SCONNESSA

UNO SPICCHIO DI MONDO LIBERO DA REGOLE

 

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L'ARTE NOBILITA L'UOMO

E IL LAVORO LO UCCIDE...

 

1. Nella rete internet tutto è tutelato dalle leggi sul diritto d'autore a meno che non sia specificato la libera distribuzione dei testi / immagini /fotografie...
per saperne di più...
http://www.mestierediscrivere.com/testi/copybasics.htm 

2. La tutela dei diritti d'autore è una legge italiana: Legge 18 agosto 2000, n. 248 (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 206 del 4 settembre 2000), non occorre necessariamente essere iscritti alla SIAE per essere tutelati.

3. Alcuni casi di difesa? La raccomandata Siae: totale 4.700 euro di multa per aver pubblicato immagini di opere d'arte.

citazione copiata dal blog http://blog.libero.it/artefrugando/immagine

 

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SCRITTORI MALEDETTI

Post n°21 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da maja_1973

A volte capitano cose che non vorresti, o meglio, vorresti in maniera diversa.

Il commento del compagno di penna Mauro Savino, mi ha molto colpita. Non penso di essere un'ingenua, forse idealista, sognatrice, ma chi di noi non lo è. Specialmente se entriamo nell'argomento ARTE. Chi di voi non sogna di pubblicare, di vedere il proprio nome su un libro - magari che non rimanga invenduto - o semplicemente di esprimere i propri pensieri e lasciare che altri ne parlino, si pongano domande, dicano: " però... in gamba questo esordiente... ".

L'amaro in bocca. Oggi va così. Dopo un sondaggio - non solo con Mauro - fuggo dagli squali. Credo. Forse ne troverò altri. Forse diventerò io stessa uno squalo - ne dubito, non ho il temperamento - quello che so, e che ammetto, è utopistico, è che voglio credere che esista un editore disposto a investire - termine che odio - su di te, senza chiedere alcun contributo. Ho dato uno sguardo al Rifugio degli Esordienti - qui di fianco ho messo il link - dicono che non è sempre fallimentare, iniziare con questo tipo di pubblicazioni... ma detto tra noi, non sono ricca, non sono venale, e credo ancora all'idea utopica che l'arte abbia strumenti diversi con cui diffondersi. Forse pubblicherò in questo blog, perchè no. Minimo contributo, minimo risultato, soddisfazioni parziali, finchè mi stancherò. Un saluto a tutti.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/07 alle 19:18 via WEB
Mi fa piacere sentirti e sono contento che la tua poesia sia stata selezionata per l’antologia. Per quanto riguarda il resto, da penna a penna, sarò molto franco (prendila però, ovviamente, come una mia opinione molto personale e certo non infallibile, eh…). Premetto che sono andato a dare un’occhiata al sito (ammesso sia quello giusto, ma credo di sì, www.ilfiloonline.it, edizioni il filo) e mi sembra un buon sito, diciamo che tra i nomi degli autori pubblicati ci sono nomi anche importanti. Come nome, Il Filo, non m’è del tutto nuovo, prima di oggi, ne avevo già sentito parlare e/o forse m’era capitato di imbattermi durante qualche mio giro sulla rete, ma non posso dire che lo conosco. Detto ciò (giusto una premessa, magari pure inutile, ecco…), ti dico che io resto piuttosto perplesso, a prescindere e a monte, di fronte a richieste di denaro (a meno che non siano proprio piccole, ma nel tuo caso, è abbastanza consistente) per una pubblicazione (domanda però: loro quante copie pubblicherebbero, in totale?). Per esperienza personale mi è capitato tre, quattro volte di trovarmi in situazioni analoghe alla tua. In almeno due di queste, t’assicuro, ho vissuto i tuoi stessi patimenti… Nel primo caso sono persino andato fino a Bologna, per parlarci e capire il da farsi. Nel secondo (entrambi li racconto nel libro) ci ho passato mezz’ora la telefono, facendo, agli occhi dell’editore, la figura del poveraccio che non aveva i soldi… vabbè. Questi casi però, erano relativi alla narrativa. Con la poesia, sinceramente, non so se le cose sono diverse (qualcosa mi dice che sia ancora più difficile, però, perché le vendite dei romanzi già sono basse, figuriamoci i libri di poesie, salvo casi eccezionali come Ligabue, ci mancava pure lui!). Di sicuro (parlo in generale), in giro, nel mondo editoriale, ci stanno molti pescecani che fanno leva sulla voglia e il desiderio (a tutti i costi, proprio il caso di dirlo) di pubblicare e di emergere, di tantissimi aspiranti. Io però penso che non ci si deve far prendere dall’ansia di pubblicare a tutti i costi. Nel tuo caso, sono più che sicuro, se vuoi scommettiamo qui, adesso!, che avrai tante altre (e magari ben più favorevoli) occasioni (e poi, volendo, a questa casa editrice, puoi sempre dire che hai bisogno di tempo per pensarci, ecc., tenendoti aperta una eventuale porta…). Ribadisco, io resto fermo dell’idea che, salvo casi eccezionali, non si debba pagare per venire pubblicati. Questa è una mia idea che (ripeto, pur avendo traballato, soprattutto la prima volta) ritengo valida e che sono davvero contento di aver mantenuto. Ho sentito anche altre persone che hanno pubblicato a pagamento e alla fine non è che siano rimaste molto soddisfatte. Sai, il punto fondamentale, comunque, resta quello della diffusione e della distribuzione. Troppe volte ho sentito dire a queste case editrici che chiedevano un “contributo per la pubblicazione”: non si preoccupi, il suo libro verrà distribuito ovunque, le organizzeremo presentazioni, ecc., poi però, una volta intascati i soldi, tanti saluti e stop. Sarebbe utile fare delle picole indagini. Capire chi è che li distribuisce e vedere se davvero i libri vengono distribuiti come dicono. Oppure potresti fare una piccola indagine per librerie, chiedendo e cercando i titoli in questione. Un altro consiglio, forse non troppo ortodosso, potrebbe essere questo (che io attuai la prima volta): rintracciare altre persone (esordienti) che hanno pubblicato con quella casa editrice, telefonare loro e chiedere com’è andata e se la diffusione, e tutto ciò che era stato inizialmente promesso, è stato poi effettivamente mantenuto. C’è pure da dire che le persone (un paio) che io contattai, mi dissero che si erano trovati bene, ecc. Nonostante ciò io alla fine non accettai (mi chiedevano una dozzina di milioni, però, mica bruscolini…). Be’, penso di aver detto più o meno tutto (spero di non aver abbondato in sciocchezze). Tienimi aggiornato sugli sviluppi e per qualsiasi altra cosa (sperando di essere stato utile, in qualche modo), scrivimi! un abbraccio a presto, giuse
 
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