Il Fiore e la SpadaLa vita spesa a cercare il fiore perfetto non scorre invano |
Post n°348 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da KuroiNeko
Ormai sono ben più di due anni che mi sposto prevalentemente in moto. In questo lasso di tempo direi che mi sono fatto una idea piuttosto precisa delle persone che circolano in città ed il quadretto che ne viene fuori è, a dir poco, sconfortante.
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Sfoglio il calendario che ho sul tavolo. Trenta e trenta e trenta giorni si sono rincorsi da che era iniziata l'estate. Le giornate si accorciano e come tutti gli anni anche il mio umore scende lentamente a sfiorare la Terra. Mi conosco e sospiro. Così è stato e così sarà sempre, temo. Deve avere a che fare con la minore quantità di luce che si vede di giorno, ma dopotutto... chi se ne importa.
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Post n°346 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da KuroiNeko
Questa mattina pensavo ai sogni e mi è passato uno strano pensiero per la testa: che lo scopo di un sogno sia di NON essere realizzato. Un sogno da realizzare è una aspettativa, una molla, una dolce speranza. La realizzazione di un sogno... in qualche modo gli toglie consistenza, lo destruttura, fino a ridurlo mero spettro della memoria. Con una punta di sorpresa mi sono ritrovato a temere di realizzare tutti i miei sogni... Riassunto: il lunedì mattina farei meglio a NON pensare. |
Post n°345 pubblicato il 29 Settembre 2006 da KuroiNeko
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Post n°344 pubblicato il 27 Settembre 2006 da KuroiNeko
Parlavo su msn con un amico ieri, durante le lunghe ed interminabili otto ore di lavoro. L'argomento, guarda un pò, erano le relazioni, le aspettative, i problemi che ognuno di noi affronta nel suo costante conflitto con l'esterno.
Uno degli interrogativi era sull'umana aspirazione a far durare le cose (ogni cosa) per sempre. Il mio amico mi trasmetteva il suo disagio di fronte alla possibilità che una relazione piacevole potesse finire, come spesso accade. E qui sono iniziati i dolori, almeno per me. Mi sono reso conto, non per la prima volta, che al contrario io accetto e do per scontato il cambiamento. Insomma, per me la fine di qualcosa non è solo una possibilità, ma una concreta certezza. Se questo punto di vista di certo mi ripara dalla sofferenza della privazione, dall'altro lato temo mi separi dal pieno abbandono in qualcosa. Eppure... non è la sensazione dell'effimero che aumenta la gioia del vivere? Si dice che i romani ai banchetti portassero anche uno scheletro, per ricordare agli invitati la presenza della morte nel loro futuro ed invitarli a godere al massimo del presente (memento mori). Chissà se funzionava davvero... Mentre mi interrogo sulla mia accettazione del cambiamento e sul mio non-attaccamento alla realtà, torno al lavoro dato che, come sempre, in mia assenza non si è risolto da solo. Riassunto: non sono fatto per le relazioni personali. |
Inviato da: cassetta2
il 25/02/2021 alle 19:35
Inviato da: ringtone silent
il 16/04/2009 alle 07:38
Inviato da: polyphonic ringtone wap
il 16/04/2009 alle 05:26
Inviato da: beautiful love ringtone
il 16/04/2009 alle 03:46
Inviato da: SEAN
il 05/04/2009 alle 04:56