Creato da pierluigi102 il 09/08/2009
l'usura brutta piaga, attenti per chi ci specula per non rimborsare il prestato

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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE CHI FA ABUSO DI POTERE E' UN CRIMINALE

Post n°55 pubblicato il 15 Agosto 2012 da pierluigi1020

 

 Post. 46 – Amministrare GIUSTIZIA, è un compito molto serio, c’è di mezzo la CIVILTA’ DI UN POPOLO, per questo motivo il marcio deve essere messo in Piazza, come si fa con tutti i settori lavorativi,  professionali, politici.

CHI  FA  ABUSO  DI  POTERE  E’  UN  CRIMINALE.

 

Nel Post. 45,  abbiamo letto che il P.M. procedendo alla relazione introduttiva esponeva che i coniugi Tricomi – Gianni, dopo aver contratto nei confronti degli odierni imputati debiti per prestiti in denaro con tassi  del 10% mensili………

Orbene: io in carcere disponibile 24 ore su 24, nessuna interrogazione in merito, quindi l’hanno stabilito i P.M. con quale prove? CON I DOCUMENTI CHE HANNO FATTO SPARIRE, Prestito uguale usura, per i tassi del 10% mensili è stata un’affermazione priva di logica matematica, E, PIENA DI FALSITA’ E INGANNO, intanto i PRESTITI DI DENARO LI COCEDEVO SOLO IO, I MIEI COIMPUTATI ERANO SOLO I TESTIMONI DEGLI AFFARI CRIMINALI  DEL DUO LOMBARDO – TINERVIA

I P. M. erano in possesso dei titolo protestati a firma dei coniugi e da me pagati perché garante, titoli, compreso altri documenti che i miei Avvocati non sono riusciti a trovare, cercando, di leggerli dal verbale di sequestro per quello che si poteva.

Inutile sono state le mie richieste di concedermi l’esame della documentazione sequestrata a casa mia, è stato come sbattere in un muro di gomma, documenti, che mi sono state consegnati a fine pena, cioè, quando sono uscito dal carcere, arrestato il 10/12/1991 liberato per buona condotta il 10/12/1998,se non fosse stato cosi, dal carcere dovevo uscire nel 2001.

I tassi del 10% mensili, i P.M. l’hanno stabilito dalle dichiarazione dei coniugi Tricomi?, e io non dovevo essere interrogato? non dimentichiamo che  i coniugi Tricomi erano indagati come  mandanti e io esecutore della fantomatica estorsione e del sequestro di persona, ai danni del duo truffatori e calunniatori Lombardo – Tinervia, durante la fase dibattimentale i coniugi Tricomi si sentono più protetti e cercano di dire la verità, ma non vengono creduti, i giudicanti fanno ricorso all’art. 500 comma IV C.P.P. e incamerano le dichiarazione utilizzate per le contestazioni. ( NON CERA MOTIVO DI FARE IL PROCESSO )

Due  P.M. che amministravano giustizia fino al rinvio a giudizio, dovevano saper fare dei conti matematici, dovevano stabilire il capitale prestato e il tempo trascorso per il rimborso, ai P.M. questo non interessava, come non interessa amministrare una giustizia giusta, quello che gli interessava era PROTEGGERE IL DUO CRIMINALE LOMBARDO – TINERVIA, E, la mia rovina, perché i conti erano e  sono di una semplicità unica.

Concludeva il P.M., che la mia condotta non era finalizzata a tutelare gli interessi dei coniugi Tricomi atteso che il Licata, nonostante avesse ottenuto dal Lombardo la somma di trenta milioni in assegni, (DI CUI 20 MILIONI SONO STATI PROTESTATI ) nulla aveva corrisposto ai coniugi, dai quali per contro affronte di un iniziale debito di 15.000.000 di lire era arrivato a pretendere, all‘esito della vicenda la somma di £. 30.000.000. Avere affermato il P.M. quanto si è letto, è chiaro che a voluto calpestare la pura verità volutamente, perché, lui era in possesso della carpetta che conteneva tutta la documentazione che riguarda Lombardo – Tricomi , cerano gli assegni di conto corrente protestati e da me pagati con denaro contanti, a firma di;

