Creato da m0n0lite il 26/05/2012

Alterità

Visione del non-io

 

 

"Exile" - "La Guarigione"

Post n°276 pubblicato il 16 Luglio 2024 da m0n0lite
 

Capire ed amare...

 
 
 

"Exile"

Post n°275 pubblicato il 05 Luglio 2024 da m0n0lite
 
Tag: Pace

Scegliere.  

 

 

 
 
 

Marinella

Post n°274 pubblicato il 08 Aprile 2024 da m0n0lite
 

Il Tu dialogico.

 

Casa.

 

La tramissione dell'amore della conoscenza.

 

La possibilità di un mondo migliore...

 

Roytan

Al mondo

7 aprile 2024

 

 

Marinella

La realizzazione

 

L’uomo si mosse rapido all’interno della sua casa, conscio di aver composto il brano sulla sua Compagna, in un ambiente di assoluta libertà intellettuale e psichica. L’artista aveva atteso 16 anni per immortalare in partitura l’immagine che lui aveva dentro di sé della Donna che lo aveva risignificato ed era convinto di esserci riuscito. Lei, così bella… Così sensibile e delicata, e, al contempo, forte, nel suo spirito rivoluzionario… Il compositore si svegliò quel giorno di domenica di inizio Aprile, dopo aver terminato le fasi di lavorazione del brano. Era stato contento di aver dato il buongiorno all’eterna ragazza di cui era innamorato in modo totalizzante. Fra i due c’era molta tenerezza. Il pezzo scritto si intitolava come il nome della sua Compagna: «Marinella». Sottotitolo: «La realizzazione», dacché, era con lei, dentro la sua psiche rigogliosa di Donna, in un eterno abbraccio, che l’uomo si era risvegliato da un incubo durato anni, che si era manifestato in tempeste terrifiche, e momenti di perdita del proprio retto sentire. Nella musica, infatti riecheggiavano le ore funeste di mareggiate destinate a far soccombere gli uomini, affidate, nella descrizione musicale, a momenti di parti atonali, pensate per creare tensioni altissime, per poi sfociare in un cosmo fatto di Bellezza e Libertà. C’erano attimi di sconfinata dolcezza, nella musica. Nei peggiori frangenti della loro vita, loro due erano rimasti insieme, in attesa di un raggio di sole che squarciasse le tenebre. La loro era stata, fin dall’inizio, la storia d’amore di due dissidenti. Non avevano mai mollato, tenendosi sempre la mano, consci della loro forza, corroborata da un amore infinito. Avevano attraversato lutti e tragedie immani, come la perdita di tutti e quattro i loro genitori. Avevano visto un popolo allo sbando, sotto le sferzate di media e politici il cui unico scopo era assoggettare il maggior numero di individui per renderli schiavi e lasciarli morire nella dimensione ontica dell’annichilimento. La sua Compagna aveva una visione nitida sulle cose, che lui seguiva ragionandoci sopra, e trovando sempre le sue tesi sempre lucide. «Questa musica - pensò - rappresenta una lotta fra una Donna che vuole vivere bene ed un sistema che intende sottometterla». Il compositore aveva usato un Coro, per indicare nuove melodie nell’ambito della musica stessa. Il pezzo era bello, almeno così lo intendeva il suo creatore. La musica procedeva con passo sicuro. C’era tenerezza. Amore. Slancio, e una conoscenza dell’altro che voleva superare i limiti, per procedere verso l’infinito… «Ho usato molto gli archi - pensò l’uomo - e questi strumenti esprimono tutta la dolcezza che ho nel cuore». Erano trascorsi tanti anni di battaglie: loro non erano stati amputati dalla violenza degli eventi, dacché erano riusciti a tutelarsi. Non si erano lasciati addomesticare da un sistema di pensiero corrotto e malvagio. Non erano diventati gregge, ma lupi di steppa… La loro virtù e forza erano state il ragionamento. Avevano analizzato tutte le principali dinamiche dominanti. Erano giunti alla conclusione che il mondo stesse male. In severo scompenso. Alla deriva. Occorreva quindi proteggersi dalle bordate di una società psicotica, che aveva smarrito il retto sentire. «Questa musica, “Marinella”, intende rappresentare l’indomita forza di una guerriera che non si è mai arresa, e ha fatto sempre tendere il suo braccio verso la luce, anche quando sarebbe stato più facile mollare tutto e diventare una schiava» riflesse