Il Fiore e la Spada

un bacio grande...

una antica filosofia, chiamiamola così per semplificare, afferma che l'anima non esiste di per sè, ma che si crea nel corso dell esistenza di una persona. come accade questo processo? si può vivere senza un anima? sembrerebbe di sì.."l'uomo è una macchina... é possibile smettere di essere una macchina, ma per questo è necessario prima di tutto CONOSCERE la macchina.Una vera macchina non conosce se stessa e non può conoscersi. Quando una macchina conosce se stessa, da quell istante ha cessato di essere una macchina; per lo meno non è più la stessa macchina di prima.Comincia già ad essere responsabili delle proprie azioni." "Perchè si possa parlare di una vita futura, di qualsiasi genere, ci deve essere una certa cristallizzazione, una certa fusione delle qualità interiori dell'Uomo: una certa indipendenza dalle influenze esteriori." frammenti di un insegnamento sconosciuto di Ouspensky spero di non essere stata troppo lunga e noiosa..:)

si anche nella reincarnazione non hai coscienza se hai vissuto una vita precedente e se o come l'hai vissuta! diciamo che se rinasci come dicevo ad insetto sicuramente non hai combinato un granchè, ma nn credo che gli insetti abbiano coscienza della loro vita neanche da vivi! insomma è un casino quest'argomento.. io sono per questo motto: se nn avrai coscienza di te stesso dopo la morte fai qualcosa di grande in modo che ce l'abbiano gli altri dopo il tuo "trapasso". ma credo che anche questa cosa lasci insoddisfatta la tua anima (perchè ce l'hai l'anima, no?)

Ad un uomo è stato chiesto di vendere la sua anima in cambio della giovinezza, e lui lo fece. O.Wilde.Ma senz'anima l'asistenza non ha davvero senso. Io non so se sarebbe solo suggestione, ma non la venderei, anche se non sono sicura di averla, e tu?

mi spiace, ma non hai colto il punto. Non è questione di fede o evluzione. é questione di dare una risposta alla domanda: esiste l'anima? Nel caso la risposta sia no, allora tanto vale smettere di vivere perchè 10 anni o 100... sono la stessa cosa: un giorno non ne resterà cmq memoria o percezione. Nel caso la risposta sia si, allora la realtà esiste ed ha una validità oggettiva, in quando la pecezione che abbiamo di essa e di noi stessi verrà preservata.

purtroppo la reincarnazione è inutile tanto quanto la morte. Se l'autocoscienza non si conserva assieme al ricordo di ciò che si è compiuto in vita (in senso letterale, non in senso lato) allora concettualmente è come non essere mai esistiti. Dunque la vita ritorna ad essere un paradosso logico, una mera allucinazione di qualcosa che non esisteva prima e non esisterà dopo. Non per ripetermi, ma l'unico modo che vedo per dare un senso all'esistere (un senso pratico, la realtà, oserei dire) è ammettere che l'esperienza personale non venga interrotta con la morte. Agghiacciante

L'uomo, tantissimi anni fà, seguiva l'istinto del protrarsi della specie e della sopravvivenza, kuroi. Ma fin dall'età preistorica ha poi manifestato una fede nel soprannaturale. L'evoluzione del concetto filosofico, ci ha portati a dubitare, porci domande che sgratolano necessariamente la fede cieca e pura. Ma la fede, per molti, rimane un sentimento che supera il pensiero razionale e logico. Inoltre, secondo me, è traballina l'idea di esistere grazie ai ricordi. Appena nati e dei primi anni di vita non ricordiamo quasi nulla, ma apprendiamo, pensiamo, e proviamo. Ho visto ieri un bel documentario su sky, di esperimenti comportamentali condotti su bimbini da zero e un anno..sono eccezionali,sai..Bentornato.

non lo so.. a me piace credere che dopo la morte ci sia la reincarnazione in qualcosa d'altro (animale, vegetale).. quindi per reincarnarti in cose positive devi comportarti bene.. (ho sposato la filosofia buddhista in certi versi) infatti tante volte quando mi dicono che andrò all'inferno rispondo che invece mi reincarnerò in uno scarafaggio! (mi fa piacere poter di nuovo confrontarci)

ciao syd... la tua domanda è ben posta: la risposta che ti dai, tra l'altro, da una implicita risposta alla tua credenza o meno di una permanenza del tuo io dopo la morte. Il materialista, non dovendo "vivere" col rimorso, non ha concezione di etica o morale. Chi subconsciamente accetta che la vita non sia che un inizio di cammino, si allineerà su uno stile di vita etico.

mamma mia.. a leggere tutti e due i post mi sto chiedendo se vale veramente la pena allora fare "la brava bimba" o fregarsene di tutto (ma tutto tutto, tipo mandare al diavolo il lavoro e darsi alla "barbonaggine" per esempio..) ok sn la solita stupidina! :) ciao kuro, bentornato!