« lavoro | GENOVA PER NOI » |
Post n°150 pubblicato il 28 Maggio 2015 da angiolhgt
Tra viaggi evasionali e grane autoprodotte non ho un momento libero ma non devo lamentarmi : non ci deve essere pietà per chi i guai va a cercarseli , anzi i cercatori di grane meritano le pene più dure. Per consolarmi che fo'? Leggo come sempre, per vizio, spesso lasciando scivolare la lettura senza che lasci traccia alcuna, leggo per comodità ebook per apprezzare ancor di più il cetaceo cartaceo. Insomma mi chiedo cosa sia la lettura per me: gomma da masticare al gusto di bistecca al sangue? Certe letture hanno il profumo delle salsicce arrostite, certe servono per prendere sonno (sono le più utili!) certe pretendono di stimolare consapevolezza o conoscenza o informazione( sono le più fraudolente) certe ti fanno viaggiare nel meraviglioso o nel sentimentale (sono peggio della pornografia per lo spirito e veleno per la ragione e ti rendono cieco per la nota ragione). Il lettore incantato è lettore fottuto, il lettore disincantato può tranquillamente fare a meno della lettura a meno che non si tratti del librone con tavole dei logaritmi di Briggs (peraltro oramai inutile) Sulla biblioteca di Alessandria c'era scritto "questo è un luogo per la cura dell'anima". Non è vero!!!!La lettura è un vizio come la masturbazione:fa male alla vista. La lettura migliore è scorrere con la mente sulla pagina per dubitare e se poi il libro ti serve per distrarti allora vuol dire che lo schifanoia ha tanto fumo e niente arrosto . Mio padre era un gran lettore di libri, me ne ha lasciati tanti e ne ho anche la cantina piena, mia madre che viaggiava ben ancorata coi piedi per terra leggeva solo quotidiani o settimanali o meglio compulsava spesso un librone ormai consunto dall'uso, la sua bibbia: la smorfia dei numeri del lotto. Mi sa che fosse il libro più onesto al mondo il che è tutto dire.
|
https://blog.libero.it/lucilio/trackback.php?msg=13213222
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: ossimora
il 07/05/2020 alle 17:50
Inviato da: gratiasalavida
il 25/12/2017 alle 21:07
Inviato da: la.cameriera.secca
il 25/12/2016 alle 01:46
Inviato da: gaza64
il 15/12/2016 alle 17:19
Inviato da: ossimora
il 01/08/2015 alle 15:11
AREA PERSONALE
CITAZIONI DEL GIORNO
Non men che saver, dubbiar m'aggrata.(Dante, Inferno XI)
La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.(Aristotele)
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.(Aristotele)
Una volta ha anche ucciso qualcuno, Al-J¨¡ḥiẓ. La leggenda popolare dice che sia stato vittima di un curioso incidente: i libri che riempivano la sua biblioteca privata un giorno crollarono gi¨´ e finirono per schiacciarlo, uccidendolo.
Spesso leggo per noia dai volantini della Coop alla London Review Of Book. Per me tutti libri sono dei sonnifero.
Una volta ha anche ucciso qualcuno, El-Giahiz (Treccani)oppure Al Jahiz (Wikipedia) La leggenda popolare dice che sia stato vittima di un curioso incidente: i libri che riempivano la sua biblioteca privata un giorno crollarono e finirono per schiacciarlo, uccidendolo. Spesso leggo per noia dai volantini della Coop alla London Review Of Book. Per me tutti libri sono dei sonnifero.
Giallo o Noir? That's the question. So distinguere fra i due (libri o film) ma non so come spiegarlo. Ciascuno dice la sua sul tema e si finisce con una confusione integrale. Ho iniziato ieri Omicidio alla Cadè. Cadè, antico ospedale per infermi a Modena. Un regalo di sette anni fa che non ho mai guardato: 580 pagine formato 24x17, peso 2kg.
Ambientato a Modena nel cinquecento ma con chiare analogie con le vicende del sistema sanitario modenese degli anni 1970-1980. Ho deciso di leggerlo spinto dall'Orlando (Angelo) per tufarmi nell'epoca. Non è la stessa cosa ma "il vero protagonista del romanzo è il Cinquecento. Che emerge eloquente da ogni pagina, sia per la "cronicha" di Tommasino Lancellotti chiamata a scandire il ritmo del racconto, sia per i riferimenti alle vicende storiche, modenesi e non, che fanno da sfondo alla narrazione. Ma anche per il linguaggio che è cavalleresco e altisonante, ornato e squisitamente formale; capace di rivelare e d'occultare allo stesso tempo." Omicidio alla Cadè Colombini Editore 2008
Più che leggerli, li studio.
Ne sono vittima consenziente e mai pienamente soddisfatta: praticamente succube e conseguentemente cecata.
"L'elogio all'onanismo editoriale" è il mio preferito, anche se non ho ancora terminato di scriverlo...