia (e quindi anche noi e il nostro corpo) è energia. E la stessa energia è una delle possibili manifestazioni di una realtà ancora più profonda.

Questa scoperta spalanca le porte su un nuovo universo di conoscenza e di consapevolezza. E il viaggio è appena agli inizi.

Nei filmati viene descritto l’esperimento scientifico che dimostra la doppia natura – corpuscolare e ondulatoria (cioè energia) – della materia.

 

  • Se due particelle si fanno interagire per un certo periodo e quindi vengono separate, quando si sollecita una delle due in modo da modificarne lo stato, istantaneamente si manifesta sulla seconda una analoga sollecitazione a qualunque distanza si trovi rispetto alla prima. Tale fenomeno è detto Fenomeno dell'Entanglement Quantistico.


A questo proposito il fisico Niels Bohr disse:
"Tra due particelle [correlate] che si allontanano l'una all'altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente. [...]
Anche se due fotoni si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unico ente ..."


Questo secondo principio è strettamente collegato a quello della Disuguaglianza di Bell.

Per spiegare la disuguaglianza di Bell occorre partire dalla definizione fisica di "localismo" o "realismo locale" ; è infatti sulla convinzione che il localismo non possa essere in alcun modo violato che, prima Einstein-Podolsky-Rosen, poi Bell, fondarono i loro teoremi.

Si ha "localismo" quando due oggetti separati da grande distanza (ad esempio due particelle subatomiche), esistono indipendentemente l'uno dall'altro, nel senso che l'azione compiuta su uno di essi non modifica in modo sensibile le proprietà oggettive dell'altro. Questo è ciò che affermava Bell, in sintonia con Einstein-Podolsky-Rosen, in disaccordo con i principi della Fisica Quantistica.

Gli esperimenti del prof. Aspect dell'università di Parigi del 1982, provarono una notevolissima violazione della Diseguaglianza di Bell negando i vincoli imposti dal localismo e quindi confermarono la tesi dell'Entanglement sostenuta dai fisici quantistici, e cioè che:
"Tra due particelle [correlate] che si allontanano l'una all'altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente. [...] Anche se due fotoni si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unico ente ..." (Niels Bohr)

Una lettura a trecentosessanta gradi del fenomeno dell'Entanglement Quantistico (fenomeno che dimostra la possibilità di azioni a distanza) prova che l’universo non può più essere considerato una mera collezione di “oggetti materiali distinti e separati”, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante, nei quali nessun componente ha realtà indipendente dal tutto.

In sostanza il nostro sistema sensoriale occhi-cervello percepisce la realtà come una collezione di “oggetti distinti e separati” collocati nello spazio vuoto. I nostri occhi ci fanno “vedere” case, persone, animali, piante, oggetti, pianeti, stelle. I nostri occhi ce li fanno percepire come oggetti materiali distinti e separati, indipendenti l’uno dall’altro, collocati nello spazio vuoto.

Se disponessimo, invece, di “occhiali quantistici” vedremmo la realtà come un enorme campo energetico interconnesso, vivo e intelligente, in cui alcune zone sono più “dense”....quelle zone più dense sono la materia, gli oggetti. Che altro non sono che “stati particolari di energia” interconnessi e innestati nell’enorme "corpo energetico" che è l’universo.

Rimane solo un punto da chiarire: il vuoto. Lo spazio vuoto. Per Heinz Pagels della Rockefeller University, il vuoto assomiglia alla superficie dell’oceano: "Immaginate di sorvolare l’oceano con un jet. Da quel punto di osservazione ottimale, la superficie sembra perfettamente uniforme e vuota. Ma voi sapete che se foste su una barca, vedreste enormi onde tutt’attorno. Così si comporta il vuoto. Su grandi distanze - ovvero le distanze che noi sperimentiamo come esseri umani - lo spazio ci appare completamente vuoto. Ma se potessimo analizzarlo da molto vicino vedremmo tutte le particelle quantistiche entrare e uscire dal nulla".

I fisici chiamano queste particelle "fluttuazioni nel vuoto". Il concetto sembra sfidare il buonsenso ma è perfettamente valido nell’ambito della Fisica Quantistica. "Non c’è punto più fondamentale di questo", ha scritto John Wheeler, "lo spazio vuoto non è vuoto. In realtà è la regione dove avvengono i fenomeni fisici più violenti".

Cioè anche il vuoto è in realtà un particolare “stato dell’energia”, una sua particolare forma e manifestazione.

La fisica quantistica ha scoperto che l’universo è un unico immenso “corpo (o campo) di Coscienza” nel quale gli oggetti materiali (che sono particolari stati dell'energia o stati di Coscienza) ne sono espressione e vi sono letteralmente immersi. Gli oggetti materiali sono stati di Coscienza immersi e interconnessi col “corpo unificato” che è il Tutto nel quale ci muoviamo ed esistiamo. I vari oggetti (cioè le varie frome di materia, noi umani compresi) sono solo aggregati di energia, interconnessi e inseriti nell’unico enorme “campo unificato di Coscienza” che dà forma all’Universo.
Niente è, in realtà, separato e isolato. Non esistono individui e corpi separati che fluttuano nel vuoto. Tutto e tutti siamo interconnessi, manifestazioni di coscienza e forme di coscienza (emanazione e figli) appartenenti a un unico “campo unificato di coscienza intelligente”.

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Commenti al Post:
alphabethaa
alphabethaa il 17/04/14 alle 11:21 via WEB
Niente è separato e isolato... In realtà. E... in teoria? Einstein, con la "Teoria della Relatività", induce a considerare la realtà in cui viviamo come uno spazio a quattro dimensioni, dove la quarta dimensione è costituita dal tempo e le quattro dimensioni non possono essere considerate separatamente. Lo spazio e il tempo sono relativi perché dipendono dal movimento... Sarà vero?
 
 
myfriend.mi
myfriend.mi il 17/04/14 alle 12:34 via WEB
bè, l'esperimento del prof. Aspect, di cui parlerò in un prossimo post, ha dimostrato che "il tempo non esiste". Se, infatti, due fotoni posti su galassie diverse reagiscono contemporaneamente allo stimo su uno di essi, significa che i sue fotoni "comunicano" a una velocità "infinita" (cioè con un tempo T tendente a zero). Cioè nel "campo energetico" le interazioni avvengono contemporaneamente, cioè in assenza di tempo. Il "tempo" è figlio di una nostra percezione della realtà. In realtà nell'universo tutto E' senza tempo. Cioè l'universo è una entità a-temporale.
 
   
myfriend.mi
myfriend.mi il 17/04/14 alle 12:37 via WEB
errata corrige "stimo" sta per "stimolo" "sue" sta per "due"
 
   
alphabethaa
alphabethaa il 18/04/14 alle 10:54 via WEB
È vero... In teoria l'universo è composto dalle origini e dall'evoluzione (cambiamento). Se non accadesse nulla, se nulla cambiasse, il tempo si fermerebbe. Perchè il tempo non è altro che cambiamento. Ed è il cambiamento ciò che noi percepiamo, non il tempo. Di fatto il tempo non esiste. È la "Velocità della Luce" definisce la connessione fra spazio e tempo. Ma è anche vero che La Velocità della Luce continua a essere costante anche dopo la scoperta. Quindi tutto è relativo. Anche la relatività è relativa..:-)
 
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