Creato da angiolhgt il 01/09/2011

Deliri di notte

vaneggiamenti inutili

 

blog moderati

Post n°143 pubblicato il 09 Aprile 2015 da angiolhgt

non credo di essere un moderato; trovo sia un sostantivo senza coraggio la moderazione, pauh!,  luogo triste degli ignavi che al momento giusto possono elegantemente fare il salto della quaglia.

Il moderato ha paura: pudore e timore pusillanime
Mi imbatto in certi blog "moderati" nel senso che chi li gestisce ha paura che vengano scritti, senza il suo controllo preliminare,( una specie di imprimatur censorio), commenti che possano urtare la sua sensibilità femminea.
Ho notato che quasi sempre sono femmine : tremebonde  blogghiste "moderate".
Se nel mio blog scrivessero che sono una fanfarone testadicazzo, io  che non ho la pelle sottile, abituato a prenderle e a restituirle con gli interessi, non me ne avrei a male anzi, amando il confronto e lo scontro me ne rallegrerei come di un invito  a nozze.
Inserire un commento in  un blog moderato e come se ti imponessero di  usare  un preservativo pensando che tu abbia l'AIDS...a prescindere.
Come possiamo parlare di libertà di espressione se la nostra stessa vile e tremebonda prudenza impone una censura..per paura?

 
 
 

ricordi inventati

Post n°142 pubblicato il 09 Aprile 2015 da angiolhgt

 

Quando non avevo ancora compiuto vent'anni conobbi un vecchio pescatore,  fu durante una vacanza a Cadimare, un borgo attaccato all'arsenale di La spezia , famoso per la forza bicipetale dei suoi pescatori imbattibili nella gara di voga del Palio del golfo..

Pescava ancora su una piccola lancia ormeggiata nella rada di fronte al porticciolo prendendo per lo più boghe che vendeva porta a porta per frittura .

Aveva il dono dei grandi bardi, degli  aedi omerici e incantava tutti con i racconti epici della sua vita trascorsa.

Ricordi inventati di sana pianta ma veri per la grande forza affabulatoria impressa dalla sua narrazione come non lo sono affatto quelli veramente veri ma raccontati alla cazzodicane.

Mio cugino, nella cui casa eravamo estivi ospiti, sosteneva che fosse in perfetta buona fede: aveva perso la memoria e poichè non si può vivere senza ricordi il suo inconscio li produceva facendo affiorare in lui l'immaginario epico collettivo.

La prova provata, a suo dire, stava  nel fatto che un giorno, nell'eccitazione dello slancio narrativo, disse a mio cugino di aver cacciato assieme a mio zio  le tigri in malesia durante uno scalo nell'attesa che la sua nave facesse un carico di ananas.

Tutti i dettagli erano di una verosimiglianza tale da rendere vero il fatto, compreso la minuta descrizione del terribile pericolo divoratorio a cui era scampato mio zio.

La cosa era evidentemente verificabile e ovviamente priva di fondamento ma attestava la sua buona fede.

L'inventore di ricordi viveva nella pienezza di una vita intensamente inventa, la mediocrità della sua esistenza confinata nel perimetro del borgo si dilatava miticamente  nel ricordo.

Che avesse perso la memoria era evidente anche dal fatto che non si ricordava nemmeno dei ricordi che via via inventava diventando così una potente macchina produttrice di favole sempre nuove.

Non lo faceva per farsi bello come accade per i professionisti del ricordo inventato, per i millantatori di bassa lega, no, era semplicemente uno smemorato che la paura del vuoto o chissà della insignificanza alle sue spalle spingeva a colmarli di storie meravigliose.

 

Ovviamente io non sono mai stato a Cadimare, nè ho mai conosciuto un vecchio pescatore rincoglinito nè ho parenti in liguria ma ahimè i miei neuroni si sfilacciano con velocità esponenziale e mi secca non aver più ricordi per precoce amnesia senile, quindi, pur se la memoria mi tradisce la fantasia non manca......ancora . 

 
 
 

pasqua

Post n°141 pubblicato il 03 Aprile 2015 da angiolhgt

Una festa a cui non manca nulla: natura e religione si fondono nella rinascita, nella resurrezione.

