Creato da angiolhgt il 01/09/2011

Deliri di notte

vaneggiamenti inutili

 

nessun problema

Post n°138 pubblicato il 28 Marzo 2015 da angiolhgt

- I terroristi entrano nella cabina di pilotaggio e dirottano gli aerei?

- nessun problema! blindiamo la porta.
- un pilota riamane intrappolato dentro  perchè la porta si blocca, va nel pallone e    comincia  a fare una  cazzata dietro l'altra?
-nessun problema , sblindiamo la porta !
-un pilota impazzisce  e ne approfitta rimanendo solo per fare il kamikaze?
-nessun problema, sblindiamo la porta!
- i  piloti rimangono bloccati nella cabina perchè il sistema di apertura non funziona?
- nessun problema, al massimo si cagano nei pantaloni!

questa non è una plaisanterie è una cosa seria, è un processo 
codificato come  Failure Analysis o FA,...qualcuno si sta grattando la capocchia.
 
 
 

lega

Post n°137 pubblicato il 28 Marzo 2015 da angiolhgt

Oggi sono rimasto intrappolato in centro: mille poliziotti in tenuta da guerra per nemmeno un centinaio di leghisti in piazza solferino: bandiere che garriscono al vento e campionario completo di vaffanculi.

La gente che aspettava  i  mezzi pubblici dirottati era di più della allegra macchina dell'invettiva leghista...nell'attesa ci siamo goduti la kermesse.

Li ho sentiti tutti, salvini compreso (meno bossi) inveire contro chiamparino per i voti rubati e per le promesse tradite; era una manifestazione piacevole, esteticamente variopinta e palpitante di ruspante  turpiloquio  condito con  tutto il repertorio leghista: in cima i rom e gli islamici e i sinistri italiani che vogliono togliere crocifissi e madonne  dalle scuole.

Manteniamo una torma puteolente di stranieri fannulloni e delinquenti quando potremmo aiutare brambilla e pautasso, questo il tema classico.

Ho il dono raro di dare ragione all'ultimo che parla: è una  forma di relativismo filosofico portato alla sua estrema purezza, diventando così un paradossale relativo assoluto.

E' vero, hanno torto ma non hanno tutti i torti!!!!

 
 
 

bluggins

Post n°136 pubblicato il 27 Marzo 2015 da angiolhgt

il 68 era ancora lontano ma, in lontananza, un fil di fumo, come nel deserto dei tatari: arrivava il rock dall 'america , la pop music  dalla inghilterra con le cover italiane  e la moda dei capelli lunghi dei "capelloni"  tanto invisi alla generazione dei "grandi".

Era una generazione che si sosteneva su tre punti fissi: il jukebox , i blue jeans, la zazzera: una generazione che tendeva ad omologarsi al basso...della beat generation non ne sapevamo nulla, la scopriremo nel 68 e l' "Urlo" di Allen  diventerà quasi un simbolo di una sgangherata pulsione distruttiva a dire il vero solo mitizzata ma niente affatto assecondata.

I giovani come soggetto sociale dovevano ancora nascere, studiavamo grossomodo sugli stessi programmi scolastici dei nostri padri, ma non ascoltavamo la stessa musica, vestivamo come loro ..quando non portavamo i jeans...

Mi ricordo che fu avversato per lungo tempo l'uso di questo capo di vestiario definito da teddy boy, ma alla fine anche io ebbi il mio primo jeans roy rogers o lee, non mi ricordo.

Era allucinante, ti sembrava di aver le gambe dentro due stoccafissi, la cucitura e la posizione della cerniera dei pantaloni non tenevano conto della morfologia pubico genitale maschile recando notevole disagio , il risvolto arrivava a superare  i 15 cm diventando ricettacolo di polvere oltre che inciampo quando si srotolava .

Il tessuto di un blu intenso non era il denim che conosciamo, stesi al sole apparivano come ingessati, venivano apprezzati quando, molto logori e stinti , si ammorbidivano un po'.

Ovviamente a scuola niente jeans, e se c'erano visite il decoro esigeva un abbigliamento convenzionale, non eravamo ancora ribelli, semplicemente avevamo scavato un profondo solco generazionale masticando gomma e ascoltando una musica tanto diversa da quella ritenuta vera musica, cantata da ugole di usignoli anzichè da epilettici urlatori come venivano spregiativamente chiamati i cantanti che sparavano decibel a tavoletta dai juke box.

Adesso i jeans sono i denim ..dai pantaloni di stoffa di  Genova a quelli di stoffa di Nimes...e la differenza è tanta e non solo per i rivetti antistrappo e il risvoltone: hanno l'orlo, sono morbidi, azzurrini e soprattutto non ti fanno  male alle palle.

 

 
 
 

commessi

Post n°135 pubblicato il 23 Marzo 2015 da angiolhgt

Preferisco i supermercati perchè mi risparmiano le chiacchiere saccenti dei commessi quando cominciano a raccontartela  sulle qualità della merce che vogliono rifilarti.

