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« Tommaso Landolficommessi »

convertito

Post n°133 pubblicato il 21 Marzo 2015 da angiolhgt

ogni tanto si affaccia in tv o alla radio un tale, penso di origine magrebina, ex giornalista di repubblica o del corriere, ex convertito dall' islamismo al cristianesimo che, con zelante e animoso livore,  attacca la civiltà e la religione islamiche: si sa che i convertiti sono spesso particolarmente avversi alle loro religioni originarie: ne sa qualcosa chi ha incontrato per strada un testimone di Geova.

Ma non è il caso specifico che mi interessa quanto una riflessione generale sul fenomeno epifanico della conversione..da Saulo di Tarso  in avanti.

Convertirsi da una religione qualsiasi all'ateismo intransigente o al tollerante agnosticismo penso sia un processo naturale di maturazione della coscienza dell'umano che abbandona  la credenza nel soprannaturale per diventare esso stesso natura naturans direbbe Giordano Bruno.

Convertirsi invece  dall'ateismo o comunque da una forma di panteismo dell'immanenza del divino ad una qualsiasi religione credo che sia l'equivalente delle conseguenze cui può andare incontro proprio chi ha preso una bella botta in testa come S.Paolo in seguito alla leggendaria bruttissima caduta da cavallo.

Convertirsi da una religione ad un'altra penso sia semplicemente assurdo: non ci sono giustificazioni razionali  che spingano a spostarsi da un mito ad un altro senza fare il vero  salto di qualità che dal mythos porta al logos.

I convertiti mi lasciano perplesso, spesso l'opportunismo  o la paura guidano le loro scelte, spesso da un latente senso di intolleranza caratteriale arrivano ad essere fanatici fondamentalisti.

Direi che se non si riesce a fare il salto liberatore dal sovrannaturale, la cosa migliore sia quella di tenersi la propria religione che comunque ha permeato la nostra cultura ed il nostro modo di relazionarci socialmente.

Essere Cristiani con moderazione non è poi tanto male! In fondo Cristo potrebbe essere stato semplicemente soltanto un uomo, un profeta ed anche un vero messia: l'umanità  a quei tempi era assetata di umanità e forse lo è ancora.

Comunque vedo poco  cristianesimo nei cristiani semmai ne vedo di più in una visione laica dell'uomo che promuova la tolleranza e la solidarietà.

 
 
 
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