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Settimana che ha visto una violenta correzione sulle borse mondiali , vista La situazione economica europea e globale estremamente allarmante, ma è soprattutto preoccupante il prevalere, su entrambe le sponde dell’Atlantico, di posizioni tanto grette, quanto dannose. Negli Stati Uniti l’accordo stipulato da Obama, con i conseguenti tagli al bilancio federale, comporterà sia dei danni alle politiche di bilancio volte a sostenere produzione e occupazione, che ulteriori ingiustizie sociali, a borse chiuse è arrivato anche il downgrade del debito americano da S&P ma la scelta di S&P non dovrebbe rappresentare uno shock per i mercati – sono d'accordo con Warren Buffett che l`impatto “sarà solo limitato”. In Europa le misure intraprese dai governi europei sono sinora risultate insufficienti ad arrestare la crisi del debito dei paesi periferici che si è ora estesa in maniera drammatica anche al nostro paese. Il dollaro è in leggero rialzo (vedi Dollar index a 74,60) ma per noi la tendenza di fondo rimane sempre short , anche i tresaury da tempo hanno lanciato il loro warning in chiara correlazione inversa quindi con azionario e commodities . Nei prossimi mesi i mercati, che sono gli unici ad avere sempre ragione, ci diranno chi sta mentendo e chi deve tornare alla realta: o siamo in ESPANSIONE, e allora le borse devono continuare a salire ma i bonds cominceranno a scendere (cioè i tassi a salire); o riandiamo verso un DOUBLE DIP RECESSIVO, e allora le borse continueranno a scendere inesorabilmente . "Da un punto di vista ciclico osserviamo come nel 2005 il bull market fosse iniziato da circa 3 anni, e attualmente abbiamo un mercato rialzista con 2 anni di vita. Generalmente, i bull markets ciclicamente hanno una durata media di 4 anni. Un’altra considerazione che si può fare, e che attiene sempre all’aspetto finanziario, è che attualmente le curve dei rendimenti, negli Usa come nell’area euro, sono decisamente “steep”, cioè inclinate positivamente: i tassi a lunga sono molto superiori a quelli a breve. Se andiamo ad osservare , in passato, come erano orientate le yield curves all’inizio dei bear markets, scopriamo che nella maggior parte dei casi questi ultimi hanno inizio quando le curve sono “flat”, il che si verifica generalmente alla fine di un prolungato rialzo dei tassi a breve. Anche da questo punto di vista quindi la situazione attuale somiglia a quella del 2005, e sembrerebbe indicare che c’è ancora spazio per un recupero delle quotazioni azionarie. _DAOLIO". Ma ora occorrono pollitiche economiche adeguate per proseguire lo sviluppo economico, Che fare allora?Come convengono tutti gli osservatori più avveduti, c’è una istituzione di cui tutti i paesi sovrani si sono dotati dalla fine del XIX° secolo per fronteggiare queste contingenze: la banca centrale. Dunque solo un intervento fermo della Banca Centrale Europea (BCE) potrà fermare e invertire la tendenza al rialzo dei tassi di interesse sui debiti sovrani di Italia e Spagna (una banca centrale lo fa acquistando lei i titoli e sostenendone il prezzo; i mercati, rassicurati, chiederanno tassi più bassi per detenere quei titoli). Purtroppo l’ultimo accordo europeo del 21 luglio ha ulteriormente esentato la BCE dall’operare in questo senso. Ottimisticamente riteniamo che, a meno di voler affossare l’Euro nel giro di qualche settimana, la BCE dovrà intervenire. Se questo avvenisse in misura adeguata, e si potesse ricominciare a respirare normalmente, ci si potrà rimboccare le maniche per raddrizzare questa Europa e questa Italia, mentre negli USA si rende necessario una ripresa del QE. Ricordiamoci che il bull market ciclico delle azioni entra in crisi quando :
Conclusioni IL LEI del conference Board, continua a dare indicazioni per una buona espansione del PIL USA nel 2011 al 2,0-2,5%, supportato dall' ECRI . Quindi, per noi la view di medio-lungo rimane ancora rialzista nel settore azionario malgrado tutto , ma la conditio sine qua è la ripresa economica allora target SP_500 a 1600 ed oltre entro il prossimo anno - fine fase 3 modello intermarket di Martin Pring; con nuova fase recessiva con possibile hard bear market al seguito, collocabile non prima della metà del 2013) e nelle commodities (svalutazione del dollaro e ripresa economica, ove tra i metalli non ferrosi sarà il dottor rame a darci il segnale di esaurimento dell’attuale fase di vendite, nel senso che anticiperà la ripresa del ciclo degli acquisti rispetto ad altre commodity, l’importanza di questo metallo è nota: fornisce un’indicazione anticipatoria sull’andamento dell’economia cinese, all’origine di molti rialzi dei prezzi di tutte le commodities. Prudenza nel comparto dei metalli preziosi dopo lo scoppio parziale della bolla sull'argento ove ora è da preferire l'oro proiettato ai 2000 usd/oz. Siamo positivi anche sul crudo anche se nel breve-medio gravitèrà o sarà costretto a gravitare nel range 