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La mèrdre e i politici
Post n°7 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da promaso
A.Jarry, autore di teatro francese, amava far usare ai suoi personaggi, come intercalare, la parola mèrdre, più fine del vocabolo solitamente utilizzato dai suoi connazionali. Oggi, in Italia, è di moda su Internet associare la traduzione italiana di tale vocabolo a politici nostrani, in alternativa a termini di derivazione suina. Probabilmente ciò denota un certo malcontento popolare. Da un lato la casta, con stipendi da nababbi, che taglia stipendi e servizi aumentando il carico di tasse, dall’altra il popolino che si sente dire che non ci sono più soldi e che occorre salvare l’Italia (non è chiaro di quale Italia e di quale pericolo si parli). Questa vecchietta si limita a consigliare un purgante, forse sponsorizzata dalla multinazionale che possiede Falqui (esiste ancora questo prodotto?). Possiamo darle torto? Questa immagine mi fa pensare ai cessi alla turca condominiali di un tempo, più igienici delle tazze attuali. Chissà se pure i cessi dei politici sono d’oro massiccio, come quello presentato tempo fa alla fiera del lusso di Mosca. Ad ogni modo ci si caga dentro sempre la stessa m… |
Inviato da: promaso
il 15/11/2012 alle 13:55
Inviato da: annamatrigiano
il 23/10/2012 alle 10:49
Inviato da: CiaoGi_57
il 22/08/2012 alle 17:47