l’autore, che era sempre più fiero della sua Compagna e delle sue rappresentazioni acustiche di lei, alla quale, nel tempo, aveva dedicato montagne di suoni. Il mondo non stava bene. Era in collasso psicotico, si parlava con molta facilità di bombe atomiche, come fossero una soluzione. L’ex ricco Occidente viveva nella tenebra e l’autore aveva voluto dipingere con i suoni queste tempeste micidiali che si stavano abbattendo sulla popolazione inerme, rendendola sempre più paurosa e alienata. L’Umanità, invece, aveva bisogno di luce. Amore. Slanci. Vitalità e Bellezza. La sua Compagna aveva intravisto il generale declino del mondo occidentale ben prima che esso si manifestasse in tutta la sua portata distruttiva. L’uomo le riconosceva una naturale vocazione a pronunciare parole profetiche. Intorno a lei, fra i suoi conoscenti, non le credeva nessuno. Erano destinati ad essere dissidenti con una causa. Ribelli. Guerrieri. L’amore li aveva uniti. La visione delle cose li aveva corroborati, nella loro sostanza di esseri umani retti. Il loro era un connubio psichico, in una travolgente passione di due menti che si cercano sempre. L’uomo vide un petalo di ciclamino cadere dalla pianta. Pensò fosse bello. «Non voglio tornare indietro, alle mareggiate. Voglio restare con lei tutta la vita». La sua Compagna era una forza della Natura. La sua potenza era stata quella di rimanere salda nella sua identità di ricercatrice, sempre, senza farsi tentare da accomodanti posizioni che ne avrebbero alterato la natura e la ricerca dell’identità. Il compositore ritenne doveroso il suo omaggio in suoni alla sua Musa, che aveva reso possibile l’improbabile. «In questa Musica c’è Amore. Tatto. Gentilezza e lotta. Passione e tensione emotiva. Tenerezza e quello spirito indomito che non permette alle Persone di arrendersi». L’autore era molto soddisfatto del proprio operato. Le parti atonali si distinguevano da tutto il resto, e le mareggiate erano nitide, in partitura. L’uomo amava la propria Donna in modo totalizzante. Era lei il genio, sempre pronta ad analizzare in modo corretto una azione, una dichiarazione, un evento. Avevano visto lo squallore diffondersi in tutti i luoghi dove l’intelligenza interpretativa era stata messa al bando. Ostracizzata. Ghermita ed offesa, ma la sua Compagna aveva riconosciuto i segni della disfatta dell’Occidente anni prima. Insieme, i due erano valorosi. Vivevano un’intima vittoria. «Andrà tutto come deve andare» pensò il compositore, mentre ascoltava gli ottoni muoversi in accordi solenni. La loro vita era stata davvero carica di significato. Emblematica: dalle mareggiate furiose all’Identità sicura di esseri umani che non vogliono più cedere al male. Avevano visto Persone perdersi. Avevano visto il male trionfare in certe latitudini. Non si sarebbero mai pentiti della bontà del loro cammino, che li aveva condotti ad essere Creature di Luce, in un mondo nel quale regnava, caotica, la tenebra. «Questo Pezzo è per chi combatte!» riflesse il compositore. Avevano combattuto tanto lui e la sua Donna. Una vita di combattimento. Una esistenza volta al Bene. Anni e secoli di liberazione da tutto quello che voglia rendere una vita un incubo. Era stata una vera battaglia, dacché il male è ovunque, pronto a seminare la propria zizzania nei cuori di chi, per solo un attimo, si arrende. L’uomo e la sua Compagna avevano visto il Male in faccia. Non credevano più alle sue lusinghe, alle sue malie, spacciate per verità, atte solo alla distruzione di quanto di più bello esista al mondo: l’intelligenza e la propria capacità di sanare le ferite di un’anima lesa. L’uomo era stato guarito. La sua Compagna, con arte maieutica, aveva visto l’uomo nel bambino sofferente e aveva tratto in salvo entrambi. Quindi l’uomo sapeva di essere una Creatura di Luce con un bambino al suo interno che desiderava giocare. La Donna, dal canto suo, si era subito sentita amata dal suo uomo, ed insieme erano stati in grado di vivere bene. «Questa Musica è per chi ha attraversato il deserto!» disse sottovoce il compositore. L’uomo