Se il natale è inquinato dal consumismo e dalle luminarie  urticanti, pasqua è castamente festa, l'ovetto e le colomba non turbano più di tanto il suo spirito primaverile legato alla natura.

Dal tramonto di oggi inizia la pasqua ebraica e stasera ci sarà la cena rituale , il seder a cui ho partecipato diverse volte invitato da amici della comunità

La parola pasqua in ebraico significa "passaggio" , è un passaggio biblico, in senso stretto, il passaggio terribile di dio che farà morire tutti i primogeniti degli egiziani,  uomini e bestie, risparmiando e passando oltre le case degli ebrei che portavano il  marchio sullo stipite delle loro porte  fatto con sangue di agnello (da qui  l'usanza della Mezuzah e dell'ecatombe dei disgraziatissimi abbacchi pasquali) 

Ovviamente sia gli agnelli che gli egiziani non hanno motivo di commemorarla come festa.

Come passaggio potrebbe anche starci quello alla primavera o  dalla schiavitù alla libertà ma   anche metaforico come proposito di cambiamento interiore di rinnovamento: sarebbe bello rinnovarsi nell' animo come la vegetazione  nelle sue gemme.

Se non siete egiziani o agnelli: buona pasqua!!!

 
 
 

boh!

Post n°140 pubblicato il 03 Aprile 2015 da angiolhgt

 
 
 

cretini

Post n°139 pubblicato il 01 Aprile 2015 da angiolhgt

a volte mi capita di pormi  come un perfetto cretino che capisce fischi per fiaschi, a volte come un acuto critico osservatore di fatti che sa leggervi dentro.

Nel mondo reale sono di una banalità allucinante: lo faccio per legittima difesa dai cretini, indosso il burka, non per timore di essere scambiato per "strano", è che non voglio gratificare il cretino facendo affiorare in lui il piacevole sospetto di avere davanti a sè  un cretino.

Il cretino riconosce come normale solo l'ovvietà  e la banalità, il resto è strana, piacevole o inquietante anormalità e quando ti guarda i suoi occhi sono in attesa di complice appartenenza alla categoria...non deluderlo!

Il cretino è medio e mediocre, ha studiato molto per diventare cretino poichè la natura è stato tanto avara con lui e lui si sforza di apparirlo sempre più.. per belonging.

 Il cretino "studiato" si comporta apparentemente in modo naturale: non spara cazzate,  è ortodosso, coerente ,benpensante, ovvio, è normaloide, affidabile, scontato .

Per fare una diagnosi precoce e sicura e rivelare in modo incontrovertibile la sua cretinità bisogna farlo sorridere..il sorriso del cretino è elemento probatorio..fallo ridere e si rivelerà subito.  

Per farlo ridere devi dire una cazzata...da cretino, lui non sa che è il test decisivo per chi ha fretta come me e abbocca sorridendo perchè pensa di avere davanti a sè un  cretino, lui che non sa di esserlo e che non ha mai incontrato un vero cretino: come potrebbe riconoscerlo?.

Il cretino innato come talento è un soggetto  patologico e merita rispetto senza ignobili cinismi , è un semplice, un puro , una anima bella e ha una particolarità che lo contraddistingue dal cretino affetto da cretinaggine acquisita: è buono -pare che la parola cretino derivi  da cristiano.. o forse viceversa?.

La cretinologia è una  scienza antica e serve  a vincere le elezioni, a vendere pomate snellenti, numeri del lotto, ecc , chi conosce bene la cretinologia diventa ricco sfondato non ci sono limiti per lui....potrebbe addirittura diventare un dio....

Diventare un  buon cretino non è così semplice: bisogna  seguire un regolare corso di studi che formatti la mente del soggetto che spesso è ignaro del processo a cui viene sottoposto anzi, ne va orgoglioso e, dopo anni di studio intenso, se  è stato ben cretinizzato, viene incoronato con rami di alloro: sarà un benpensante, una colonna di una società  plastificata che alimenterà la macchina del  consumismo, del pregiudizio, dell'intolleranza , del buonismo baciapilista, della superstizione ecc ecc...insomma una specie evoluta di epigono di un qualsiasi partito politico.

Sarà un finedicitore del nulla..come me .

 

 
 
 

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Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.(Aristotele)

 
 
 
 

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