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« SE IL CAPITALISMO E' IN...UN BUON ANNO A TUTTI GLI... »

SE IL CAPITALISMO E' INSOSTENIBILE LO CACCEREMO A FALCIATE

Post n°91 pubblicato il 18 Dicembre 2013 da terhas1989

Dicevamo dei cinque articoli trovati per caso sfogliando le riviste Nigrizia e Internazionale. Abbiamo riassunto i contenuti importanti dei due articoli di Nigrizia, ora leggiamo cosa ha da dirci l'Internazionale. 

Nel numero di fine novembre-inizio dicembre dell'Internazionale si affronta la questione ambientale in due articoli. Il primo è intitolato Solo una rivoluzione salverà il pianeta. Parte dalle somme tratte dal convegno dell'American geographysical union che si tiene ogni anno a San Francisco. Qui Werner ha tenuto un conferenza intitolata "La terra è fottuta?" La risposta in sintesi è "Più o meno". Il capitalismo globale ha sfruttato in modo sconsiderato le risorse del pianeta e il prezzo è alto. Lo stiamo pagando in parte noi ma il grosso lo pagheranno i nostri figli. Non è un caso se aumentano le catastrofi ambientali: alluvioni, tsunami, desertificazione... Il neoliberismo ci ha condotto in un vicolo cieco. Il pianeta langue e ci manda segnali chiari. Sta a noi far finta di nulla o intervenire. Werner suggerisce la opposizione di massa per evitare la catastrofe: azioni dimostrative, manifestazioni in piazza, lotta per uno sfruttamento delle risorse che non porti alla rovina della nostra specie. Perché è di questo che stiamo parlando. Salvare la nostra specie o per lo meno allungarne l'esistenza. Io dal mio piccolo comicerei dalla macrobiotica di Mario Pianesi, la policultura Ma-pi come lotta alla desertificazione e rimboschimento, oltre che cura di se stessi e della propria salute. 

L'articolo seguente, sempre in questo numero dell'Internazionale, si intitola Rivolte verdi e passa in rassegna le manifestazioni di questi ultimi anni scatenati per evitare la distruzione di un parco in città per costruire un centro commerciale (Turchia, maggio 2013) o per impedire la costruzione di uno stabilimento petrolchimico (Cina, ottobre 2012) o per sollecitare la chiusura di centrali nucleari dopo l'incidente di Fukushima dell'11 marzo 2011 (Germania e Giappone). Ora forse appare come un argomento di nicchia, ma un domani quello dell'ambiente sarà l'argomento centrale del dibattito politico.

L'ultimo articolo si intitola La rivincita di Marx del numero di fine novembre dell'Internazionle. Dice quello che più volte ho scritto nei miei articoli: il divario tra ricchi e poveri aumenta e questo inasprisce la lotta di classe. Obama e Hollande, eletti dal popolo per difendere i loro interessi, propongono la ricetta di aumento delle tasse ai ricchi per mantenere in piedi il Welfare State. Questi gridano a una lotta di classe contro i ricchi o semplicemente fanno le valigie e emigrano portando con sé posti di lavoro e capitali. Bisogna allargare queste iniziative a tutto il mondo, devono scomparire i paradisi fiscali. L'alternativa è tagliare i servizi e quindi danneggiare il popolo stesso. E' ora che il popolo maturi e capisca che l'unica lotta sensata è la lotta per una più equa ridistribuzione delle ricchezze. Ma è possibile che una percentuale irrisoria della popolazione mondiale detenga l'80% delle ricchezze mondiali? Non bisogna cadere nella trappola dei ricchi che vogliono vedere i poveri scannarsi per un tozzo di pane mentre loro fanno il bagno in vasche con il rubinetto d'oro. E la classe media invece di abbandonarsi allo sciovinismo più imbecille farebbe bene ad allearsi con i poveri. La loro classe sta scomparendo non per colpa degli stranieri ma perché il capitalismo porta alla loro erosione a favore dei grandi gruppi. Il capitalismo ha delle leggi e il nostro dovere è studiarle. Studiarle con senso critico. E in questo Marx è il maestro più grande che abbiamo. "Cosa direbbe oggi Marx? Più o meno ve l'avevo detto." 

                                  

 
 
 
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Data di creazione: 24/09/2010
 

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