85-110 $ al barile, appare evidente il controllo “politico” del prezzo stesso: un repentino aumento potrebbe strozzare la fragile ripresa. Meno positivi sui Bond nel medio-lungo l'aumento dei rendimenti ci darà anche qui il segnale di esaurimento della severa correzione Sul mercato USA ora siamo in pieno ipervenduto sullo SP_500: "Una delle mie guide preferite per suggerire il grado in cui il mercato azionario è in una condizione di ipercomprato o ipervenduto è la percentuale di azioni che sono sopra la loro media mobile a 50 giorni. Dato disponibile via stockcharts.com (SPXA50R) ora a3,80. La mia interpretazione è che se oltre l'80% dei titoli quotati sono scambiati sopra la loro media mobile a 50 giorni una condizione di ipercomprato è "suggerito". Al contrario, se il dato è inferiore al 20% dei titoli quotati una condizione di ipervenduto è suggerito, vedi questo recente post. Comunque ora la correzione ha preso forza e visto che sui due indici-leader, S&P500 per gli USA e Dax per l’Europa, siamo ben di sotto dei loro Major Pivor Points e punti di controllo strategici, a ridosso delle loro MM200 1280 e 7060 ( meglio evidenziati da uno degli indicatori di trend a cui presto maggiore attenzione, cioè la media mobile a 10 mesi. Quando i prezzi scendono sotto tale media, il trend è ribassista, viceversa, quando i prezzi sono sopra il trend è rialzista. Il trend è anche accentuato dalla direzione del movimento stesso della media. Se la media è crescente, il trend è positivo, se è decrescente è negativo. Gli indicatori principali di sentiment sono in regresso vedasi Conference Board Consumer Confidence Index di giugno che è stato pari a 58,5 . I nuovi dati del COT settimanale (Si tratta di un "report" pubblicato dal CFTC -Commodity Futures Trading Commission, ovvero l’organismo federale indipendente preposto al controllo del corretto funzionamento del mercato dei futures e delle opzioni, sul quale sono riportate le posizioni long e short rimaste aperte sui futures azionari, obbligazionari, valutari e delle materie prime.e relativi alla sommatoria delle net position sui futures e sulle options) sullo E-mini Sp_500*, configurano la seguente situazione : Commercial Traders + 23838 Large Traders + 86331 Small Traders : - 86331 la situazione fotografa le tre categorie di investitori (Commercial, Large trader, Small trader) I piccoli speculatori ora largamente short , large trader che stanno aumentando le posizioni long , commercial sempre Long-
Probabile inizio settimana negativo ma poi ci dovrebbe essere un violento rialzo |
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Crisi, i grandi a consulto Bce verso acquisto bond Italia e Spagna Nella notte primi contatti telefonici tra i rappresentanti delle maggiori potenze economiche mondiali per fare il punto dopo la decisione dell'agenzia Standard and Poor's di declassare il rating Usa. Oggi conference call della Bce. Da Berlino e Parigi apprezzamento per la decisione di anticipare le misure in Italia e Spagna
STAREMO A VEDERE
Rincuoriamoci. Le borse hanno cominciato a scontare un rischio di double dip quando il massimo che si può affermare è che la crescita bassa rende fragile il quadro d’insieme. Fa una certa impressione vedere alternarsi sui terminali notizie di società che battono le stime sugli utili e nuovi minimi degli indici. Anche la riaccelerazione delle vendite di auto in luglio si concilia poco con un calo dei consumi, che restano pur sempre il 70 per cento del Pil. Anche la tenuta di molte materie prime sui massimi fa pensare a tutto fuorché a una recessione. La stessa materia prima più finanziarizzata, il petrolio, fa una certa fatica a scendere. Perfino la vendita di scorte strategiche di greggio ha mosso poco i prezzi. In pratica. Un recupero nel breve appare probabile, ma la fragilità dell’insieme, che in questi due anni c’è sempre stata ma di cui adesso abbiamo più consapevolezza, renderà molto volatili i mercati. L’Europa continuerà a produrre instabilità e occasioni speculative. Per chi investe non si tratta di cambiare radicalmente il profilo dei portafogli, ma di approfittare dei rialzi per ridurre i rischi legati alle correlazioni e alla leva. Chi è sottoinvestito può invece approfittare di occasioni come quella di questi giorni per comprare. L’oro, i Treasuries, il franco svizzero e lo yen rimarranno forti, ma al momento sono decisamente ipercomprati. Molti petroliferi, che hanno tenuto bene, possono essere alleggeriti per fare spazio ad alcuni ciclici che hanno perso molto più terreno. Dollaro ed euro continueranno a scendere tenendosi per mano. La consapevolezza che al mondo nulla è più risk free, tanto meno il cash sul conto corrente, non deve indurre a comportamenti ultradifensivi (anche l’oro, il giorno in cui i tassi inizieranno a salire, conoscerà un suo bear market) ma a comprare asset di qualità (buone azioni e obbligazioni di paesi poco indebitati) accettandone le fluttuazioni di prezzo.