MANDRIA ROSSA

INDULTO SI … INDULTO NO?

Da un po’ di tempo nelle sedi istituzionali si parla sempre più spesso di amnistia ed indulto ed è proprio a pochi giorni dall’approvazione al Senato di quest’ultimo che ci sembrava opportuno fare alcune considerazioni.

Questa misura è rivolta a sanare l’insopportabile situazione delle carceri italiane che si presenta in uno stato di sovraffollamento senza precedenti (il numero attuale di detenuti è 61.392, contro una capienza massima di 46.000 detenuti) e che in passato ha trovato come unica soluzione la riduzione da 9 a 8 metri cubi di spazio disponibile per carcerato, intelligente opera dell’ultimo guardasigilli Castelli.

Questo provvedimento prevede la clemenza pure per quei reati cosiddetti “finanziari” come la corruzione,la concussione ai danni dello stato, i finanziamenti illeciti o il falso in bilancio. Ad oggi il numero delle persone arrestate per i primi tre tipi di reato è 67, nessuno dei quali, tuttavia, sconta la pena di reclusione.

Qual è dunque il senso di includere queste tipologie di reato nell’indulto, se il suo unico scopo è sfoltire la popolazione carceraria?

Sembrerebbe l’ennesima ingegnosa opera del Cavaliere per salvare se stesso ed i suo colleghi condannati in via definitiva ed invece scopri che stavolta bisogna applaudire la coalizione guidata da Romano Prodi, intrisa anch’essa di deputati con un passato quanto meno inadeguato per una carica istituzionale.

Troviamo di cattivo gusto che, in nome dei detenuti che da tempo vivono in condizioni pietose (otto persone in celle da quattro, materassi sbattuti sul pavimento per carenza delle strutture adeguate, condizioni igieniche da far invidia a Guantanamo), alcuni politici saldino i loro conti con la giustizia grazie a questo emendamento.

Il numero dei parlamentari che godrà dell’indulto è di 23 (13 appartengono a forza italia) ; gente che, condannata in via definitiva ,per legge non troverebbe lavoro nemmeno come bidello. Eppure  il deputato può farlo eccome.

L’unico ad opporsi a questo emendamento è stato Antonio Di Pietro, colui che con tangentopoli ha fatto pulizia di politici, professionisti e parlamentari corrotti, e che per dovere professionale non può far altro che opporsi a questa furberia, definendola “un colpo di spugna immorale”.

Di Pietro, aspramente criticato da maggioranza ed opposizione, stranamente d’accordo per l’occasione, nei giorni scorsi ha trovato l’appoggio del solo Diliberto (segretario dei Comunisti Italiani), uomo che, per “voler bene al centro- sinistra” si è sempre messo a disposizione della sua coalizione senza pretendere poltrone o ministeri ma che, questa volta “per voler bene agli onesti operai che pagano le tasse”, non ha potuto accettare una simile stronzata. Perché di stronzata si tratta.  

Di seguito riportiamo la lista dei parlamentari condannati in via definitiva.

Massimo Maria Berruti (deputato FI):8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo tangenti guardia di finanza.

Alfredo Biondi (deputato FI):2 mesi patteggiati per evasione fiscale a Genova.

Vito Bonsignore (eurodeputato UDC):2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedali Asti

Umberto Bossi (eurodeputato e segretario Lega Nord):8 mesi definitivi per tangenti Enimont

Giampiero Cantoni (senatore FI):Come ex presidente della BNL in quota PSI, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.

Enzo Carra (deputato Margherita):1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al PM su tangenti Enimont.

Paolo Cirino Pomicino (eurodeputato UDEUR):1 anno e 8 mesi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri ENI.

Marcello Dell’utri (senatore FI e membro del consiglio d’Europa):condannato a 2 anni per frode fiscale e false fatturazioni a Torino (Publitalia).

Antonio del Pennino (senatore FI):2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont, 1 anno 8 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamenti illeciti della metropolitana milanese.

Gianni De Michelis (eurodeputato Socialisti uniti per l’Europa): 1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione per le tangenti autostradali del Veneto, 6 mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont.

Walter De Rigo (senatore FI):1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del ministero del lavoro e della CEE per 474 milioni di lire in cambio di falsi corsi di qualificazione per la sua azienda.

Giorgio La Malfa (deputato PRI):6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito Enimont.

Roberto Maroni (deputato Lega Nord):Condannato a 4 mesi e 20 giorni per resistenza pubblico ufficiale durante la perquisizione di via Bellerio a Milano.

Augusto Rollandin (senatore union Valdotaine- DS):Condannato dalla cassazione nel ’94 a 16 mesi di reclusione , 2 milioni di multa e risarcimento danni per abuso d’ufficio: favorii una ditta “amica”nell’appalto per la costruzione di un compattatore di rifiuti di Brissogne.

Vittorio Sgarbi (deputato FI):6 mesi per truffa aggravata e continuata ai danni dello stato (ministero dei beni culturali)

Rocco Salini (gruppo misto):Condannato in cassazione a 1 anno a 4 mesi per falso ideologico.

Calogero Sodano (senatore UDC):condannato a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio finalizzato a favorire i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali.

Vincenzo Visco (deputato DS):Condannato dalla cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio (ampliamenti illeciti nella sua abitazione di Pantelleria) : 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda più demolizione delle opere abusive.