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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 03 Agosto 2006 da mandria0

L'ISLAM E LE DONNE... SOPRAFFAZIONE E ABUSI

Premesso che l’argomento è di una complessità inimmaginabile e di una ampiezza notevole, in questa sede si cercherà soltanto di descrivere in sintesi l’Islam e il rapporto/influenza che questa religione ha sulle donne.

Spesso vediamo in televisione le immagini di donne arabo-musulmane con il velo e ci interroghiamo sul perché lo portino. Tradizione?cultura?..NO, tutto ciò è dovuto ai gruppi islamici estremisti come i talebani e i mujahiddin, che stravolgono i messaggi contenuti nel Corano, per farli diventare armi nelle proprie mani. Infatti anche se nel Corano non c’è scritto che le donne devono portare il velo, i talebani e i mujahiddin hanno instaurato un clima di terrore, minacce e violenza che ha intimato le donne a coprirsi con il burqa (un velo che copre tutto il corpo a parte una apertura piccola che serve per vedere) per evitare di incorrere in pesanti punizioni (il più delle volte violenze fisiche).

Cenni storici: a partire dagli anni 70-80, cioè da quando nella regione medio-orientale sono andati al potere dei governi fondamentalisti, che affidavano cioè la propria legittimità all’applicazione LETTERALE delle norme del Corano (tutte le scelte politico-sociali dipendevano da quanto era detto nelle sacre scritture), per le donne la vita è diventata più difficile di quanto lo fosse prima. La rivoluzione Khomeinista in Iran (1979) e la presa del potere dei mujahiddin ( e dei talebani dopo) in Afghanistan, sono per l’appunto un chiaro esempio di quanto appena detto. Questi regimi islamici (così come quelli moderni) negavano l’uso della tv,della radio,della musica,della libertà di pensiero e di parola: erano (e altri lo sono tuttora) delle DITTATURE vere e proprie che in sintesi non permettono alle persone di vivere in pace e libertà.

E’ difficile per chi vive nel mondo “civilizzato” capire il dramma che vivono queste persone, private della possibilità di ascoltare un po’ di musica o godersi un film al cinema.

Ma è importante farlo perché non è possibile accettare di vedere tali sopraffazioni e violenze.

Qui non si parla più di differenze culturali tra popoli, ma si parla di differenze che incidono sulla vita (e morte) di una persona e per tale motivo è necessario che chiunque faccia il possibile per migliorare questa situazione.

Come dicevamo prima, la situazione è ancora più grave per le donne che vivono sotto questi regimi islamici (è importante ricordare però, che soltanto in certi paesi islamici c’è questa situazione; in altri paesi le donne godono di qualche diritto e sono più libere)

Le donne in Afghanistan infatti, non sono donne ma SCHIAVE.

Si, schiave dei propri mariti e più in generale degli uomini: devono soddisfarli sessualmente, sbrigare le faccende di casa, allevare i figli e il tutto senza disobbedire o protestare, pena: botte e violenze varie. Tutto questo completato dal fatto che devono girare sempre con il burqa; addirittura in casa propria se ci sono degli ospiti di sesso maschile. Quanto appena descritto è dovuto al Corano, e alla sua rigorosa applicazione da parte dei fondamentalisti; basti pensare che il profeta stesso (Maometto) diceva che le donne erano deficienti in intelligenza e le trattava malissimo giustificando tale comportamento come un qualcosa di assolutamente normale (cosa c’è di normale nel maltrattare una donna??).

Fortunatamente, nel mondo e nello stesso Afghanistan sono nati dei movimenti/organizzazioni che hanno come obiettivo quello di migliorare, o perlomeno rendere meno difficile, la vita della donna e la situazione sta lentamente migliorando.

Tra queste, la più importante è la RAWA (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan): un’organizzazione attiva dal 1977 che promuove la pace, la libertà e la democrazia, combattendo il fondamentalismo islamico con l’ “arma” della non-violenza. La speranza è quella di creare un futuro migliore per le prossime generazioni di donne afgane, speranza di creare uno stato libero e democratico in cui chiunque possa vestirsi come voglia, speranza che le donne non siano più schiave.

Libri interessanti relativi a tale fenomeno: “Vendute” di Zana Muhsen; “With all our strength” di Anne Brodsky.

Video: “Submission”di Teo Van Gogh (regista assassinato da estremisti islamici, con la colpa di aver mostrato la verità).

Principali siti web: http://www.rawa.org/; http://www.italian.faithfreedom.org/website/newIndex_ITA.php (versione italiana di faith freedom);

 

 
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ctthsoe
ctthsoe il 25/03/09 alle 05:23 via WEB
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