N°1 Gianni G.  per £. 15.000.000 protestato il 15/Agosto/1990 int. del 2% al mese Dicembre 91    

                                 £.   5.080.000 interessi del 2% al mese Agos. 1990 Dicembre 1991                                                                                                                                                                                                                                                  

                                     20.080.000 totale primo assegno

N°2 Tricomi N.       £.   5.000.000 protestato il 02/11/1990 interessi del 2% al mese fino al          

                                       1.200.000 int. del 2% al mese, novembre1990 novembre 1991

                                            50.000 spese di protesto

                                Tot.6.250.000 secondo assegno

N°3 Tricomi B.  imp. 6.000.000 protestato il 03/12/1990

                                      1.440.000  int. Del 2% al mese di aprile 1991 a dicembre 1991

                                        100.000 spese di prot. e penalità L. del 05/12/1990 – n° 386 art. 1- 2 - 3                                      

                               Tot. 7.540.000  terzo assegno

N°4 Gianni G.     imp.  3.500.000 protestato il 31/03/1991

                                          630.000 interessi del 2% al mese, marzo 1991 dicembre 1991

                                            50.000 spese protesto

                              Tot   4.190.000  totale quarto assegno

N°5 Gianni G.    imp.  3.500.000 protestato il 30/04/1991

                                        560.000 interessi del 2% al mese, aprile 1991 dicembre 1991

                                          50.000 spese di protesto

                              Tot. 4.100.000  totale quinto assegno

N° 6 Gianni G.   imp.  6.000.000 protestato il 10/10/1991 girato dalla Gianni prov. furto

                                        360.000 interessi del 2% al mese, ottobre1991 dicembre 1991

                                          50.000 spese protesto

                             Tot. 6.410.000 totale sesto assegno

                                     2.600.000 pago privato accertato dal Tribunale.

Io per conto dei coniugi Tricomi, ho pagato con denaro contanti £. 51.170.000, cosa dovevo dare ai coniugi Tricomi?  ho incassato dai coniugi £. 1.500.000 come risulta dagli atti, per conto dei coniugi ho incassato, pagati dal Lombardo £. 13.800.000 per un tot. 15.300.000, i coniugi mi dovevano pagare 35.800.000, cosa che non hanno fatto fino a ora.

STABILIAMO IL TASSO D’ INTERESSI del 10% al mese:

17.000.000 DENARO PRESTATO  anno 1989 con prova inconfutabile ( trascrizione VHS,   

video cassetta,) interessi del 10% al mese £.1.700.000X12 mesi 20.400.000, dicenbre1989 – 1990 – 20.400.000 int.+ 17.000.000 capitale tot.37.400.000 dicembre 1990 al 1991 int.3.740.000X12=44.880.000+37.400.000= 82.280.000 tot. Possiamo affermare che si è trattato di un accanimento giudiziario portato a buon fine, con abuso di potere.

Non c’è stata nessuna usura, nessuna estorsione e nessun sequestro di persona, CERA SOLO LA TRUFFA CONSUMATA DAL DUO LOMBARDO – TINERVIA AI DANNI DEI CONIUGI TRICOMI, IL FATTO STRANO E’ CHE DUE P.M. NON SE NE RENDONO CONTO, E VANNO A CERCARE IL PELO NELL’UOVO AI FINI DI ELIMINARE I TESTIMONI  SCOMODI DEI MALI AFFARI DEL DUO LOMBARDO – TINERVIA SONO STATI DEI BRAVISSIMI KILLER

 
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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE QUANDO IL POTERE DISTRUGGE LE CELLULE CELEBBRALE DEL BUON SENSO

Post n°54 pubblicato il 11 Agosto 2012 da pierluigi1020

Post. 45, NON PRESTATE DENARO A NESSUNO, dell’essere UMANO ci si può aspettare di tutto, il fatto grave è quando si fa abuso di potere secondo il posto di lavoro che si occupa.

Attraverso la lettura della sentenza, si scopre con facilità come la verità di un fatto può essere manipolata, raggirata a proprio compiacimento.

