Creato da melinda_sp il 22/06/2005
 

Illusioni

Quello che devi fare è esprimere un desiderio e poi lasciarlo andare...non sto dicendo che sia una cosa semplice...

 

 

Vicissitudini sentimentali

Post n°79 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da melinda_sp
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Ieri sera ho invitato a cena un amico che non vedevo da un po', serata piacevole come al solito...alla fatidica domanda "come va la vita sentimentale?" come sempre gli ho raccontato per sommi capi gli ultimi avvenimenti...tra le risate si ferma e mi dice "Tu dovresti proprio scrivere un libro delle tue relazioni" eccerto...
In effetti non è che ci sarebbe poi molto da scrivere in verità...ma probabilmente il modo in cui racconto certe mie esperienze le fa sembrare più di quel che sono, chissà...non è il primo a dirmi questa cosa dopotutto...anche se probabilmente dipende più dal fatto che io certe cose le racconto invece di tenermele per me e soprattutto che le sdrammatizzo costantemente, anche quelle che mi fanno più "male", anzi soprattutto quelle!
Ho notato negli anni che la mia politica è sempre più questa: più una cosa fa "male" e più è il caso di riderci sopra magari facendo ridere anche qualcun altro...con una sottile differenza però rispetto a qualche tempo fa: l'ascolto, l'elaborazione delle emozioni senza rinnegarle (cosa che facevo fino a non più di un anno fa). Ridere va bene, ma con la consapevolezza di quel che si è vissuto. Fino in fondo. Senza false ipocrisie soprattutto con se stessi. 
Il genere umano ha questa tendenza assurda ad ingigantire delle sciocchezze, a creare drammi dal nulla, spesso per il puro gusto di essere un po' compatiti, perchè la sofferenza "da un tono"...un chè di profondo...se stiamo "male" ci prendono sul serio, c'è chi si preoccupa per noi. Ma a che prezzo?
Ebbene, lo ammetto, sono una testa di cazzo! Sono frivola, gaudente, leggera. Una folle banderuola che segue il soffio del vento. Ed è esattamente così che desidero essere...una varietà infinita di sfumature.

 
 
 

piccole tragedie?

Post n°78 pubblicato il 27 Settembre 2011 da melinda_sp
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Ieri ho ricevuto una notizia che mi ha lasciata piuttosto stranita...una persona che conosco è stata trovata impiccata nel suo appartamento. Non si tratta di una persona a me cara o con cui fossi in chissà che rapporti...ma era in rapporti piuttosto stretti con una delle mie zie, pertanto soperficialmente la conoscevo da diversi anni e a nessuno di coloro che l'hanno conosciuta sembrava "il tipo" che potesse compiere un gesto tanto estremo. Potrei dire senza dubbi che aveva più ragioni per vivere, che per morire: 3 figlie adolescenti, due genitori anziani che hanno soltanto te sono ragioni importantissime per vivere. Qualsiasi "problema" potesse avere. E onestamente non mi viene in mente nessun problema che messo su di una bilancia possa farla pendere dal lato dell'abbandono della vita.
Chi sceglie il suicidio, in qualsiasi situazione di vita si trovi, quali che siano le condizioni di disperazione che possa attraversare in quel preciso momento, è un vigliacco, un egoista, un ingrato e non ha rispetto per niente e per nessuno...e io non provo compassione per lui/lei...nemmeno un po'...ok, forse un po' ma mi fa decisamente più rabbia che pena!
Possibile che non si pensi a chi resta? possibile che non venga in mente di chiedere aiuto? possibile che non si trovi nessuno a cui confidare la propria angoscia, la propria ansia, il proprio dolore?
Togliersi la vita è un atto dai risvolti karmici fortissimi oltretutto, quali che siano le circostanze...è la negazione dell'Amore più grande che possiamo manifestare...
Io scherzo spesso quando sono in preda a momenti di tristezza dicendo che "sono la reclame del suicidio" o dell'omicidio quando provo rabbia...ma quando mi imbatto in chi lo fa davvero il mio Amore per la vita diventa più forte, e con esso il mio Amore incondizionato verso coloro che conosco, che perdo, che frequento, che non frequento più...il regalo più grande che tutte queste persone possano farmi è prendersi cura di se stesse e stare bene, che facciano parte integrante della mia vita oppure no, è indifferente. Ed il regalo che io posso fare loro è lo stesso.
Possiamo soffrire per un rifiuto, per una persona che ci taglia fuori dalla propria vita con spiegazioni valide o senza, possiamo maledirla, sminuirla, insultarla...purchè stia bene!! purchè non rinunci a cercare se stessa e la propria felicità, purchè continui a godere delle piccole e grandi cose che la vita offre...e quello che davvero a me manda in bestia è vedere sprecate queste opportunità, è vedere chi amo (o che odio, è lo stesso) ammalarsi, crearsi problemi e drammi con le proprie mani, con i propri pensieri, rinunciare al proprio potere...rinunciare a vivere...

