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LUCIANO SPALLETTI

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Dai "Sonetti" di Stefano asr69  ( il Romanista)

Post n°2 pubblicato il 08 Aprile 2008 da amyar77
 

AUGURI  MISTER

7 marzo 2008

Luciano da Certaldo in Granducato,
da tutti nominato Don Spalletti,
che in Montespertoli ha il suolo nato,
giunto qui a Roma in tempi assai sospetti,
quando la squadra in acque perigliose,
non ebbe a che trovar altri traghetti,
chè non imbarcazioni dolorose,
del postea Fabio tecnico friulano,
foriere di naufragi e tristi spose,
al punto che quel popolo romano,
rischiò persino la serie cadetta.
Per cui prender la schiera in stretta mano,
per risalir la china in tutta fretta,
non fu come curar un corpo sano.
Ma come mago che gli occhi diletta,
con giochi d’illusione e di prestigio,
Luciano ogni prevision sovverte,
e dedito al lavor e a questi ligio,
tra raspa ed il sudore, sì solerte,
di ogni giocator ne fa prodigio,
mostrando gioco, ch’onora e diverte.
Quand’arrivò esautorò il diciotto,
talento vero, ma privo d’ingegno,
e in men che non si dica, fu filotto,
d’undici gare vinte, senza pegno.
E il record fu proprio sull’aquilotto,
di questa città eterna, ormai indegno.
Nella stagione che seguì la prima,
Spalletti non fe’ la rivoluzione,
e con i suoi tentò scalar la cima,
giungendo in seconda posizione,
che vale già sol essa questa rima.
Ma poi ci fu la gara di Lione,
in cui mostrò al mondo a quel punto,
maturità e spirito “normale”
cui or ognun di noi può prender spunto,
per cercar similmente o, pari uguale,
di arrivar fin dove egli è giunto.
E venne, poi, finanche la finale
di coppa con l’eterna antagonista,
quell’inter sempre ricca e miliardaria,
che l’allegra brigata romanista,
in una gara vera e straordinaria,
ammansì tosto e a cui diede pista,
con sei suggelli di un’arte varia.
E in estate fu, poi, Supercoppa,
anche stavolta in loco meneghino,
per cui vincerla stese una toppa,
al foro di quel barbaro destino,
che qui a Roma non riserva troppa,
fortuna e trofei sul proprio cammino.
E’ giunto ora alla stagione terza,
e oggi che festeggia il compleanno
con un traguardo che gli altri sferza,
avendo vinto e fatto grosso danno,
a chi in Europa normalmente scherza,
e vince coppe, quante ce ne stanno.
A te, Luciano, Roma or tributa,
per il lavoro onesto e la coerenza,
il titolo col quale ti saluta
in segno di piena riconoscenza,
per questo popolo antico e fiero,
le genti attuali e lor semenza,
tu sia eterno e solo condottiero!

 
 
 
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LE ULTIME PAROLE DEL MISTER...

(AGI/ITALPRESS) - Catania, 18 mag. - "Sono qui per fare i complimenti alla squadra per come ha condotto tutto il campionato, ribaltando duemila avversita'". Queste le prime parole di Luciano Spalletti al termine dell'ultima giornata di campionato. Ha inseguito fino all'ultimo il sogno tricolore, ma la sua Roma alla fine si e' dovuta arrendere all'Inter e, come ha detto De Rossi, tra i giallorossi si "rosica" un po'.
  "Dispiace essere arrivati qui e non aver vinto, siamo amareggiati e dispiaciuti, ma faccio tanti complimenti ai miei giocatori - dice Spalletti ai microfoni di Sky Sport -. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo, oggi e' stata una partita difficile, noi abbiamo pareggiato, l'Inter ha vinto, oggi sono stati piu' bravi loro di noi. Rimane il fatto che la Roma come societa' e' cresciuta molto, ha dimostrato di avere valori, comportamenti e concetti da seguire, un progetto da portare avanti. Abbiamo fatto tutti il nostro dovere, i ragazzi meritavano un riconoscimento". La differenza tra Inter e Roma che fa dei nerazzurri i campioni d'Italia, Spalletti non ha voglia di trovarla. "E' inutile pensare a dove abbiamo perso punti, penso che nell'analisi complessiva abbiamo fatto piu' di quello che dovevamo fare, ci siamo sempre applicati andando avanti domenica dopo domenica e in ogni situazione, ecco perche' siamo arrivati a questo finale di campionato cosi' bello". Spalletti non fa distinzioni, elogia tutto il suo gruppo, ma spende qualche parola in piu' per chi ha giocato di meno. Uno di questi e' Mirko Vucinic oggi autore di un grandissimo gol. "Giocando con piu' continuita' ha preso maggiore consapevolezza nei suoi mezzi, oggi ha fatto un grandissimo gol - spiega Spalletti -, ma io voglio ricordare anche chi ha giocato di meno come Birghi per esempio, Aquilani che ha recuperato dopo tanti infortuni, insomma tutti quei giocatori che l'anno scorso non c'erano e che quest'anno ci hanno permesso di avere un'importante spinta per tutto l'anno".

 

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