 Il fatto grave è che non fa onore a chi amministra giustizia

Sentenza Anno 1993 N.° 2371: All’apertura del dibattimento il Pubblico Ministero procedeva alla relazione introduttiva esponendo che i coniugi Tricomi Nicola e Gianni Giuseppina, dopo aver contratto nei confronti degli odierni imputati debiti per prestiti in denaro con tassi del 10% mensile ( FALSO CON PROVE DOCUMENTALI INCONFUTABILI che esamineremo dopo) per far fronte a uno stato di dissesto patrimoniale si erano  rivolti a Lombardo Francesco, titolare di una società finanziaria, rilasciandogli una procura a vendere anche a se stesso l’appartamento di loro proprietà sito in questa Via Sammartino 22   e che in forza di essa ( IO CONCEDEVO PRESTITI IN DENARO IN FORZA DI TITOLI CAMBIALI PAGABILI ENTRO SEI MESI O ASSEGNI DI CONTO CORRENTE POSTERGATI PAGABILI ENTRO TRENTA GIORNI prestito uguale usura periodo 1989 – 90 – 91 - ) il Lombardo aveva concesso ai detti coniugi un prestito in denaro e successivamente, avvalendosi della procura conferitagli, aveva ACQUISTATO personalmente l’immobile a un prezzo determinato in base ai parametri minimi catastali. ( LEGGERE POST.44 CAPO  I,  PER ALTRI MAGISTRATI TRUFFATO )

Aggiungeva il P.M. che a un dato momento, nel rapporto di finanziamento e compra vendita istauratosi fra i coniugi Tricomi – Gianni e il Lombardo, titolare della finanziaria, si era inserito, senza alcun titolo, il Licata ( SE I CONIUGI TRICOMI NON VENIVANO A CASA MIA A DARE SFOGO ALLA LORO DISPERAZIONE, IO NON AVREI CONOSCIUTO IL LOMBARDO ) coadiuvato dai suoi “ragazzi” (in gergo “picciotti”  elenca tutti i nomi,) aveva messo in atto ogni forma di violenza, minaccia ( LE MINACCIE DAL LOMBARDO LI HO SUBITO IO – VOLEVA CHE IO MI FACESSI I FATTI MIEI ) nei confronti del Lombardo e della di lui collaboratrice Tinervia Serafina, per costringere il menzionato titolare della finanziaria sia a sostenere un contratto di locazione dell’appartamento di Via Sammartino in favore dei Tricomi ( PER QUESTO CAPO C, D’IMPUTAZIONE, SONO STATO ASSOLTO ) sia a consegnarli prima la somma di £. 30.milioni ( con assegni ) e dopo quella di ulteriore 25.milioni asserendo – immotivatamente e ingiustificatamente – che tali importi dovevano essere corrisposti a titolo di integrazione del prezzo di acquisto dell’appartamento e che esso il Licata era legittimato a riceverli in quanto creditore delle somme in precedenza prestate ai Tricomi. Il Lombardo pur piegandosi alla stipula del contratto di locazione e versare il denaro oggetto della prima pretesa ( 30.milioni ) ( DENARO SOLO DICI MILIONI, 20 MILIONI TITOLI PROTESTATI) si era rifiutato di corrispondere la ulteriore somma ( 25.milioni ) richiestagli. A seguito di tale netto rifiuto gli imputati avevano inasprito la loro opera di coartazione addivenendo per fino a privare la Tinervia della propria libertà personale il giorno 29 ottobre 1991.( NON C’ERA MOTIVO, SI ASPETTAVA IL 15/12/1991 PER CHIUDERE L’AFFARE TRUFFA , SOLO CHE IL LOMBARDO ERA PROTETTO DELLE DIVINITA’ IN TERRA, facendomi arrestare il 10/12/1991, prima che si arrivasse al 15/12/1991, solo cosi è riuscito a portare a buon fine il proprio disegno criminale).

