Creato da HH4stars il 26/12/2006

maremare

maremare

 

l° maggio

Post n°237 pubblicato il 30 Aprile 2011 da HH4stars

 

 

Il l° maggio è una "data simbolo" per la classe lavoratrice in tutto il mondo. Nato nel 1886 a Chicago nella lotta per le otto ore, fu assunto dalla Seconda Internazionale nel 1889 quale giornata internazionale di mobilitazione per la riduzione dell'orario di lavoro. Ha quindi segnato oltre cento anni di storia di questa giovane classe: anni di estensione quantitativa e crescita qualitativa, di lotte economiche e politiche, di vittorie e di sconfitte. La formazione della coscienza di classe ha vissuto momenti favorevoli e stagioni difficili. Questa storia va propagandata, conosciuta, studiata dagli stessi lavoratori.

 

www.ilovegif.net

 
 
 

sul mare

Post n°236 pubblicato il 27 Aprile 2011 da HH4stars

Arancione, oro e verde scintillavano sul mare... l’acqua brillava di fuochi ultraterreni,

il silenzio incorniciava quella magica visione, un silenzio che dava agli uomini l’idea d’esser sordi,

 

i sensi rapiti da quello scenario meraviglioso…


Wilbur Smith

 
 
 

Primavera

Post n°235 pubblicato il 26 Aprile 2011 da HH4stars

Un'altra primavera
Torna il sole
rivivono le rose
cantano gli uccelli
palpita di vita la natura
fino a ieri assopita
come un bimbo.

Magicamente

rinasce l'amore.


 

 
 
 

25 aprile

Post n°234 pubblicato il 25 Aprile 2011 da HH4stars

 
 
 
 
 

Buona Pasqua

Post n°232 pubblicato il 21 Aprile 2011 da HH4stars

 
 
 

Saluti!!!!!

Post n°231 pubblicato il 20 Aprile 2011 da HH4stars

 
 
 
 
 

BUONA PASQUA

Post n°229 pubblicato il 12 Aprile 2011 da HH4stars

Buona Pasqua

 
 
 

Tratto dal Rotolo n°5 libro di Og Mandino

Post n°228 pubblicato il 06 Aprile 2011 da HH4stars

"Vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

E che cosa farò, dunque, di questo ultimo prezioso giorno che mi rimane?
Per prima cosa, sigillerò il suo potenziale di vita in modo che nemmeno una goccia
se ne perda sulla sabbia.
Non sprecherò nemmeno un momento nell’affliggermi per le traversie di ieri,
per le sconfitte di ieri, per le sofferenze di ieri:
perchè mai, infatti, dovrei gettare via il bene a causa del male?

Può forse la sabbia risalire la clessidra?
Il Sole può forse sorgere dove tramonta e tramontare dove sorge?
Posso rivivere gli errori di ieri e correggerli?
Posso tornare alle ferite di ieri e risanarle?
Posso diventare più giovane di quanto lo fossi ieri?
Posso riportare indietro le parole che mi hanno ferito, i colpi che mi sono stati inferti,
il dolore che mi è stato inflitto?
No.
Ieri è sepolto per sempre, ed io non ci penserò più.

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

E che cosa farò allora? Dimenticando ieri, non penserò nemmeno al domani.
Perchè dovrei trascurare ciò che è adesso, a favore di quel che potrebbe essere?
Può la sabbia di domani fluire nella clessidra prima di quella di oggi?
Forse che il Sole sorgerà due volte questa mattina?
Posso compiere le azioni di domani mentre mi trovo sulla strada di oggi?
Posso mettere oggi nella mia borsa l’oro di domani?
Può il bambino che nascerà domani nascere oggi?
Può la Morte che arriverà domani
proiettare la sua ombra all’indietro per oscurare la gioia di oggi?
Dovrei interessarmi ad avvenimenti a cui potrei non assistere mai?
Dovrei tormentarmi per problemi che potrebbero non verificarsi mai?
No.
Il domani giace sepolto insieme a ieri, ed io non ci penserò più.