Il cliente dal loro punto di vista è un perfetto idiota onnincompetente che va guidato, blandito, rassicurato  e al quale  rivelano ovvietà lapalissiane con gravità professionale, come fossero  frutto di distillata sapienza,.

Sanno sommergerti con  una sequela di dettagli tecnici inutili o inventati di sana pianta al solo scopo di acquisire autorevolezza nel confronti di quell'essere decerebrato che chiamano cliente e per il quale nutrono in fondo al cuore un dolciastro disprezzo.

I più gentili sono i più pericolosi, tu chiedi una cosa e sei fregato perchè ne approfittano subito per voler suscitare la tua sconfinata ammirazione per loro facendo leva sul risultato  che tu raggiunga la consapevolezza di essere un perfetto cretino al cospetto di un guru. 

Spesso mi diverto alle loro spalle facendo il cretino perfetto...per quanto incredibile cretino possa sembrare non li  sfiora minimamente il dubbio che io sia solo un  cretino normale.

Faccio domande che nemmeno un handicappato grave farebbe con  un crescendo di incompetenza ed idiozia che sfiora il discrimine che separa l'essere umano dal tonno.

Per esempio, nel comprare un coltello da cucina arrivo a chiedere a cosa serva, di cosa è fatto e altre amene ovvietà  ascoltando  ammirato la circostanziata e perita risposta benevola e gentile... e quando hanno la certezza che hanno davanti l'idiota ideale, quello iperuranico,  di colpo  chiedo la  percentuale di cromo  di nichel di molibdeno della lama in  AISI, e soprattutto se trattasi di un acciaio inossidabile austenitico anzichè martensitico oppure , assumendo una espressione del volto seriamente  preoccupata, addirittura se  trattasi di AISI ferritico. E poi avanti col diagramma ferro corbanio e con  le prove di resistenza, di resilienza, di elasticità..la durezza Brinnel.. i trattamenti termici  ..insomma non la finisco più.

Mi godo con sottile indicibile piacere lo stupore idiota che di colpo fiorisce sul labbro del commesso e a questo punto non ho più pietà della mia ignara vittima:il cliente ha sempre ragione e  la sua reazione deve essere sempre e per definizione gentile malgrado lo faccia sprofondare con  la mia inesorabile gentilezza e correttezza nella consapevolezza rivelatrice  che è lui il perfetto cretino.

Poi magari mi chiede se sono ingegnere meccanico e io seraficamente gli dico che ho semplicemente fatto il commesso in un negozio in cui si vendono coltelli....

 
 
 

convertito

Post n°133 pubblicato il 21 Marzo 2015 da angiolhgt

ogni tanto si affaccia in tv o alla radio un tale, penso di origine magrebina, ex giornalista di repubblica o del corriere, ex convertito dall' islamismo al cristianesimo che, con zelante e animoso livore,  attacca la civiltà e la religione islamiche: si sa che i convertiti sono spesso particolarmente avversi alle loro religioni originarie: ne sa qualcosa chi ha incontrato per strada un testimone di Geova.

Ma non è il caso specifico che mi interessa quanto una riflessione generale sul fenomeno epifanico della conversione..da Saulo di Tarso  in avanti.

Convertirsi da una religione qualsiasi all'ateismo intransigente o al tollerante agnosticismo penso sia un processo naturale di maturazione della coscienza dell'umano che abbandona  la credenza nel soprannaturale per diventare esso stesso natura naturans direbbe Giordano Bruno.

Convertirsi invece  dall'ateismo o comunque da una forma di panteismo dell'immanenza del divino ad una qualsiasi religione credo che sia l'equivalente delle conseguenze cui può andare incontro proprio chi ha preso una bella botta in testa come S.Paolo in seguito alla leggendaria bruttissima caduta da cavallo.

Convertirsi da una religione ad un'altra penso sia semplicemente assurdo: non ci sono giustificazioni razionali  che spingano a spostarsi da un mito ad un altro senza fare il vero  salto di qualità che dal mythos porta al logos.

I convertiti mi lasciano perplesso, spesso l'opportunismo  o la paura guidano le loro scelte, spesso da un latente senso di intolleranza caratteriale arrivano ad essere fanatici fondamentalisti.

Direi che se non si riesce a fare il salto liberatore dal sovrannaturale, la cosa migliore sia quella di tenersi la propria religione che comunque ha permeato la nostra cultura ed il nostro modo di relazionarci socialmente.

Essere Cristiani con moderazione non è poi tanto male! In fondo Cristo potrebbe essere stato semplicemente soltanto un uomo, un profeta ed anche un vero messia: l'umanità  a quei tempi era assetata di umanità e forse lo è ancora.

Comunque vedo poco  cristianesimo nei cristiani semmai ne vedo di più in una visione laica dell'uomo che promuova la tolleranza e la solidarietà.

 
 
 

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Non men che saver, dubbiar m'aggrata.(Dante, Inferno XI)

La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.(Aristotele)

Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.(Aristotele)

 
 
 
 

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