Concludeva il P.M. esprimendo l’avviso che la condotta degli imputati in alcun modo poteva dirsi mossa dall’intendo di tutelare gli interessi dei Tricomi, atteso che il Licata, nonostante avesse ottenuto dal Lombardo la somma di trenta milioni in assegni, nulla aveva corrisposto ai coniugi, dai quali per contro a fronte di un iniziale debito di 15miloni di lire – era arrivato a pretendere, all’esito della vicenda la somma di lire trenta milioni. ( tutto falso e calunnie ben architettate, cosa che ne darò prova inconfutabile al prossimo Post.)

In sede dibattimentale il P.M. contestava ai testi TRICOMI GIANNI, ( e d’altri testi ),  quanto da essi dichiarato nel corso delle indagini preliminari. Poiché, a seguito di si fatte contestazioni, frequentemente emergevano rilevanti difformità fra il contenuto delle deposizioni dibattimentali e di quelle rese nel corso delle indagini preliminari.

A norma dell’art. 500 comma IV C.P.P. numerosi dichiarazioni utilizzate per le contestazioni venivano acquisite al fascicolo per il dibattimento. (  Intanto, nel corso delle indagine preliminari i coniugi Tricomi – Gianni – erano indagati come mandanti del fantomatico sequestro di persona e dell’estorsione ai danni del duo criminale Lombardo – Tinervia – nella fase dibattimentale si sentivano più protetti, come gli altri testimoni, CHI PARLAVA BENE DI ME VENIVA  SISTEMATICAMENTE MINACCIATO DI ESSERE INCRIMINATO COME  FAVOREGGIAMENTO ).  QUANDO E’ COSI NON C’E’ MOTIVO DI FARE I PROCESSI,  SPERO CHE IL MIO CASO SIA STATO UN’ECCEZIONE.

In esito alle conclusioni del P.M. e della difesa il Tribunale con sentenza in data il 11/ febbraio/1993 riconosceva fondato in buona sostanza il costrutto accusatorio e dichiarava Licata Giuseppe colpevole dei reati ascrittigli al capo A – B – D - ……( IL CAPO  C SI PARLAVA DELL’AFFITTO E’ STATO CANCELLATO )……………

A pag. 28 della sentenza si legge; Non è certo che i Tricomi abbiano conferito espressamente tale incarico al Licata………( COME SE IO AVESSI DEI POTERI PARANORMALI DI SAPERE I FATTI DEGLI ALTRI )

Un fatto, un personaggio il Lombardo, un immobile di Via Sammartino 22  proprietà dei coniugi Tricomi, due vicende giudiziarie, in una, il Lombardo è una vittima, dopo avere acquistato e pagato l’immobile e che nulla doveva ai veri proprietari, viene costretto con violenze e minacce a pagare denaro non dovuto, e visto la paura delle minacce e delle violenze subite, il Lombardo non paga e denuncia. Seconda  vicenda giudiziaria: il Lombardo è un criminale, a truffato un immobile di proprietà dei coniugi Tricomi, sito in questa Via Sammartino 22, un fatto, vergognoso per una giustizia giusta, vergognoso, per una Magistratura PURA.  

Spero di scrivere il Post. 46.   

 
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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE come si può essere indegni di amministrare giustizia

Post n°53 pubblicato il 08 Agosto 2012 da pierluigi1020

Post. 44, dimostrerò con prove documentali inconfutabili, COME SI PUO ESSERE INDEGNI  DI  AMMINISTRARE GIUSTIZIA.

 

Vengo chiuso in carcere, ( io capo di una associazione mafiosa, i miei associati sono;  la mia ex convivente + altri cinque persone miei collaboratori nei lavori di restaurazione immobili ) prima di scadere i termini, vengono a interrogarmi il P.M. e il GIP. Rispondo a tutte le domande cercando di ripetere quanto scritto, post 43, alla domanda specifica cosa ne ho fatto del denaro dato dal Lombardo? Rispondo, che il Lombardo non mi aveva dato denaro contanti ma assegni di conto corrente ( salvo buon fine, tanto è vero che alcuni sono stati protestati)  io per mandato dei coniugi avevo pagato loro debiti,  e, perché io garante e per i titoli a firma dei coniugi Tricomi e per quelli che mi ha mandato il Lombardo, vedi carpetta intestata Lombardo – Tricomi dove ci sono tutti i documenti riguardante la truffa consumata dal Lombardo, gli accordi presi fra il Lombardo e i coniugi Tricomi alla mia presenza, gli assegni di conto corrente protestati a firma dei coniugi, e gli assegni protestati che mi ha mandato il Lombardo, documenti sequestrati a casa mia dai Carabinieri la mattina del mio arresto.  ( QESTO GLI E’ RIMASTO IMPRESSO NELLA MENTE, DOCUMENTI CHE SPARISCONO,  DOPO FARO’ TUTTO UN ELENCO CON  CONTI ELEMENTARI)