ambiva alla realizzazione dell’Umanità. Era un concetto semplice: tutti uomini e tutte donne liete di essere se stessi. Non distruttivi. Non belligeranti. Solo uomini e donne dotate della capacità di essere creativi ed amare. L’autore aveva a lungo riflettuto su quei concetti, sorretto dalla lettura di grandi maestri del passato, ed era giunto alla conclusione secondo la quale esistesse una Possibilità per tutti di stare bene e vivere in pace. Lui lo credeva fermamente. Il sentiero per la Bellezza era lì, per ogni Persona che lo volesse intraprendere. Il cammino era splendido. Non c’erano più menzogne, solo Amore. Non c’erano più i ricatti del sistema, solo infinita tenerezza e slancio verso chi, come sé, aveva iniziato a muovere i suoi primi passi verso la Pulcritudine. La Compagna dell’uomo era di una intelligenza suprema e questo l’uomo intendeva dipingere con i suoi suoni attraverso la musica che aveva composto. Non c’era spazio per il sistema, ormai psicotico e putrefatto. Nessuno cui raccontare menzogne. Nessuno da irretire. Nessuno da prendere in giro, con i soliti giochini dei media, che erano parte importante della rovina dei paesi occidentali. «Solo chi ha affrontato la prova del fuoco può concepire la portata di questa Musica» si sorprese a riflettere l’autore, che era sempre più consapevole della portata rivoluzionaria del proprio lavoro, cui aveva sempre dedicato le sue energie migliori, in un crescendo senza soluzione di continuità. L’uomo era nel proprio studiolo a vergare parole di ribellione, certo che qualcuno, prima o poi, le avrebbe lette, trovandole buone. «Questa composizione - riflesse l’uomo - è per chi ricerca, per chi non si è accontentato della superficie patinata delle promesse di un Occidente che non può permettersi più il lusso di essere considerato la bussola etica dell’intero mondo, avendo le mani insanguinate in tutti i peggiori conflitti del pianeta». La sua Compagna era lì con lui. Gli sorrideva con quella sua aria da bambina sognante. L’uomo era stato molto fortunato, davvero, se ne rendeva conto ogni mattina, quando si svegliava e ringraziava per tutto quello che aveva. «Gli ottoni svolgono una funzione primaria» pensò l’uomo. La sua composizione, «Marinella» era, probabilmente, uno dei brani più complessi della sua intera produzione. L’aveva scritta in quattro giorni di intensa attività compositiva. L’aveva terminata il giorno prima con l’aggiunta delle dinamiche e il missaggio dei volumi generali delle tracce. Questa composizione era per 40 strumenti reali, formalmente molto complessa. Il compositore l’aveva trattata con massima attenzione, dedicandole ore febbrili di composizione e cesello. Era nella fase di riascolto e tutto gli sembrava bello. «Giungerà una Nuova Era di Luce - pensò l’uomo - nella quale le Persone potranno essere felici, in pace, dedite alle loro attività creative, amandosi, in totale libertà, per ciò che saranno, Creature di Luce, dimensione che permetterà loro di non cedere più a nessun inganno, che sarà bandito dalla società umana, capace di accogliere il diverso nella propria portata di foriero di ricchezza, la quale verrà tenuta in massima considerazione da tutti i membri del Genere umano, che non dovrà più avere paura, temendo le reazioni spropositate dei potenti, che saranno posti nella condizione di non ledere più a nessuno, in una continuità disarmante di Bellezza, Giustizia e Pace». Questo pensava l’uomo. Ciò lo sorreggeva nell’ora delle prove. Andò dalla sua Compagna. La baciò sul collo, lei gli sorrise con quella sua aria di bambina gioiosa. Avevano impiegato 50 anni ad imparare a tornare bambini, con la struttura di personalità da uomo e donna sani. Ora loro sapevano. Ora non potevano più essere ingannati. Ora era il tempo di vivere. Abbracciare chi era come loro, lungo il sentiero che conduce alla Bellezza. Condividere. Festeggiare con chi era sopravvissuto alla macchina delle menzogne di un sistema dedito allo sterminio del pensiero altro. L’uomo era lieto. Sapeva che avrebbe vissuto con la propria Musa, in armonia…  

