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« Nuovo ordine europeo, La...L'INVIDIA »

GRANDE DEPRESSIONE – TRASFERIMENTO DÌ RICCHEZZA

Post n°55 pubblicato il 28 Aprile 2013 da italoted
 

La grande depressione non né stato un evento che ha eliminato i capitalisti statunitensi. Fu invece un evento che rese i ricchi ancor più ricchi trasferendo la ricchezza della gente nelle mani di chi era già ricco. È così che la Banca d’America fece i miliardi con i pignoramenti immobiliari nel periodo dal 1929 al 1937. Non credete per un solo momento che i più ricchi dei ricchi saranno colpiti dall’imminente collasso. Gli unici danneggiati saremo noi.

Guardate la Grecia.  Quello che stanno cercando di fare, invece di permettere che la Grecia riorganizzi il suo sistema finanziario, è far saltare il suo sistema imponendo che la Grecia venga usata e che il debito greco sia compensato dall’Europa.  Ma quel debito non ha valore. È spazzatura, è denaro del  Monopoli.  Così, chiedere all’Europa, che sta a sua volta dirigendosi verso il disastro finanziario, di assorbire un debito impagabile che i Greci peraltro non saranno MAIin grado di saldare, significa che si è SICURAMENTEsul punto di distruggere l’Europa.  E lo si sta facendo in modo intenzionale, perché nessuno, nemmeno Barroso, che con tutto il dovuto rispetto è per certo intellettualmente svantaggiato, o Trichet sono così stupidi.

Sbarazziamoci della burocrazia di Bruxelles.  Mandiamoli tutti a casa.  Sono degli incapaci. Sono inutili. Questa gente non ha mai fatto niente di utile nella vita.

Vedete, è una questione di leadership e di  immoralità. Tutti i leader della società,specialmente in tempo di crisi, sono tali perché dimostrano in qualche misura di essere all’altezza. Gente come Barroso, Van Rompey, il presidente dell’Unione Europea Jean Claude Junker, Dominique Strauss-Kahn,l’amministratore delegato del Fondo Monetario Internazionale  possono  a  stento essere considerati dei leader. In  effetti è difficile anche considerarli umani, dalla prospettiva di individui che rappresentino UN BENE DELL’UMANITA.

Ora, quello di cui sto parlando non è un problema scientifico o una questione economica, ma è piuttosto una  questione morale. Una questione di  immoralità. Come stati nazionali, come persone di questo pianeta, crediamo nel futuro dell’umanità?  È che tipo di futuro  avremo di qui a cento o duecento anni?  E fra diecimila anni?  Abbiamo il diritto di sognare?  Se la nostra presenza qui ha un senso, i cattivi non possono vincere.

Per esempio ci  è stato detto che l’Euro deve essere salvato. Che il fallimento dell’Euro farà crollare l’Unione Europea. Ma  è una bugia. Invece di un  unione monetaria europea debole e disfunzionale torniamo a essere stati nazionali repubblicani indipendenti: l’Europa delle Patrie.

La diversità culturale non è solo il segno del progresso dell’umanità, ma anche una polizza d’assicurazione contro l’estinzione della specie. Una volta che è nata, l’idea di uno stato nazionale non muore mai:attende solo degli esseri umani coraggiosi e ragionevoli che accorrano in sua difesa e la perfezionino. Perciò  dovremmo  essere una fratellanza di nazioni sovrane – unite da uno scopo comune per l’umanità.  Finché non riusciremo a condurre l’umanità all’Età della ragione, in realtà la storia non sarà improntata dalla volontà delle masse umane, ma da quei pochi che a scopi buoni o cattivi manovrano ilfato dell’umanità come le mandrie di bovini sono portate avanti e indietro al pascolo, e a volte anche al macello.

 

  Fonte: DANIEL ESTULIN,  La storia segreta dei padroni del mondo                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 
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