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La nuova Babele
Post n°6 pubblicato il 30 Settembre 2012 da promaso
Alcuni aspetti del linguaggio umano sono universali: quello della musica, quello visivo, quello della geometria e della matematica. Naturalmente non sono universali i significati convenzionali che possono essere arbitrariamente collegati a uno specifico suono, ad una determinata immagine, ad un certo oggetto geometrico o a un numero particolare. Tuttavia, ad esempio, il cinguettio di un passero viene interpretato come tale da chiunque, come viene riconosciuta l’immagine di un albero o la figura di un cerchio, indipendentemente dal ceppo linguistico e dal contesto culturale. I numeri e le relative operazioni possono essere scritte con simboli diversi, ma i ragionamenti che sono alla base della matematica, come le figure della geometria, sono universali. In altri termini culture diverse che non hanno la possibilità di entrare in contatto tra loro, potranno sviluppare linguaggi diversi, ma la geometria e la matematica non potranno essere differenti: differente potrà essere il livello di sviluppo dei concetti, non i concetti in sé. Paradossalmente, il calcolatore elettronico che è basato su concetti universali di logica e di matematica, sta creando una vera e propria Babele. Decine o centinaia se non migliaia di programmi differenti che usano linguaggi e convenzioni diversi, che spesso non possono interagire tra loro e che necessitano l’uso di traduttori, che non sempre funzionano. L’uso di interfacce puramente convenzionali ed intuitive suddivise in menu e sottomenu sempre più complessi. E’ follia pura, che fa perdere l’orientamento e che costringe a limitare il proprio spazio operativo, dato che occorre restringere sempre di più il campo di specializzazione, dato che non è umanamente possibile inseguire tutto questo proliferare di linguaggi operativi e di convenzioni dissonanti. Con programmi che si fanno sempre più pesanti, con un sempre maggior numero di opzioni, escludendo sempre di più l’intervento diretto dell’operatore attraverso il linguaggio della logica e della matematica, che viene criptato. Pertanto la logica, che è alla base di ogni conoscenza e, soprattutto, che dovrebbe essere alla base della formazione della personalità, viene infine trascurata per essere sostituita con i menu, dove spesso, per riuscire ad orientarsi, si deve procedere a casaccio. Non c’è dunque da meravigliarsi che più la tecnologia si fa complessa, più regrediscono i comportamenti umani: un giorno, sopraffatti dalla tecnologia, ci esprimeremo solo o con la tastiera o con i grugniti.
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Inviato da: promaso
il 15/11/2012 alle 13:55
Inviato da: annamatrigiano
il 23/10/2012 alle 10:49
Inviato da: CiaoGi_57
il 22/08/2012 alle 17:47