 
 
 

Teorie interessanti

Post n°77 pubblicato il 22 Settembre 2011 da melinda_sp
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Sarà un caso che nell'ultimo mese mi sono già imbattuta in ben 2 teorie relative al ciclo mestruale e alla crisi premestruale?! :)) Io non ci credo al caso...
Secondo la tradizione esoterica si considera il sangue in due maniere differenti… il sangue che circola all’interno di noi è un sangue energetico ed è il collegamento tra il corpo e l’anima, mentre quando fuoriesce dal nostro corpo diventa completamente “materiale”. Questo significa che il nostro corpo ha bisogno ciclicamente di purificare se stesso attraverso la fuoriuscita di sangue.
Questo processo, altamente simbolico, vale per entrambi i sessi anche se con modalità ed espressioni diverse. Il corpo femminile ha bisogno mensilmente di eliminare l’eccesso di emozioni di vario genere che ristagnano nella mente e nel cuore.
Il sangue si riempie di queste energie in eccesso e libera l’Anima da questo peso attraverso il ciclo, versandolo verso la Terra… molto simbolico e molto importante, anche perché ogni donna durante le mestruazioni, anche se in maniera inconsapevole e inconscia, scarica anche un po’ dell’energia sofferente dell’Archetipo del Femminile e un po’ di dolore delle antenate della famiglia di origine...questa la teoria di Daniele Focacci, tratta dal suo blog "i segreti delle donne".
Eckhart Tolle afferma più o meno la stessa cosa: durante il ciclo mestruale e soprattutto durante i 3-4 giorni che precedono il ciclo, la famosa crisi premestruale, le donne si trovano a strettissimo contatto col "corpo di dolore", non soltanto il proprio legato a tutte le esperienze ed i traumi subiti nel passato personale, ma anche un corpo di dolore più ampio, collettivo, legato a secoli di diritti negati, torture, stupri, e via discorrendo...provocando nervosismo nel migliore dei casi, rabbia incontrollabile, o semplicemente tante lacrime (ad alcune dolore fisico vero e proprio).
La "buona notizia" in tutto questo è che secondo Tolle proprio la crisi premestruale fornisce un portale per accedere all'Adesso e raggiungere l'illuminazione, se si riesce ad osservare le emozioni lasciandole fluire e mantenendo un'intensa presenza. Niente di più facile!! ;)

 
 
 

Illusioni

Post n°76 pubblicato il 19 Settembre 2011 da melinda_sp
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Il titolo del mio blog continua a trovare conferme…illusioni…il mondo è il tuo quaderno degli esercizi, sei libero di scriverci sopra tutto ciò che vuoi o anche di strapparne le pagine…

L’altra sera un mio amico a cui racconto spesso le mie vicissitudini sentimentali mi ha detto: “io non riesco a capire come fai a cambiare idea così facilmente” riferendosi all’ultima mia avventura sentimentale, all’ultima persona entrata nella mia vita e uscita nel giro di qualche mese…

Non si tratta di cambiare idea. Anche se con ogni probabilità quel che appare all’esterno è semplicemente questo. Si tratta forse piuttosto di restare via via sempre meno attaccati a situazioni divenute a un tratto sterili, relazioni che hanno dato tutto quel che era possibile dare e che non avrebbero potuto andare oltre quel livello. E una volta tanto non si tratta nemmeno di fuga, almeno non da parte mia.

E’ strano perché in termini di emotività e condivisione avevo investito davvero molto in quest’ultima relazione, forse perché prevalentemente epistolare, è stato più facile mettersi in gioco e allo stesso tempo ho la sensazione di non essermi messa in gioco affatto. Ho la sensazione che si sia davvero trattato di mera illusione, come se non fosse mai successo. Ma potrei benissimo aver seppellito così in profondità la ferita da non essermi nemmeno accorta di essere stata colpita. Questa persona è entrata nella mia vita, ne ha fatto parte per mesi, costantemente, assiduamente e così come è entrata ne è uscita. Un’ultima e-mail e puff: sparito! Come aprire e chiudere una parentesi se ci pensi…E viene da chiedersi: “ma è successo davvero?” E’ stato fin dal principio intriso di tante di quelle proiezioni delle mie storie passate…storie lasciate in sospeso per anni e che forse erano in attesa di un diverso “personaggio” per trovare un giusto epilogo…forse davvero è successo questo. Karma che risolvendosi non lascia alcuno strascico doloroso. Solo un raffreddore per scaricare gli strascichi emotivi. E basta, fine.

