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Post n°202 pubblicato il 18 Ottobre 2010 da maiden.casoria
 
Tag: Blog

Approfittando della sosta per la nazionale e dopo una lunga pausa estiva ritorniamo a parlare di ciò che accade nel nostro campionato: tante le conferme e tante ancor di più le novità che vanno dai volti nuovi, ritorni eccellenti, gli orari di gioco e le tessere del tifoso.

Dopo la sesta giornata di campionato l’unica conferma resta che uno degli ingredienti principali del nostro campionato è il veleno, inteso come polemiche futili, liti e punzecchiature che sono corredo di ciò che succede in campo e pane quotidiano per i giornalisti ed i tifosi. La settimana scorsa infatti sono riprese le udienze su Calciopoli, argomento di cui si è sentito parlare poco, e neanche del tutto in modo corretto, ma ormai questa non è più una novità. Se negli scorsi mesi addirittura una trasmissione come “Le Iene” si era interessata a questo contesto, ospitando un'intervista a Gianfelice Facchetti che sparò a zero contro chi calunniava il defunto padre, suona un attimo strano che i giornalisti dello stesso programma non siano andati a cercare il figlio dell'ex presidente dell'Inter per fargli chiedere per lo meno scusa per aver insultato "ignoti" rei di sostenere una tesi che si è scoperto sia vera. Ritorniamo al campo ed al calcio giocato.

Alla sesta giornata già si è disputato il derby d’Italia Inter-Juve. Nel posticipo serale, l'impronosticabile scelta di Del Neri, neo allenatore juventino, di accantonare il 4-4-2 alla fine ha pagato e la Juve è uscita indenne dal Meazza contro i campioni d’Europa allenati ora da Rafa Benitez dopo la partenza dello “Special one” Mourinho. Nonostante ciò l'Inter non ha motivo di essere particolarmente preoccupata nonostante il Principe Milito non ancora in condizione c’è un Eto'o in forma superba.

Se Benitez saprà trovare i giusti equlibri resterà sempre l’Inter la squadra da battere.

Roma e Fiorentina intanto continuano a stupire, in negativo s’intende, e non è un caso che dietro alle due squadre ci siano due società in posizioni quanto meno ambigue. I giallorossi in attesa di essere ceduti al migliore offerente ed i viola con i Della Valle che fanno più di un pensierino all'addio al calcio. Di contro ci sono due splendide realtà, Lazio e Napoli, che oggi stanno regalando grosse soddisfazioni alle proprie tifoserie. Lotito, si sta prendendo qualche rivincita qua e là. La Lazio torna da sola in vetta alla classifica dopo un'infinità, grazie ad un mercato fatto con intelligenza, e una gestione del gruppo praticamente perfetta da parte di Edy Reja. Come al solito, sognare non costa nulla, ma i capitolini hanno anche qualche carta al posto giusto per farlo senza risvegliarsi bruscamente come invece è capitato, per esempio, al Cesena, passato dall'utopia di inizio stagione ad una preoccupante mini-serie di scarsi risultati.

De Laurentis, invece, prova a smorzare i toni; "la classifica va guardata non prima di Natale", ma speriamo sia di parola e che la guardi questa classifica fra un paio di mesi: se il Napoli sarà ancora lì in alto, un sostanzioso intervento sul mercato si renderebbe necessario, anzi, dovuto! Ceduto il “traditor” Quagliarella ed acquistato “el matador” Cavani, capocannoniere del campionato, allo stato attuale Mazzarri dispone di un ottimo parco titolari, ma le alternative non sembrano ancora assicurare dei cambio adeguati e con l'Europa League di mezzo questo a lungo andare potrebbe essere un problema. Ultimo tema di rilevanza ancora non trattato è l'aggancio del Milan ai cugini nerazzurri. Già si parlava di Ibra-dipendenza e di una mancanza di gioco corale ma ecco arrivata la risposta degli uomini di Allegri. E' vero, i tre punti sono stati raggiunti grazie alla prodezza di Pirlo, ma Mirante si è reso protagonista di grandi interventi e quel Ronaldinho messo lì più centrale è un fattore di imprevedibilità in più rispetto a quando il brasiliano è confinato a sinistra. Adesso però pausa di due settimane, il campionato si ferma per dar spazio alle nazionali. Prandelli porterà i suoi prima in Irlanda, poi ritorno a casa per la sfida ai serbi Stankovic e Krasic: l'operazione riscatto, dopo un bruttissimo mondiale, continua, sperando in una tranquilla qualificazione agli europei.

Fabio M. Pelella

 
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