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IL DIO NILO
"O CUORP e NAPULE"
(Tag.Leggenda - post N°68)
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Le risorse idriche della città di Napoli, dalle origini a tutt'oggi, sono state sempre al limite del soddisfacimento. |
Storia di Semret, ragazza eritrea di 17 anni fuggita dal suo Semret era su uno dei barconi provenienti dalle coste africane, I suoi fratelli maggiori sono stati costretti a prestare servizio militare Semret viene fatta salire su una jeep, ma salta giù insieme ad altri L’ambasciatore eritreo organizza retate per riportarli in patria, alla Nel porto di Tripoli, Semret viene avvicinata da un volontario italiano. Ahmad Gianpiero Vincenzo
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Associazione di Volontariato L’Associazione di Volontariato In occasione del Maggio dei Monumenti 2009.
È lieta di annunziare la riapertura al pubblico della Chiesa . Scorcio dell'interno (in restauro), con le decorazioni La chiesa di Santa Maria della Verità, già S. Maria dell’Oliva (comunemente detta Sant'Agostino degli Scalzi) è un luogo SI RINGRAZIANO TUTTI GLI ADDETTI AI LAVORI R.U.P.---Direttore Lavori………Dott.ssa LUCIANA ARBACE Dott.ssa ELIANA CREAZZO Coordinatore Sicurezza …………Arch. CIRO COMPAGNONE Impresa Esecutiva…………………DAFNE RESTAURI S.N.C. Direttore Tecnico…………………Dott.ssa AGATA FINOCCHIARO
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Il popolo subiva anche gli effetti devastanti delle guerre durante l'avvicendarsi delle dominaziono straniere. Infatti nel 1442 si gridò al miracolo quando l'infante aragonese che dal mare bombardava il castello del Carmine, colpì con una bombardacha del Carmine Maggiore, il Crocifisso di legno che rimase illeso in quanto reclinando il capo schivò il colpo. |
Il popolo Napoletano dalla fondazione ai nostri giorni, nell'arco di 2500 anni, ha subito le dominazioni straniere e sofferto per le calamità naturali. |
Post n°67 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da maniamicheass.vol
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Con l'affermazione del cristianesimo, vennero edificate le prime chiese cristiane sui ruderi degli antichi templi pagani, o addirittura risultati dall'adattamento e trasformazione di questi ultimi. Un esmpio è la chiesa costantiniana di S. Restituta |
Con l'affermazione del cristianesimo, vennero edificate le prime chiese cristiane sui ruderi degli antichi templi pagani,o addirittura risultanti dall'adattamento e trasformazione di quest'ultimi.
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I progenitori dei napoletani furono i Greci di Cuma, i quali fondarono l'antica Partenope insediandosi sul grande scoglio di Megaride (attuale Castel dell'Ovo),che si estendeva dall'attuale Piazza Municipio ad oriente, al promontorio di Pizzofalcone. |
PREMESSA IL Volontariato è un'attività libera e gratuita svolta per ragioni |
In palazzo San Giacomo, sul pianerottolo dello scalone centrale, è esposta una testa di donna in marmo, replica di una scultura antica di epoca classica, ritrovata nel Seicento nella Piazza Mercato. Si tratta di uno dei monumenti piu suggestivi e misteriosi della città di Napoli. Secondo un'antica tradizione riportata da Carlo Celano nel suo volume Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli e da Giovanni Antonio Summonte nella sua Historia della città e Regno di Napoli, che vissero all'epoca del ritrovamento, l' antica testa femminile raffigura la Sirena Partenope. In realtà la scultura Napoletana rappresenta una divinità pagana, Afrodite/Venere, e doveva essere collocata come statua di culto all'interno di un tempio della Neapolis romana. Durante i moti insurrezionali guidati da Masaniello la statua fu deturpata mediante l'asportazione del naso; successivamente un patrizio napoletano, tale Alessandro di Miele, la fece sistemare su una base di piperno nei pressi della Chiesa di Sant'Eligio. Nel vissuto quotidiano, la Capa 'e Napule non godeva di buona fama; infatti, chiunque avesse la testa grossa e informe era solitamente schernito dalle popolane con il detto:Me pare Donna Marianna, 'a Capa 'e Napule. Non è chiaro quando la "Capa di Napoli" sia stata soprannominata "Donna Marianna", secondo alcuni l'appellativo le fù dato nell'Ottocento, quando venne collocata di fronte alla Chiesa di Santa Maria dell'Avvocata. Qui era conservato anche un busto della Santa commemorata durante la festa di Sant'Anna; per quest'analogia con il busto e con la Santa, forse 'a capa 'e Napule divenne "Donna Marianna". Durante la festa religiosa di Sant'Anna, le popolane avevano il compito di abbellirla con fiori e nastri per poi inscenarvi danze e balletti tutt'intorno. Il restauro nel 1879 la riportò alla sua originale fisionomia, ridonandole il naso. Nel 1961 Donna Marianna entrò a far parte della Collezione del Museo Filangieri. Dopo poco fu trasferita a Palazzo San Giacomo. Mentre,il 24 giugno 2003, sull'entrata della Chisa di San Giovanni a Mare fu posta una copia dell'originale, cosi "Donna Marianna" torna nel suo quartiere. Ricavato dalla biblioteca del Comune di Napoli |
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NAPOLI 'E MILLE CULURE
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