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Analisi Intermarket settimanale al 27/05/2011

Post n°582 pubblicato il 28 Maggio 2011 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Settimana che ha visto la prosecuzione della fase laterale- ribassista  sulle borse mondiali che pare aver perso vigore, sullo sfondo di squilibri geopolitici – vedi guerra in corso in Libia e il rischio di esplosione di un conflitto in altri paesi arabi - e dalle notizie negative provenienti dalle altre parti del mondo, i (terremoto, tsunami e reattori in tilt delle centrali atomiche nipponiche) o il problema del debito sovrano in Europa. Correzione anticipata dagli emergenti che da circa un mese  sono entrati per primi in correzione,  i mercati emergenti sono stati caratterizzati da condizioni difficili quali i problemi in Medio Oriente e Nord Africa e il rischio inflattivo che ha condotto a politiche monetarie restrittive su principali mercati quali Cina, India e Indonesia.. Comunque la tendenza di fondo rimane long in accordo con il quadro MACRO globale e USA , anche se stanno emergendo segnali di stagnazione nella crescita vedasi proiezioni sul PIL americano e i vari leading indicators, es. LEI  ed ECRI .

Il  dollaro sembra aver bloccato la sua corsa al rialzo  (vedi Dollar index a 74,89) per noi la tendenza di fondo rimane sempre short , con  i  tresaury che nel breve hanno lanciato il loro warning  invertendo la tendenza al ribasso  ed anticipando così  la correzione in correlazione inversa quindi con azionario e commodities .

"Da un punto di vista ciclico osserviamo come nel 2005 il bull market fosse iniziato da circa 3 anni, e attualmente abbiamo un mercato rialzista con 2 anni di vita. Generalmente, i bull markets ciclicamente hanno una durata media di 4 anni. Un’altra considerazione che si può fare, e che attiene sempre all’aspetto finanziario, è che attualmente le curve dei rendimenti, negli Usa come nell’area euro, sono decisamente “steep”, cioè inclinate positivamente: i tassi a lunga sono molto superiori a quelli a breve. Se andiamo ad osservare , in passato, come erano orientate le yield curves all’inizio dei bear markets, scopriamo che nella maggior parte dei casi questi ultimi hanno inizio quando le curve sono “flat”, il che si verifica generalmente alla fine di un prolungato rialzo dei tassi a breve. Anche da questo punto di vista quindi la situazione attuale somiglia a quella del 2005, e sembrerebbe indicare che c’è ancora spazio per un recupero delle quotazioni azionarie. _DAOLIO".

Ricordiamoci che il bull market ciclico delle azioni entra in crisi quando :

  • i rendimenti del tresaury a 10 anni ($TNX) sfondano i 5,2%; invece i rendimenti sono attualmente al 3.06% circa;
  • oppure quando l'inflazione supera il 4% ufficiale e raggiungiamo una stretta eccessiva  dei tassi di interesse, ora i tassi di interesse nelle principali economie mondiali rimangono bassi e l'inflazione appare sotto controllo,
  • The Bloomberg Financial Conditions Index  segnala cattive condizioni finanziarie, ora invece appaiono decisamente buone;
  •  La curva dei  rendimenti appare invertita ovvero in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la  recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond   a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40.Per ora invece tutto tranquillo: siamo a 3,02.
  • differenziali di swap  fuori controllo . Ora  uno degli indicatori principali di rischio finanziario ed economico, i  differenziali di swap negli Stati Uniti ci dicono che ora non c'è ragione di aspettarsi strane  calamità: i fondamentali economici e finanziari sono sani, la liquidità è abbondante, e il rischio di default è basso. L'Europa  è la zona   dove aleggia ancora il rischio sistemico, in forma di imminente default del debito sovrano e/o  ristrutturazioni del debito. Eppure, il livello di differenziali di swap in Europa è abbastanza basso per suggerire che tutto ciò che l'Europa  dovrà affrontare  non sarà  probabilmente disastroso,  doloroso, certo, ma improbabile  che possa  causare disagi significativi per le economie della zona euro. 

Conclusioni

IL LEI del conference Board anche se in frenata , da comunque indicazioni per una buona espansione del PIL USA nel 2011 al 2,7-3,4 %, supportato dall' ECRI.

