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una bellissima presentazione.... ciao m
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Buongiorno a te. Grazie per aver visitato il mio blog e...
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Una traduzione da Mimnermo

Post n°23 pubblicato il 25 Maggio 2009 da touchstone0

Una traduzione abbastanza libera dal greco di Mimnermo, poeta del VII-VI secolo a.C.

 

Cos’è la vita, che cosa l’amore

dalla dorata Afrodite lontano?

Meglio morire se più non potrò

godere il letto, i teneri e furtivi

amori, di un’età più spensierata

per donne e uomini effimeri fiori.

Ma quando avanza, dolorosa e cupa,

l’avvilente vecchiaia che sfigura

e amaro si fa il cuore dall’angoscia,

mira la luce e non s’allieta l’uomo,

e irriso fugge le donne. Così

funesta volle la vecchiezza un dio!

 

 
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Sulla distrazione

Post n°18 pubblicato il 29 Marzo 2009 da touchstone0
Foto di touchstone0

Sulla distrazione.

L’uomo ha bisogno di distrazioni, non potrebbe per sua natura essere solo con se stesso per troppo tempo senza cadere nella noia o nella pazzia. Forse i pazzi è per questo che non vogliono più sollecitazioni esterne, sono chiusi in loro stessi senza distrazioni, ma noi li chiamiamo folli, estranei dalla normalità che invece richiede distrazioni. Ora, nella nostra società, queste distrazioni, ossia gli stimoli esterni sono arrivati a un livello parossistico, qualsiasi cosa è una distrazione da se stessi, è un bombardamento continuo, le persona non riescono a sopportare più il silenzio, anche un solo momento di solitudine con se stessi fa paura. E questo, credo, molto di più che nei tempi addietro. Oggi tutto è incentrato sulla distrazione continua, è un modo per non pensare e per non far pensare. Ma anche se questa è una necessità insita nell’uomo, ancor più oggi è invece necessario trovare il modo di liberarsi dalle distrazioni almeno per qualche istante ogni giorno, essere per qualche minuto come i pazzi che fissano il muro, dondolandosi, assolutamente privi di qualsiasi stimolo esterno. Ritrovare l’inquietudine di noi stessi per non essere travolti dalla suprema distrazione quotidiana che lentamente ci distrugge e ci fa arrivare alla fine della vita senza essersi chiesti almeno una volta perché siamo in questa vita.

 

 
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Premio Alberoandronico

Post n°16 pubblicato il 18 Marzo 2009 da touchstone0

Venerdì 13 marzo si è svolta nella sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma la premiazione della II edizione del premio Alberoandronico.

Sono risultato tra i vincitori con la silloge poetica ALBE GLABRE, qui di seguito la poesia che dà il titolo alla silloge.


Albe glabre

Sorgono sulla strada albe glabre
e spesso ruvida è la vampa del sole,
la meta laggiù… un punto qualunque
su una retta all’infinito.
Ma tu sei sicuro che una volta uscito
al segnalato bivio, o conducente distratto,
tu possa trovare quel punto infinitesimale
quel lido di pace che a fatica inseguivi?
E se ogni punto s’assomigliasse d’un tratto
e al luogo rovescio, nel labirinto dei trivi,
giungessi deluso, smarrito dal viaggio,
non sarebbe assai meglio –
conducente confuso dal barbaglio d’un fanale –
che mai fossi partito, e nell’afoso meriggio,
a piedi,
cercare quell’unico punto che davvero possiedi?


 

 
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21 febbraio

Post n°13 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da touchstone0

L’incontro

 

 

Correva di febbraio il giorno ventuno

quando sotto il pontile

al chiarore elettrico d’un meriggio fosco

stretti dalle giubbe in un abbraccio

si perdeva il passato a piccoli grani

quasi la pioggia gentile

si facesse lavacro,

il tempo scomposto in acqua,

e quando lenta la smania

ci spingeva a nascer lì

sulla crosta ruvida delle strade

lo sguardo fermo in un istante

esteso ai limiti del possibile

protratto e mai concluso

in un luogo distante

ove l’aria si disfa

d’ogni moto confuso.

 
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In memoria di Fabrizio C.

Post n°12 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da touchstone0

Un anno fa moriva in un incidente l'amico Fabrizio C., a lui sono dedicati questi versi. 

 

Fosti lì ad attraversar la vita

Rapido insofferente ora confuso

E molte ne attraversasti

col privilegio che a pochi si concede

di rivolgere il modo d’uso.


Fosti lì ad attraversar la vita

In un giorno freddo o sbagliato, forse mancante

Sotto un dio nemico

Che l’attimo distrasse per correrti accanto,

Tu inquieto transitorio sorridente.

 

 

 
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