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

Questo giorno è tutto quanto posseggo, e queste ore sono adesso la mia eternità.
Saluto quest’alba con grida di gioia, come un prigioniero
a cui è stata risparmiata la Morte.
Leverò le braccia al cielo, ringraziando per l’inestimabile dono di un nuovo giorno.
E ancora, mi batterò il petto con gratitudine pensando a tutti quelli
che hanno salutato l’alba di ieri, ed oggi non sono più tra i vivi.
Sono davvero un essere umano fortunato, e le ore di oggi altro non sono che un premio.
Perchè è stato concesso a me di vivere ancora questo giorno
mentre altri esseri umani, molto migliori di me, se ne sono andati?
Forse perchè hanno raggiunto il loro scopo mentre io devo ancora realizzarlo?
E’ questa una ulteriore opportunità che mi è offerta
per diventare l’essere umano che so di poter essere?
C’è uno scopo nella natura?
E’ questo il mio giorno per eccellere?

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

Non ho che una sola vita, e la vita altro non è che una misura del tempo.
Sciupando il tempo distruggo la vita.
Se sciupo l’oggi distruggo l’ultima pagina della mia vita.
Quindi amerò ogni ora di questo giorno, perchè essa non tornerà mai più.
Non può essere depositata in banca oggi per essere ritirata domani,
perchè chi mai può afferrare il vento?
Tratterrò forte nelle mie mani ogni minuto di questo giorno
e lo accarezzerò con amore, perchè il suo valore non ha prezzo.
Chi sta per morire non potrà mai comprare un altro respiro,
anche se in cambio darebbe tutto l’oro che possiede.
A quale prezzo oserei valutare le ore che mi attendono? Sono inestimabili!

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

Allontanerò con furore gli assassini del tempo.
Distruggerò con l’azione ogni tentazione a procrastinare;
seppellirò il dubbio sotto la fede;
smembrerò il timore con la fiducia in me stesso.
Non ascolterò parole futili, non indulgerò accanto a mani oziose,
non andrò a visitare gli sfaccendati.
Ormai so che indulgere all’indolenza significa rubare cibo, vesti e calore
a coloro che amo. Io non sono un ladro.
Io sono un essere umano di amore,
e questo mio oggi è la mia ultima occasione di dimostrare il mio amore e la mia grandezza.

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

Compirò oggi i doveri di oggi.
Oggi accarezzerò i miei figli, fintanto che sono giovani;
domani essi se ne andranno, e io pure.
Oggi abbraccerò il mio compagno, o la mia compagna,
baciando dolcemente le sue labbra;
domani se ne andrà, e io pure.
Oggi aiuterò chi è nel bisogno;
domani non potrà più chiedere aiuto, ed io non potrò più udire la sua voce.
Oggi mi offrirò al sacrificio ed al lavoro;
domani non avrò nulla da dare, e non ci sarà nessuno a ricevere.

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

E se è il mio ultimo giorno, allora sarà il mio più grande capolavoro.
Farò di questo giorno il più bel giorno della mia vita.
Di questo giorno berrò ogni minuto sino all’ultima goccia.
Ne assaporerò il gusto e renderò grazie.
Terrò conto di ogni ora e scambierò ogni minuto soltanto con qualcosa che sia di valore.
Lavorerò più duro di quanto abbia mai fatto,
sforzerò i miei muscoli sino a che non imploreranno requie, e allora continuerò.
Farò più visite di quante ne abbia mai fatte prima

Venderò più mercanzie di quanto abbia mai fatto prima.
Guadagnerò più oro di quanto ne abbia mai ottenuto prima.
Ogni minuto di oggi sarà più fruttuoso delle ore di ieri.
Il mio ultimo giorno deve essere il migliore.

E dunque, vivrò questo giorno come se fosse il mio ultimo giorno sulla Terra.

E se non lo sarà, cadrò in ginocchio e renderò grazie.



 
 
 

Benvenuta Primavera

Post n°227 pubblicato il 25 Marzo 2011 da HH4stars

 
 
 

Viaggio

Post n°226 pubblicato il 05 Marzo 2011 da HH4stars

Paraty

 

 
 
 

Ode Alla Vita

Post n°224 pubblicato il 24 Febbraio 2011 da HH4stars

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

Martha Medeiros

 

 

 

 

 
 
 

Felice Anno 2011

Post n°223 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da HH4stars

 
 
 

***

Post n°222 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da HH4stars

 
 
 

 

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Rotola l'onda, si infrange...