Quindi, per noi la view di medio-lungo rimane rialzista nel settore azionario salvo gravi shock socio-politici (target SP_500 a 1600 ed oltre entro fine anno-metà del prossimo - fine fase 3 modello intermarket di Martin Pring; con nuova fase recessiva con inevitabile hard bear market al seguito, collocabile non prima della fine del 2012-inizi 2013) e nelle commodities (svalutazione del dollaro e ripresa economica, "ove tra i metalli non ferrosi sarà il  dottor rame a darci il segnale di esaurimento dell’attuale fase di vendite, nel senso che anticiperà la ripresa del ciclo degli acquisti rispetto ad altre commodity, ed infatti nell'ultima settimana ha iniziato a dare segnali di risveglio. Prudenza nel comparto dei metalli preziosi dopo lo scoppio parziale della bolla sull'argento ove ora è da preferire l'oro  proiettato ai 2000  usd/oz , attenzione però al fatto "che la maggior parte di questi investimenti sono attualmente in attività altamente liquide, negoziabili tramite quote di scambio, questo aumenta le probabilità di correzioni rapide e severe come già visto .Siamo positivi anche sul crudo proiettato nel lungo periodo sui 130-140$ al barile, anche se nel breve-medio gravitèrà o sarà costretto a gravitare nel range 90-110 $ al barile .

Meno positivi sui Bond nel medio-lungo  , in basso continuiamo a monitorare il grosso supporto sullo SP_500 a 1245 circa (MM200), sul DAX a 6855. Sul mercato USA non si vedono condizioni di ipercomprato sullo SP_500:

"Una delle mie guide preferite per suggerire il grado in cui il mercato azionario è in una condizione di ipercomprato o ipervenduto è la percentuale di azioni che sono sopra la loro media mobile a 50 giorni. Dato disponibile via stockcharts.com (SPXA50R) ora a 56,60. La mia interpretazione è che se oltre l'82% dei titoli quotati  sono scambiati sopra la loro media mobile a 50 giorni una condizione di ipercomprato è "suggerito". Al contrario, se il dato è inferiore al 20% dei titoli quotati una condizione di ipervenduto è suggerito, vedi questo recente post.

Comunque “qualunque correzione – da ora e per tutto il 2011 in coerenza con il modello intermarket di Martin Pring – andrà considerata come normale comportamento fino a che i due indici-leader, S&P500 per gli USA e Dax per l’Europa, resteranno come sopra visto al di sopra dei loro Major Pivor Points e punti di controllo strategici, a ridosso delle loro MM200.

Gli indicatori principali di sentiment sono stazionari o il leggero rialzo vedasi Sentiment Consumer Index dell'Università del Michigan  di maggio  che è stato pari a 74,3 - quindi Per mettere il dato attuale   nel più ampio contesto storico sin dal suo inizio nel 1978, la fiducia dei consumatori è di circa il 14% sotto il valore medio, Ma ciò ci fa capire  che non vi è carenza di pessimismo là fuori, non mancano le cose di cui preoccuparsi, ed è difficile trovare segni di "esuberanza irrazionale" ai prezzi di mercato attuali. Questo dà un vantaggio ai tori, fintanto che l'economia evita un peggioramento significativo

I nuovi dati del COT settimanale (Si tratta di un "report" pubblicato dal CFTC -Commodity Futures Trading Commission, ovvero l’organismo federale indipendente preposto al controllo del corretto funzionamento del mercato dei futures e delle opzioni, sul quale sono riportate le posizioni long e short rimaste aperte sui futures azionari, obbligazionari, valutari e delle materie prime.e relativi alla sommatoria delle net position sui futures e sulle options) sullo E-mini Sp_500*, configurano la seguente situazione :

Commercial   Traders   + 239.180

Large  Traders         - 22.191

Small Traders :         - 216.989

I  piccoli speculatori in prevalenza  short impauriti dalla situazione nel breve periodo, large trader  in short tattico  , commercial sempre più Long.

*il legame tra mercato azionario e mercato dei futures può apparire più evidente  nella relazione che troviamo tra S&P500 cash e S&P500 contratto futures. Quando i futures sono troppo alti rispetto al cash, i programmi automatici di trading vendono i futures e comprano le azioni facenti parte dell'indice stesso, facendo salire lo S&P500 e bilanciando la posizione. Il risultato di questi program buying è positivo per il mercato azionario, che riceve una spinta sull'indice verso livelli più alti (Ovviamente avviene l'opposto col program selling).Questo quanto afferma Murphy ...  ma dove sta il trucco ???:Il convitato di pietra (FED + SEC) ha gioco facile nel manovrare il mercato azionario, basta loro usare "IL DOLLARO" : se lo mollano i futures salgono e in automatico il program buying compra azioni sullo S&P500 cash , immediatamente i trading sistems di tutto il mondo comprano azioni nei rispettivi indici ... e il gioco è fatto ..._da Naz

 

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