 
 
 

"My lady's breast - Portrait of an invisible" - labor limae concluso

Post n°273 pubblicato il 18 Marzo 2024 da m0n0lite

Quattro anni fa eravamo in pieno lockdown, quando scrissi 4 accordi nuovi che avrebbero generato una musica vergine. Dedico questa composizione a tutti gli invisibili che sono diventati Persone grazie all'amore di chi non ha smesso di credere in loro.

 

Respira!

 
 
 

My lady's breast

Post n°272 pubblicato il 08 Marzo 2024 da m0n0lite
 

Roytan

Al mondo

7 marzo 2024

 

C'è un mondo da rifondare... Entra!

 

My lady’s breast

Ciò che ho realizzato negli ultimi 7 mesi

 

Salve, Marineros! Oggi scrivo i miei pensieri relativamente alla parte conclusiva del mio percorso fino ad oggi. Quando eravamo tutti in lockdown, ho cominciato a scrivere una musica, improvvisandola alla tastiera, cui ho dato il titolo di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”. Quel giorno, stavo cercando dei suoni, avendo in mente una successione di Chopin. Pensai all’accordo iniziale della successione, una sesta napoletana e provai il medesimo accordo pure io, con l’aggiunta di un suono dissonante. Mi piacque ciò che ascoltai. Corsi a scrivere in una partitura nuova quell’agglomerato accordale. Avevo davanti a me l’incipit di un nuovo brano. Ci lavorai duramente. Lo condussi ad uno stato di perfezione formale. Lo lasciai sedimentare, per poi riprenderlo più volte, maneggiarlo e correggerlo, modificarlo e cesellarlo. Decisi quindi che lo avrei spedito ad un Concorso internazionale di Composizione, in Giappone. È in assoluto il pezzo sul quale io abbia lavorato di più, nell’arco temporale di due anni. È la storia, in musica, di una Persona, un diverso, che trova e scopre la propria identità attraverso l’amore che tutto risignifica. Che tutto sana. Che tutto magnifica. È la scoperta di un seno buono, che accoglie, ama, nutre e rivela. Oggi, al solo pensiero di come fossi affranto durante il periodo delle restrizioni Covid, mi sento triste. Eravamo tutti soli. Tutti abbandonati. Tutti irrimediabilmente in uno stato di quieta disperazione, proprio come ci voleva il sistema. Io, ad esempio, stando in un paesino distinto da quello della mia Compagna, non l’ho potuta vedere per 2 mesi ed è stata durissima, sebbene mi affidassi ad una routine che mi permetteva di rimanere in una dimensione di relativo benessere. Col tempo ho affinato gli strumenti per analizzare e migliore “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, fino alla creazione di una linea melodica di tromba che ha generato un canto nuovo nell’ambito della partitura. Sono felice, dacché ho creato le condizioni per esprimermi in quello che è stato l’inizio della fase più buia di questo scorcio di terzo Millennio. È come se qualcosa mi avesse detto: “Esprimiti per non perire”. “Studia”. “Elabora”. La trappola della depressione allora era quanto mai pericolosa e subdola. C’erano tanti motivi per virare verso uno stato pessimistico senza una visione scintillante del futuro. Io, con sdegno, mi sono rifiutato di cadere nei tranelli del sistema, che, con dolo, aveva deciso di condurre le Persone alla disperazione, per poterle controllare meglio. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un inno alla vita. Un’elegia sublime e nostalgica, forte nel suo messaggio, certa nella sua forma, poderosa nell’affermazione di un amore che non può essere corrotto dalle decisioni di governanti che bramano la sottomissione dell’Umanità e l’uccisione della diversità, di modo da avere una massa amorfa di ubbidienti miopi e proni. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un canto d’amore, quella dimensione psichica che permette all’uomo di rinascere ancora ed ancora, in una progressione verso la Bellezza che è, di per sé, autenticità e luce. Le Persone possono evolvere. Le Persone possono trasformarsi. Le Persone sanno di avere l’opportunità di diventare migliori e questo mi indicava la direzione durante la stesura di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, certo che, un giorno, qualcuno si sarebbe ritrovato in quelle note, ascoltando e riascoltando questo pezzo, i cui suoni sono stati vergati nello slancio che un innamorato ha nei confronti della propria Musa. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” intende trasmettere il messaggio secondo cui nella vita nulla è davvero mai perduto. Si possono sempre provare nuove strade e, all’improvviso, giungerà l’amore, quello vero, capace di donarsi senza chiedere nulla in cambio. Questa composizione verte intorno al concetto di Possibilità, che non deve mancare mai ad una Persona. Ci volevano togliere tutto: ci hanno risvegliati. Bramavano uccidere la diversità: ora i diversi sono più consapevoli di prima, essendo fieri delle loro peculiarità. Ci hanno azzerato i diritti costituzionali: hanno reso un popolo più orgoglioso. Molti ancora dormono nel letargo delle malie del sistema. È a loro che va il mio pensiero. Molti ancora credono alla Tv. Alcuni sono irrimediabilmente andati, persi per sempre, in quanto alfieri del sistema che li allatta con il proprio veleno. L’amore, nella composizione, è il motore primo dell’esistenza di una Persona. Non so cosa avrei fatto se non avessi conosciuto la mia Compagna. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” intende trasmettere un messaggio di bontà, dopo tanti anni di lotta, interna ed esterna, per curare se stessi ed il mondo, così in severo scompenso, alla deriva. È il ritratto di un invisibile che diventa la Persona di una Donna in grado di amarla e prendersi cura di lei. È naturale che questo processo possa riguardare tutti. Il sistema ci vuole affranti e vuoti. Marionette, per lo più. Noi non possiamo accettare questo stato di cose e, ribellandoci, possiamo divenire Luce. Amore. Pace. Possiamo davvero edificare un mondo migliore. Dobbiamo farlo, è un nostro compito. Non cediamo alla tristezza, che è la porta della depressione. 