Questo 2011 è un anno molto importante nella mia storia personale. Ho compreso che in 30 anni non avevo mai permesso a nessuno di andare oltre una certa soglia, ho imparato a vedere oltre le mie maschere, oltre i miei copioni. Ho imparato che posso vivere pienamente una situazione con tutte le emozioni che porta con sé senza rischiare di perdermi in esse, semplicemente osservandole.

La vita offre tante di quelle possibilità che ha sempre meno senso per me rinchiudersi volontariamente in un’ossessione laddove non c’è reciprocità, laddove il massimo che si può incontrare è un muro. E non per mancanza d’amore o per paura di soffrire…semplicemente perché se non c’è confronto, non c’è evoluzione…

 
 
 

L'America

Post n°75 pubblicato il 15 Settembre 2011 da melinda_sp
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E rieccomi qui, davanti a un monitor, seduta nel mio ufficio in pausa pranzo...di ritorno da un viaggio, o meglio, dal Viaggio :)

Domenica 28 agosto sono partita insieme a mia sorella per il viaggio in America che lei pianificava da più di 6 mesi, e benchè ne fossi entusiasta, devo ammettere che gli Stati Uniti non erano tra le mete cui avrei dato la priorità...e sono stata felice di ricredermi!

15 giorni di un'intensità tale da sembrare un secolo...e trascorsi in un paese che ti "costringe" a vivere costantemente nell'Adesso...
Siamo partite da Milano Malpensa, scalo Londra, destinazione Los Angeles, dove abbiamo ancora preso un ulteriore volo interno per raggiungere Las Vegas.
E' stato da subito evidente quanto sia facile orientarsi negli Stati Uniti, indicazioni per qualsiasi necessità e quand'anche ci si trovasse in difficoltà c'è sempre qualcuno ad offrire spontaneamente il proprio aiuto...come in Italia eh...uguale!
Arrivate all'hotel di Las Vegas siamo crollate nel letto e abbiamo immediatamente recuperato il fuso orario. Il giorno successivo l'abbiamo dedicato a visitare gli hotel...uno più bello e più folle dell'altro...compreso un giro sulle montagne russe attorno al New York New York (fiiiiiiicoooo)! La sera siamo state a Freemont, il quartiere dei vecchi casinò, con la sua galleria di luci dai colori psichedelici...il giorno successivo l'abbiamo dedicato allo shopping all'outlet: come resistere all'acquisto delle magliette di Tommy e Ralph Lauren a 10-15 euro l'una??
La sera abbiamo tentato la fortuna alla roulette, al Bellagio e abbiamo vinto!! 250 dollari, niente di sconvolgente...ma è stato divertente, specie per una che non ha la febbre del gioco e che non si era mai avvicinata tanto ad un tappeto verde...!
La mattina seguente abbiamo lasciato il parcogiochi d'America, noleggiato l'auto e ci siamo dirette allo Yellowstone, altra meraviglia...poi gli archi, il Grand Canyon, la monument valley, l'Antelope, Lake Powell...la route 66, la ghost town, San Diego e infine Santa Monica e Venice Beach...ci sarebbe tanto da dire su ciascuno di questi luoghi, 2 occhi ed il campo visivo umano sono davvero limitanti per abbracciare spazi tanto ampi, colori così brillanti...e 15 giorni sono forse troppo pochi, se vogliamo misurare il tempo in termini di minuti, ore...meglio misurarlo in sensazioni, emozioni...allora il tempo si dilata, sparisce...
Abbiamo avuto un incontro ravvicinato con un bisonte allo Yellowstone, che passeggiava sereno in mezzo alla strada...siamo state fermate dalla polizia una sera, a San Diego siamo arrivate nel bel mezzo di un black out senza precedenti...affascinante trovarsi in una metropoli completamente al buio, con solo la luna e le stelle a rischiarare e il rumore dell'oceano nelle orecchie...e poi ancora essere negli Stati Uniti proprio in occasione del decimo anniversario della caduta delle torri gemelle ed assistere alla cerimonia commemorativa per le vittime...

E' strano come da una parte mi sentissi costantemente a casa, costantemente accolta e a mio agio sotto il profilo emotivo/emozionale...e allo stesso tempo il mio corpo avesse sempre qualche magagna diversa: un dolore lancinante al piede destro, tallonite al piede sinistro, dolore alla spalla sinistra, torcicollo, raffreddore, mal di gola e infine tosse! un disastro fisico su tutta la linea!!!

E così è arrivato il giorno della partenza...Los Angeles, scalo Londra, Milano Malpensa...e poi di nuovo Torino...di nuovo casa...ed è come se non fossi mai partita, è come se quei 15 giorni facessero parte di un altro spazio-tempo, un'altra me stessa eppure la stessa me. Ho sempre più spesso ultimamente questa sensazione di "estraneità", come se quello che vivo fosse vero solo nel momento in cui lo vivo e lontano anni luce non appena trascorso. Potrebbe significare questo vivere nell'Adesso? o assomigliarci?

 
 
 

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