Rotola l'onda, si infrange,
una musica gorgoglia
vivace una bava si espande
nel silenzio stanca si spegne:
è il mare che vive e respira.

Quali mari, quali maree
quali flutti echeggiano in noi
chi passeggia o corre
per i nostri deserti lidi?

Oh quante scie si alzano
si disperdono lontane
quanti approdi e partenze
alla banchina del vuoto
estremo delle cose!

Che ci rivelano le solitudini
delle immense distese azzurre
e del cielo in alto muto:
muri conoscitivi inespugnabili
eretti nello scorrere del tempo
oltre il fascino e il terrore
che si incidono nel cuore!

Si ritireranno il sole e la vita
e ancora non sapremo niente
lanceremo come un sasso in aria
le nostre domande e non udremo
mai il tonfo di una risposta
appiattiti vivremo ancora
schiacciati e umiliati
dalla nostra insignificanza
ossidati dalla nostra ignoranza.

Angelo Michele Cozza

 
 

OMERO

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Orbene poi che noi fummo discesi alla nave ed al mare, per prima cosa al mare divino spingemmo la nave, e nella nera nave ponemmo albero e vele, e prese le bestie, su le facemmo salire, e noi stessi montammo angosciati versando pianto copioso.

Allora dietro la nave dalla prora turchina Circe dai bei capelli, terribile dea cantatrice, a noi favorevole vento mandava che gonfia le vele, compagno eccellente. E noi dopo avere disposto lungo la nave ogni singolo attrezzo, stavamo a sedere; ed il vento e il pilota guidavan la nave.

Di essa, che andava sul mare, per tutto il giorno le vele eran state distese. Il sole s'immerse e tutte le strade s'empivano d'ombra, ed essa giungeva ai confini là dove scorre con l'acque profonde l'Oceano.

Omero, X secolo a.C.

 

 

IL PESCATORE


All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

 

 

MARE


M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?

Giovanni Pascoli, 1892

 

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RISPETTIAMO IL NOSTRO MARE!!!!!!!!!!

Quando arriva l'estate, noi umani ci sentiamo attratti dal mare. 
Moltitudini di persone si riuniscono sulle spiagge, cercando un contatto con le onde marine che diano piacere e riposo. 
Però il piede umano lascia la sua orma fatale sulle spiagge sabbiose. 
Milioni di borse di plastica di tutti i tipi vengono abbandonate sulla costa ed il vento o le maree si incaricano di trascinarle in mare. 

Una borsa di plastica può navigare per molti anni senza decomporsi. 
Le tartarughe marine le confondono con le meduse e affogano tentando di mangiarle. 
Anche migliaia di delfini si confondono e muoiono affogati. 
Non possono riconoscere i rifiuti umani, si confondono semplicemente, dopo tutto: "Ciò che galleggia nel mare si mangia". 

Il tappo di plastica di una bottiglia, più duro di una borsa, può navigare per i mari inalterato per più di un secolo. 
Il Dr. James Ludwing, che si trovava sull'Isola di Midway, nel Pacifico, molto lontano dai centri abitati, a studiare gli albatros, ha fatto una scoperta spaventosa. 
Quando ha cominciato a raccogliere il contenuto dello stomaco di solo otto pulcini di albatros morti, ha trovato: 42 tappi di plastica, 18 accendini che, per la maggior parte, erano piccoli pezzetti di plastica. 
Questi pulcini erano stati nutriti dai loro genitori che non erano stati in grado di riconoscere i rifiuti nella scelta del cibo. 

La prossima estate, quando andrai sulla tua spiaggia preferita, potrà capitarti di trovare nella sabbia, spazzatura che qualcun'altro ha lasciato. 

Non è la tua spazzatura, però è la TUA SPIAGGIA, è il TUO MARE, è il TUO MONDO e devi far qualcosa. 

C'è solo questa terra, questa natura, una vita in cui possiamo evitare di distruggerla... 
Non aspettare che lo facciano altri

 

 

 

 

 
 
 

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