 

“Heal me from the darkness of the world’s mind” è il proseguo di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, dacché, nella seconda composizione l’uomo chiede al suo Amore di guarirlo dal male del mondo. L’amore è il più grande guaritore: con atti giusti e parole eque, dotate di sana capacità interpretativa conduce l’altro verso la sua più completa realizzazione. “Heal me”, “Guariscimi”, dunque. Sana e leggi con intelligenza. Scegli con cura le parole da pronunciare. Il mondo è nella tenebra. Nuove e vecchie proiezioni del male si affacciano sullo scenario del terzo Millennio. C’è una mente che comanda tutto. È la risultante delle intelligenze volte al male che governano il Pianeta. Sono uomini molto pericolosi. Vivono in una profonda psicosi, scura come il piombo. Sanno uccidere. Sanno mandare giovani al fronte. Sanno ridurre alla fame i popoli. A questa prospettiva la mia composizione si oppone con vigore. “Sanami dalla tenebra della mente del mondo”, guariscimi dagli influssi negativi e distruttivi, che l’Amore sa scacciare in modo definitivo. L’individuo è dotato di tutti gli strumenti per resistere, se incontra l’amore. La Persona può fare grandi cose, per sé e l’altro che intercetta lungo la propria via. Io ne sono convinto. “Heal me from the darkness of the world’s mind” è intimissimo. A tratti, è quasi sussurrato. È nella dimensione del piccolo, della vita da bambino che rimane in noi, che noi pronunciamo le nostre parole d’amore più sentite. Questa composizione è stata terminata quando stavo vivendo un momento di tensione legato allo stato di salute di mia madre, per il quale mi sforzavo di produrre vibrazioni di guarigione verso il mondo ed il mio nucleo familiare. “Heal me from the darkness of the world’s mind” desidera trasmettere un invito a non mollare, affinché, un giorno non troppo lontano, si possa tutti stare bene, nel rispetto e nella giustizia. Non mi rassegnerò mai alla vittoria, su tutti i fronti, del male. Quelle persone dovrebbero essere poste nella condizione di non nuocere più a nessuno. In questa seconda composizione, infatti, c’è la speranza incrollabile che gli individui possano reagire adeguatamente, dopo aver resistito, con la forza della propria identità, a tutti gli attacchi provenienti dall’esterno. Guarire è l’imperativo categorico dell’esistenza. Non v’è missione più nobile. Non c’è altro da fare. Amare e lavorare, dopo essersi individuati. Prendersi cura del proprio Amore, dopo aver scoperto se stessi nell’abbraccio con l’altro che diviene specchio, Musa, confidente e invito a far bene e donarsi nella propria totalità. Il mondo è in severo scompenso, lo abbiamo detto. È alla deriva e nessuno sembra poterlo salvare, ma noi possiamo amarci l’uno l’altro, per far cambiare rotta a tutto questo sistema di cose. Nessuna Persona è mai guarita da sola: è necessario il Tu dialogico, in grado di interpretare correttamente le istanze ed il vissuto, restituendo all’individuo l’esatta immagine di tutti i propri Sé. 