Tutto quello che io ho dichiarato non è stato preso in considerazione, ad eccezione della cartella dei documenti tanto è vero che spariscono, RIMANENDO TRACCIA SOLO NEI VERBALI DI SEQUESTRO scritti dai Carabinieri, come se sette persone in carcere da innocenti sia un fatto di poco conto, l’importante per gli amministratori della giustizia era, dare tranquillità nel lavoro criminale del Lombardo, nel senso, dare la possibilità di rivendersi i beni truffati.

Passa Dicembre 91 – Gennaio 92 – Febbraio 92 – Marzo 92 – mi arriva in carcere la notifica che i PM. Chiedevano il rinvio a giudizio, uno dei PM si leggeva il nome e cognome ripetuto dal Lombardo in diverse occasione vantandosi essere il cugino, (e nipote di altro importante Magistrato ) scrivo una lettera a questo PM. Facendogli capire il motivo della mia richiesta di volere un colloquio con lui, passano alcuni giorni e mi viene a trovare in carcere, spiego che in vita mia non mi sono mai approfittato di nessuno, ho sempre aiutato i deboli e i bisognosi, se questo rapporto di parentela che lei ha con il Lombardo deve essere la mia rovina, calpestando la pura verità le consiglio di penzarci bene, IL MAGISTRATO SOSTITUTO PROCURATORE  mi rispose, se io avevo le prove mi invitava di denunciarlo, ( COSA CHE HO FATTO QUANDO SONO PASSATO DEFINITIVO DI QUESTO PRO CESSO ) rispondo, intanto in carcere ci doveva essere il Lombardo con tutta la sua squadra,  i veri criminali sono loro, e, chi li protegge, io non mi sono mai appropriato di beni mobili e immobili senza averne pagato il prezzo, io ho dato denaro contanti in cambio di titoli, cambiali o assegni di conto corrente, se protestati uguale carta straccia, la mia colpa è di essermi reso testimone scomodo, testardo, e, incorruttibile dei mali affari condotti dal Lombardo, da quel momento l’accanimento giudiziario nei miei confronti  si è fatto molto più accanito da dittatura, non sapevano cosa imputarmi prima.

Dopo qualche mese del colloquio che ho avuto con il  detto magistrato, ( SOSTITUTO PROCURATORE ) sono venuto a conoscenza che il Lombardo con tutta la sua compagnia erano sotto indagine giudiziaria condotta da altri P.M. della stessa Procura, Proc.7134/92 R.G.N.R., siamo nel mese di Aprile del 1992, il 04/12/1993 il P.M. chiede il rinvio a giudizio, per il Lombardo + altri, l’udienza preliminare è stata fissata il 10/07/1995 ( bisogna portare i reati in prescrizione, meglio perdere tempo, basta avere amici e parente nei posti giusti e tutto si risolve ) al capo I leggiamo: che il Lombardo era responsabile del delitto di cui agli artt. 61 n 11, 640 C.P. perché, con raggiri consistiti nel farsi rilasciare  con atto del 20/05/1991 dai coniugi Tricomi Nicola e Gianni Giuseppina una procura speciale a vendere, anche a se stesso ed a prezzo indeterminato un immobile di loro proprietà sito in Via San Martino n° 22 a Palermo, al solo fine di garantire il prestito di £ 55.000.000 che i Tricomi gli avevano richieste inducendo i coniugi in errore sulla vera natura e finalità dell’atto, utilizzava la procura conferitagli per stipulare un atto pubblico di compravendita del 23/05/1991 con i quali vendeva a se stesso l’appartamento sopraindicato e dichiarava nella sua veste di rappresentante della parte alienante, di aver ricevuto la somma di £ 265.000.000 convenuto quale prezzo della vendita, e, quindi, si procurava l’ingiusto profitto consistente nell’acquistare la titolarità dell’immobile senza pagarne il prezzo.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera. In Palermo il 23/05/1991.

