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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 13 Luglio 2006 da mandria0

CHI BEN COMINCIA E' A META' DELL'OPERA!!

La scorsa settimana è passata inosservata ai più,anche se molto pubblicizzata da certi telegiornali, l’agitazione messa in scena dai tassisti italiani. Un gran tran- tran di auto in sosta, clacson spianati e tassisti infuriati.( per dover di cronaca è stato aggredito pure il ministro Mussi). 

Ma perché tutta questa agitazione?

Il governo Prodi ha approvato un decreto legge che liberalizza le licenze in diverse categorie lavorative (non solamente tassisti), favorendo così la libera concorrenza dei mercati che, abbasserà naturalmente il livello dei prezzi non più monopolistici di alcuni beni e servizi.

Ma se , per una volta tanto, l’unico beneficiario della riforma sarà il consumatore finale, perché questa movimentazione forzata?

La risposta è chiara: questa micro –rivoluzione dei mercati si scaglia contro quei privilegi che detengono da anni alcune categorie come notai, avvocati, farmacisti, assicuratori, banche, immobiliaristi..

Ecco alcuni punti chiave del decreto Bersani:

a)  Il più importante probabilmente è quello che abolisce il divieto di pubblicità e le tariffe minime e massime per i professionisti: si punta alla riduzione dei prezzi, e all’introduzione di criteri di concorrenza più trasparenti. Oggi per esempio è difficile capire come sia composta una parcella professionale. Purtroppo sono esclusi dal provvedimento i medici e le professioni legate al servizio sanitario nazionale.

b)  Nascono gli agenti plurimandatari nel settore delle assicurazioni auto: è una vecchia battaglia dei movimenti consumeristi. In teoria un agente di assicurazione che rappresenti più compagnie dovrebbe essere una garanzia di trasparenza e pubblicità per gli utenti: sarà lui ad aiutare l’assicurato a trovare la tariffa più conveniente. Il pacchetto prevede anche il risarcimento diretto per gli assicurati, che è una semplificazione del sistema risarcitorio.

c)    I farmaci non soggetti a prescrizione medica possono essere venduti anche nei supermercati. E’ una misura che infastidisce i farmacisti, ma non i consumatori che spesso devono cercare una farmacia di turno per comprare l’aspirina. Bersani è stato molto abile sulla questione dell’assunzione dei farmacisti laureati, che dovranno essere assunti dagli esercizi commerciali interessati all’operazione, perché li contrappone ai farmacisti proprietari e a chi, pur non essendo farmacista, può ereditare una farmacia (privilegio cui il decreto mette mano).

d)  Viene inferto un colpo ad alcune categorie protette dalla territorialità e dal numero chiuso, i panificatori e i tassisti: sarà più semplice aprire un panificio e – forse – più facile ottenere una licenza taxi. Sui taxi la questione è molto delicata. Il provvedimento dice che i comuni possono bandire concorsi pubblici, oppure rivolti a chi è già titolare di licenza per l’assegnazione di nuove. In questo secondo caso chi ottiene una nuova licenza non può venderla separatamente dalla prima e deve assumere con un contratto di lavoro dipendente un altro conducente. I proventi che l’amministrazione ottiene dalle gare vengono suddivisi tra i tassisti che hanno conservato una sola licenza.

e)   Sempre in materia di trasporto pubblico locale, si introduce la possibilità di prevedere linee aggiuntive che possono essere gestite anche da soggetti privati (per costoro è esclusa ogni forma di aiuto pubblico).

f)     In materia di commercio, Bersani riprende da dove aveva lasciato nel precedente tentativo di riforma: scompaiono le tabelle merceologiche, le distanze minime, la programmazione regionale e i limiti per le vendite promozionali. Si tratta di una scommessa da un punto di vista culturale, perché implica un investimento sull’imprenditorialità nascosta: adesso aprire un esercizio commerciale dovrebbe essere più facile.

g)  Viene soppressa l’obbligatorietà dell’intervento del notaio per i passaggi di proprietà di beni mobili registrati, automobili, barche, motorini. Da una parte è un primo colpo a una categoria superprotetta, che beneficia di una rendita di posizione eccessiva, dall’altra è il primo passo per adeguare la funzione notarile alle mutazioni di mercato: il notaio è una garanzia ulteriore se non vi fidate abbastanza della vostra controparte.

h)  Si aboliscono le pletoriche commissioni locali per alcuni provvedimenti amministrativi: soluzione che contribuisce a mettere in discussione il potere di interdizione delle amministrazioni locali.

i)      Interessante la nuova norma sulla modifica unilaterale delle condizioni nei contratti di conto corrente: più vincoli per le banche per dare loro l’indicazione che il rapporto con la clientela debba essere il fondamento dell’attività bancaria.

j)    Decreto di legge per l’introduzione dell’azione collettiva di risarcimento a tutela dei consumatori, la class action. (sarebbe stata una manna dal cielo per quei risparmiatori che han perso migliaia di euro coi bond Cirio, Parmalat..)

Il decreto, oltre che permettere una maggiore facoltà di scelta da parte dei cittadini e quindi una vera tutela dei loro interessi, produrrà risparmi medi pari a 500 euro annui a famiglia così suddivisi:


- farmaci nei supermercati: 150 euro
- abolizione limiti tariffe avvocati (e altri professionisti): 300 euro
- liberalizzazione licenza taxi: 50 euro

Un duro colpo verrà dato a quelle lobbies (farmacisti, ordini professionali, tassisti...) che hanno sempre impedito l’incremento della concorrenza e quindi la riduzione di prezzi e tariffe. 

Innovativa, infine, l’introduzione del conto corrente privato per tutti i professionisti, ritenuta una misura semplice e trasparente per la lotta all’evasione da gran parte delle associazioni dei consumatori.

Finalmente una manovra di sinistra per il nostro paese: una legge che vede nel popolo e non nella classe imprenditoriale, il suo primo e più importante beneficiario. Perché per abbassare i prezzi e promuovere la libera concorrenza non è necessario delocalizzare le produzioni sfruttando abitanti del terzo mondo, talvolta basta mettere una croce sui troppi privilegi e concessioni che caratterizzano i nostri mercati: un’altra penalizzazione in più per il cittadino.

 Forse su Romano Prodi è semplice farsi un’idea sbagliata troppo presto, un po’ per la flemma che lo caratterizza , un po’ per gli alleati di governo bizzarri (ci riferiamo alla sfilza di democrisitiani presenti al governo). Si sente però si sente un’aria di rinnovo nella politica italiana, piagata dal Berlusconismo dell’ultimo decennio. Un segnale che qualcosa stia cambiando? Lo speriamo!!

Sia chiaro che siamo solo all’inizio, ci sono ancora molti privilegi da ridimensionare o eliminare (politici in primis), riforme da promuovere e diritti da tutelare.

Speriamo che il buon giorno si veda dal mattino!!

 

 

 
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Commenti al Post:
tomenko
tomenko il 17/07/06 alle 00:46 via WEB
pensa te sti comunisti, nonchè di mandria...ma occhio perchè a Ios vi farò il lavaggio del cervello.. a parte le cagate...bene cosìbel lavoro...oh,se avete bisogno di un valido tuttofare, io sono pronto...a presto. tommy
(Rispondi)
 
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