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Essere o malessere
Post n°11 pubblicato il 28 Marzo 2008 da ben68enr
Per non precipitare - ci dicono - bisogna aumentare la produttività, naturalmente a spese di chi lavora: soltanto così ci può essere più ricchezza da distribuire. Intanto per adesso poco importa la distribuzione - rimando qui alla favola del leone, l'asino, la vacca e non ricordo più il quarto - o redistribuzione; mi interessa l'altra contraddizione legata al godimento dei frutti della maggiore fatica. Come esseri umani, togliendo tutte le altre infrastrutture come ad esempio la salute, siamo condannati a scontrarxci, per le nostre esigenze esistenziali, con due paletti: uno fisso e irremovibile, il tempo, l'altro fino ad un certo punto variabile, lo stress, nel senso che per vivere bene abbiamo bisogno del tempo necessario per godere i frutti del nostro lavoro e che abbiamo necessità di una condizione psicofisica che ci consenta di godere. Ho detto tutto: Più tempo diamo al lavoro e meno ce ne resta per realizzare i nostri desideri, più siamo affaticati e meno siamo in grado di trovare la condizione giusta per assaporare le delizie del benessere. Semplice, no? Troppo semplicistico? Provate a rifletterci mentre siete nel solito ingorgo per tornare tra le accoglienti mura di casa dopo la giornata di lavoro. |
Inviato da: mik_2008
il 26/01/2009 alle 11:35
Inviato da: reticolatistorici
il 10/01/2009 alle 22:22
Inviato da: mik_2008
il 21/11/2008 alle 17:13
Inviato da: ben68enr
il 15/10/2008 alle 16:52
Inviato da: av57
il 14/10/2008 alle 23:13