 Ho letto il capo I come imputazione perché era quello che mi interessa ma c’è il Capo A – B – C – D – E – F – G – H – I  IL MIO FATTO – L – PER I MIEI AMMINISTRATORI DELLA GIUSTIZIA PERSONE DA SANTIFICARE.

Se questa indagine e con queste conclusione li avrebbero condotto i P.M. che dirigevano le indagine nella mia vicenda giudiziaria, oltre a scoprire che il duo Lombardo – Tinervia erano dei criminali senza scrupoli, scoprivano pure che il duo Lombardo – Tinervia  erano dei calunniatori che per sbarazzarsi dei testimoni scomodi non hanno esitato di usare dei magistrati come dei killer.

I magistrati coinvolti nella mia vicenda giudiziaria hanno avuto un solo interesse garantire il duo Lombardo – Tinervia, per farlo, impostano un impianto accusatorio calpestando la pura verità, tutte le prove documentali a mia discolpa spariscono, l’esame della documentazione sequestrata non mi viene accettata, i confronti con chi mi accusava non mi sono stati concessi, i conti del dare e l’avere per i magistrati erano in ricostruibili, nel fra tempo aprono altri due procedimenti a mio carico, cosi mi ritrovo con tre procedimenti penali aperti, primo processo Lombardo – Tinervia – Tricomi – 2° processo Vitale e altri – 3° Zuccaro - la mia speranza rimaneva di chiarire tutto nella fase dibattimentale convinto che la pura verità sarebbe venuta fuori, ANCORA NON AVEVO PERSO LA FIDUCIA IN CHI AMMINISTRA LA  GIUSTIZIA E SE ANCORA LOTTO E’ PERCHE’ SPERO IN UNA GIUSTIZIA GIUSTA.  Passiamo al primo processo, Lombardo – Tinerva – Tricomi, leggendo alcuni passi della sentenza di condanna a mio carico. Se non mi arrestano leggeremo il Post. 45.

 
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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE

Post n°52 pubblicato il 06 Agosto 2012 da pierluigi1020

Post. 43, dedicato a quegli organi specializzati che conducono indagini giudiziari, chi denuncia non è sempre una persona per bene, anche se è incensurato.

 

ANCHE SE RIPETITIVO, LE MIE DOGLIANZE SI RIFERISCONO SOLO A TUTTI QUELLI CHE A VARIO TITOLO HANNO FATTO PARTE NELLA MIA VICENDA GIUDIZIARIA.

 

Fatto l’accordo fra il truffato e il truffatore, tutte e due le parti stabiliscono che io dovevo gestire l’affare fino alla conclusione, tenuto conto che i truffati non riuscivano a rassegnarsi della truffa subita.

Nei primi di Agosto 1991, a casa mia il truffatore mi fa avere a mezzo la sua segretaria ( tutto fare ) n.° 1 assegno  di conto corrente di lire 10.000.000 pagabile subito, altri n°4 assegni di conto corrente per lire 5.000.000 pagabile il 30/agosto./1991, il 30/set/1991, il 30/ott. 1991, il 30/nov/1991, per gli altri 27.000.000 rinviava tutto nei primi di Settembre 1991,( per l’autorità giudiziaria denaro contanti come se gli assegni di conto corrente non si possono protestare per mancanza di fondi  )

Il truffatore, decide di non mantenere gli impegni presi, vuole portare a buon fine il proprio disegno criminale, si mette d’accordo con la sua segretaria cosa dire e fare, lui un avvocato mancato per poco, lei bisognosa per gravi problemi familiari.

