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Stiglitz
Post n°124 pubblicato il 05 Marzo 2015 da angiolhgt
Riflessioni semiserie E così, entrando e cazzeggiando in una di quelle squallide librerie di una nota rete emergente ( è un franchising che che si basa sul vantaggio di acquisti centralizzati per spuntare economie in entrata), ho acquistato un altro libro di Joseph E. Stiglitz , un economista premio Nobel americano. Perchè non americano premio Nobel?Perchè i premi nobel sono gestiti dall'america e le eccezioni sono puro depistaggio. Ho da sempre una scarsa stima degli economisti, li assimilo agli astrologi; applicano una scienza esatta ad un tema dominato da una parte truffaldina e randomizzata dell'economia: la finanza. Economia = Previsioni mancate e analisi a posteriori molto razionali quanto inutili. Titolo "bancarotta- ovvero l'economia globale in caduta libera". Il titolo è apocalittico e ribatte sulle ciclicità di memoria marxiana che il capitalismo ha accentuato; prima le cause erano carestie, guerre, epidemie (penso alla grande depressione per la peste del 1347) o altre cose che non mi vengono in mente. Se la prende con reagan e la deregulation rigurgitando nostalgie keynesiane-roosweltiane, del capitalismo assistenziale dei democratici contrapposto a quello malthusiano dei repubblicani. Fa una analisi degli errori non solo di reagan ma anche di Obama, difende Clinton perchè era suo consigliere, se la prende con la FED , la federal reserve, col sodale dei repubblicani greenspan e coll'attuale successore . Non ho ancora capito bene se sia pro o contro il corporate welfare ovvero l'elargizione da parte dello stato di aiuti-soldi ad imprese-industrie private di importanza rilevante-quello che stiamo facendo con ILVA per intenderci : un po' ne dice peste e corna e un po lo ritiene doveroso da parte della Amministrazione e della FED: obama salvò coi soldi dei contribuenti le banche e non le industrie ( Ma a vedere dai risultati di Crysler fece bene!) Il capitalismo puro ha una regola: fallisci quando non sei più in grado di pagare i debiti, allora se sei una SPA gli azionisti perdono tutto o parte per darlo agli obbligazionisti o ai creditori che diventano i nuovi proprietari; se si trova un acquirente o se questi ultimi sono coraggiosi la storia riprende..vedi GM e Crysler...se no bancarotta! Quando le cose vanno bene gli affaristi chiedono deregulation ovvero capitalismo puro senza regole ma quando vanno male allora diventano di colpo fautori degli aiuti di stato "per salvare l'america" Sono ad un quarto di questo amenissimo libro che mi racconta una storiella epidemica di cui viviamo le conseguenze, ben corredata con dati statistici non ossessivi , comparazioni intelligenti che allietano le mie ore prima di prendere sonno.: piacevolissima lettura pur nel trionfalismo narcisistrico dell "io l'avevo detto". E' una chiave di lettura che lumeggia le politiche monetarie ,USA prima e BCE ora, che pompano aria-cartamonemoneta/credito in uno pneumatico bucato. Lo trovo interessante perchè mi restituisce un quadro sintetico delle dinamiche politiche economiche globali facendo "storia". E' una lettura non di deprimente ottimismo , emerge la nota dolente: solo le economie molto estese sono semi-autosufficienti, la nostra, così priva di materie prime ed energia come quella di tanti piccoli stati, non può contare sull'aumento della sola domanda interna ( che avrebbe carattere ridistributivo ma non accrescitivo nel globale..anzi!), Per la crescita risulta vitale la domanda dei mercati esteri, perchè non abbiamo risorse per una economia autarchica...per crescere dobbiamo esportare, per esportare di più dobbiamo importare di più e in competizione folle ovvero di gran corsa: in economia chi non corre sta fermo. Vendiamo di più all'estero se i nostri prezzi ovvero nel nostro caso i costi di trasformazione sono più bassi ( missione impossibile con i cinesi ecc che sono irraggiungibili sotto questo aspetto) oppure se siamo produttori di Alta Tecnologia (treno perso) Per ora abbiamo svalutato(siamo più competivi ovvero aumenteranno verosimilmente le esportazioni ma costeranno di più materie prime e energia importate) e inflazionato (aumenteranno i prezzi al consumo e si svaluteranno i nostri risparmi ) l'Euro e diventa un vantaggio per l'esportazione comunque da bilanciare con le variabili dei costi dell'energia e delle materie prime..costi delle commodities controllati delle multinazionali USA e sodali che mica ci vogliono come loro pericolosi concorrenti! Per ora la carota!!!!
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