Roma, 23 giu. - (Adnkronos) - "Il cibo in fondo e' come il teatro o il cinema. A chi lo ama davvero non basta lo spettacolo, vuole andare a curiosare dietro le quinte, parlare con gli addetti ai lavori, carpirne i segreti. In fondo uno chef non e' molto diverso da un regista o un attore". Parola di Jean Reno, che sul Corriere di oggi racconta come abbia deciso di interpretare il grande cuoco Alexandre Lagarde, chef con la mania di perfezione, in 'Chef',la nuova commedia di Daniel Cohen.
"Quando sono a casa la cucina e' il mio regno", rivela il bravo attore francese. Dopo aver interpretato piu' volte i ruoli del vero cattivo sul grande schermo, e' piuttosto bizzarro vederlo nei panni di un cuoco. Lui si e' ispirato all'amico Joel Rebuchon, 26 stellette Michelin. "Un record -racconta Reno- conquistato a prezzo di stress e attacchi cardiaci. La ricerca costante della perfezione puo' costare cara".
Reno in cucina si dichiara tradizionalista. "Il cibo e' cultura -sottolinea- e il passato, pur con innovazioni, va rispettato. Non a caso le cucine migliori nascono nei paesi con la storia piu' antica. In Francia, in Italia, in Cina, in India... il fast food americano mi fa orrore". Dopo l'avventura di 'Chef', l'attore francese ha vari sogni nel cassetto, in particolare uno. "Sogno di tornare a lavorare con Benigni -rivela-. Girare con lui 'La tigre e la neve' e' stato bellissimo. Roberto e' un angelo...Chissa'. Intanto mi aspetta di nuovo il teatro". Interpretera' Charles De Gaulle a Londra. "Sara' l'occasione per andare a verificare lo stato di salute della cucina inglese", conclude ironico.
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