Studiano un piano criminale diabolico, nei miei confronti, conducevano un comportamento molto amichevole, spesso venivano a casa mia, fermandosi fino a tarda notte, cenando, dimostrandomi gratitudine per l’accordo raggiunto con i truffati, mentre a mia insaputa elaboravano una denuncia contro di me e di tutti i testimoni, che erano, la mia ex convivente e i miei operai e la presentano il 20/set./1991 alla Caserma dei Carabinieri di San Lorenzo PA. A mia insaputa inizia una indagine giudiziaria per reati di estorsione aggravata e continuata per i 30.000.000 dei sopra elencati assegni di conto corrente, di cui i quattro postergati li hanno protestati per mancanza dei fondi, per tentata estorsione aggravata per i 27.000.000 e sequestro di persona ai danni della segretaria del criminale truffatore, in questo caso pure calunniatore, tutto questo costrutto accusatorio gli inquirenti l’hanno costruito dalle dichiarazione labiale del duo truffatore e segretaria.

 Nessuno mi interroga, non mi arriva nessun avviso di garanzia, la mattina del 10/12/1991 alle ore 4 i Carabinieri circondano la mia casa, trattasi di una villa sita nella zona di Tommaso Natale PA., finito l’accerchiamento e arrivato l’elicottero che sorvolava sopra il tetto dell’abitazione entrano in casa un gruppetto di Carabinieri e fanno una perquisizione capillare sequestrano documenti vari, fra questi documenti c’era una carpetta intesta a nome dei truffati ( Nicola T. Giuseppina G.) e dei truffatori,( Lombardo Francesco e Tinervia Serafina ), assegni di conto corrente protestati, cambiali protestati un giro di titoli che io ho pagato per conto dei firmatari che facevano data dal 1989 al 1991, con questo ritrovamento si e aggiunto altro capo d’imputazione a mio carico usura.

Arrivati in Caserma, mi informano del mandato di cattura, leggo estorsione + tutti i capi d’imputazione scritti sopra ai danni del duo Lombardo Francesco e della Sig.a Tinervia Serafina, cerco di spiegare i fatti, ma il Capitano dei Carabinieri mi blocca dicendomi che a lui non interessava, dovevo parlare con i giudici, lui ha eseguito degli ordini.

Cosi facendo, il Lombardo ha portato a buon fine il suo disegno criminale, perché salta l’impegno del 15/12/1991, dei 30.000.000 di assegni di conto corrente ne paga solo 10.000.000, i proprietari restano indagati come mandanti dell’estorsione, perdendo la proprietà dell’immobile.

Per l’Autorità Giudiziaria comportarsi cosi nel mio caso, hanno preso per pura verità tutte le accuse labiale che il duo Lombardo – Tinervia hanno raccontato, che il Lombardo aveva pagato l’immobile, che non doveva nulla ai proprietari, e dopo la conclusione dell’affare, mi sono presentato con minacce e violenze a chiedere del denaro non dovuto, questo era quello che voleva il Lombardo e questo hanno stabilito inquirenti e giudicanti nella mia vicenda giudiziaria, il Lombardo – Tinervia, PERSONE DA SANTIFICARE.    MA NON E’ COSI.         

 
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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE

Post n°51 pubblicato il 05 Agosto 2012 da pierluigi1020

Post 42, dedicato a quegli esseri indegni di fare parte a qualsiasi titolo in servizio nell’AUTORITA’ GIUDIZIARIA.-  NON PRESTATE DENARO A NESSUNO.

Premessatutto quello che io scriverò è provato con documenti giudiziari e quindi inalterabili e inequivocabili.

La mia vicenda giudiziaria è stata voluta da un crinale senza scrupoli, che a suo dire aveva amici e parenti in servizio nell’AUTORITA’ GIUDIZIARIA disponibili ad aiutarlo nel caso si sarebbe trovato nei guai, visto che le sue attività di intermediazione finanziarie e immobiliare se bene in regola con le ISTITUZIONE,  celavano con artefici e raggiri, un giro vortico di truffe, appropriazione in debito, estorsione e usura, motivi, della mia conoscenza con il titolare, essendo io sempre pronto ad aiutare i deboli e i bisognosi.