 

“Libertas, filia veritatis”, “Libertà, figlia della verità”. “Libertas, filia veritatis” è l’ultima, in termini cronologici, la terza della successione. Sono partito dalla frase “Veritas, filia temporis”, “La verità è figlia del tempo” e ho pensato che la Verità generi la Libertà di essere se stessi, senza più inganni. Ho molto riflettuto, in queste giornate, da quando ho compiuto gli anni, che ora sono 50. Ho pensato che tutti noi abbiamo il diritto di stare bene, nella verità, affrontando le prove per diventare esseri umani liberi. La libertà di essere un uomo senza più ipocrisie e sotterfugi è legata alla Verità. È la Verità che rende le Persone capaci di scegliere. Noi possiamo. Noi dobbiamo volerci bene. Noi non dobbiamo lasciar vincere il male, che dimora nei cuori di esseri abietti ed aberranti. La verità, conoscere. La verità, distinguere. La verità, amare ciò che ci viene incontro per nobilitarci. La Libertà è sempre libertà d’amare. Edificare. Scegliere. Non ci vogliono liberi e noi lo saremo. Bramano la nostra sottomissione e noi ci faremo trovare eretti di fronte alle loro bugie, in pace. Tramano la nostra distruzione e noi costruiremo e ci ricostruiremo tutte le volte che sarà necessario. La Libertà è sempre figlia della Verità, la quale sgorga dalle viscere del tempo. Non ci può essere Libertà, nella finzione dell’ipocrisia. Mi sono sempre chiesto cosa servisse all’Umanità per essere felice e mi sono risposto quanto serva uno specchio dialogico che sia in grado di restituire una immagine perfetta e compiuta dell’identità di chiunque. Io non temo solo chi intende far del male. Io mi rammarico per i dormienti, coloro che, specie nel corso della pandemia Covid, si sono assoggettati al volere di potenti che minavano, attraverso i media, la serenità di tutti. La Libertà è figlia della Verità, in assoluto. È la figlia di chi non si racconta più bugie. Di chi non opera il male. Di chi ha deciso di accettare e trasformare tutto in un mondo sano e giusto. Equo. Meraviglioso. “Libertas, filia veritatis” è anche questo. È il percorso che conduce una Persona alla rivelazione del proprio Sé sano. Libero. Vero. È il sentiero che dovremmo esplorare tutti, senza timore, dacché esso rappresenta il miglior modo di vivere, in armonia con gli altri. La Libertà è figlia della Verità, sempre e comunque. Non si può essere liberi nell’operare il male. Non è quella la Libertà. La Verità è liberatoria. Dopo la rivelazione, lo sguardo delle persone è terso, la visione limpida, il passo certo, verso una Nuova Era di Luce. Io non mi arrendo. Voglio vedere un mondo nuovo e giusto. Voglio poter gioire con chi amo. Con chi mi ha scelto. Con chi si prende cura di me e a cui dono tutto me stesso sempre. Questa musica è un invito. È una danza. È un richiamo a tutti coloro che intendono entrare nella Nuova Era di Luce per acclamare il proprio stato di Persone che amano e rispettano. 

 
 
 
Successivi »
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

ULTIME VISITE AL BLOG

m0n0litebisou_fatalcassetta2Arianna1921zip50nero78surfinia60misteropaganolotus.houselaligne_rougeDesert.69alf.cosmossparusolacancerina52urlodifarfallaoranginella
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie! Sono parole che medito da tempo. Ti auguro buona...
Inviato da: m0n0lite
il 28/09/2022 alle 11:02
 
Che meraviglia.
Inviato da: cassetta2
il 22/09/2022 alle 12:14
 
Grazie a te, Nodo! Sono lieto che tu possa aver considerato...
Inviato da: m0n0lite
il 22/01/2022 alle 17:36
 
Grazie del dono.
Inviato da: nodopurpureo
il 22/01/2022 alle 17:18
 
E' per gli occhi di quei bambini che dovremmo...
Inviato da: m0n0lite
il 08/12/2021 alle 14:11
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963