 IL FATTO : siamo nel mese di Luglio del 1991, mi vengono a trova a casa mia i coniugi Nicola T. impiegato di Banca e Giuseppina G. professoressa di Diritto, persone che io avevo aiutato prima di questo fatto, in questa occasione mi hanno raccontato fra la disperazione e tanta rabbia, che avevano chiesto un prestito di 55.000.000 ad una agenzia di intermediazione immobiliare e finanziaria, prestito accordato con un acconto di 28.000.000, i coniugi hanno rilasciato a un NOTAIO DI FIDUCIA DELLA FINANZIARIA una PROCURA A VENDERE di un’immobile di loro proprietà del valore commerciale di circa 700.000.000, restando in attesa che il titolare della finanziaria li invitasse di andare a prelevare i 27.000.000 e definire il mandato per vendere il loro immobile, era da circa un mese che i coniugi non riuscivano a mettersi in contatto con il titolare della finanziaria, durante questi tentativi, sono venuti a conoscenza che il titolare si era intestato con atto pubblico la proprietà dell’immobile senza averne pagato il prezzo, per questo motivo non si faceva più trovare, ho chiesto se avevano  documenti? Niente – ho chiesto se avevano dei testimoni? NIENTE – capendo che il fatto era grave e incredibile, un impiegato di Banca, una professoressa di Diritto farsi giocare cosi è incredibile, essendo convinto che per far valere le proprie ragione in un processo ci vogliono prove e testimoni, cosi ho deciso di gestire l’affare truffa ( art. C. C. 2028 ess, ) per raccogliere prove e testimoni ho dovuto conoscere il titolare delle dette attività criminali.

I coniugi, ( i truffati) mi hanno dato il numero di telefono dell’agenzia, telefono, chiedo del titolare, vogliono sapere il mio nome e cognome e mi stabiliscono un appuntamento, cosi ho conosciuto il titolare, per me è stato molto facile incontrarlo non perché io mafioso, come valutato dall’autorità giudiziaria, perché il truffatore pensava di aver trovato altro pollo da spellare.

Il giorno e l’ora stabilita per telefono, mi presento all’ufficio del truffatore portandomi un’altra persona, il truffatore molto gentile, molto professionale, mi ha chiesto cosa io avevo bisogno, ho spiegato che non avevo nessun bisogno personale e che la mia presenza era dovuta visto il racconto che mi avevano fatto i coniugi T. ( i truffati ).

Tutta quella gentilezza si è trasformata in cattiveria e minacce, il truffatore sosteneva che per lui l’affare era concluso e che nulla doveva ai coniugi invitandomi di uscire dal suo ufficio e se io insistevo lui con una telefonata  faceva venire nell’ufficio alcuni suoi amici che dove ci avevo la testa mi ci mettevano i piedi, con calma risposi che la posizione mi interessava, pregandolo di fare presto prima che io chiamassi i CARABINIERI, il truffatore mi assicurava che per la legge era apposto e non aveva nulla da temere.

Risposi che io non avevo capito niente, quindi, promette un finanziamento di 55.000.000 a garanzia si fa rilasciare una Procura a vendere un immobile del valore di 700.000.000  da un acconto di 28.000.000, si intesta la proprietà dell’immobile con atto pubblico diventa proprietario dell’immobile senza averne pagato il prezzo e con la legge è apposto? Per me rimane un criminale. Vista la mia determinazione, visto che le sue minacce mi davano molto fastidio, cambiò comportamento, cercando la via dell’accordo, in questo caso, accettai di fare incontrare il truffatore  con il truffato, stabilendo con prove documentali la truffa consumata e stabiliscono  un accordo momentaneo che consisteva:

il completamento del finanziamento dei 55.000.000 + 30.000.000 il truffatore doveva versare subito, rinviando il tutto al 15/12/ 1991 con l’impegno che, se i veri proprietari dell’immobile (i coniugi) rimborsavano il pagato del truffatore, questo, doveva rimettere l‘atto dividendosi le spese, se i coniugi non riuscivano a rimborsare il pagato del truffatore, si doveva valutare l’immobile secondo il valore del mercato dell’anno 1991 e il truffatore pagare. IO CONVINTO DI AVERE RISOLTO IL PROBLEMA CON UMANITA’ E IMPARZIALE.   - MA  NON  E’ COSI’.

  

 
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