Creato da squalonero68 il 18/05/2006

SQUALONERO68

La vita secondo ME.

VARIE

 

 

 

 

 

 

E-MAIL

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

folgoreetempestauomoconlestampellesqualonero68mariomancino.mfuria19781leonardomarottivincenzo_gianfrancobarbaro.lucianomenta_mentefranco_cottafavidnfpmrollegonegerrypotodebom76giusti.marzia
 
tracker
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Tumore al seno

Post n°916 pubblicato il 25 Settembre 2015 da squalonero68
 
Foto di squalonero68

 

Frequentando i campeggi naturisti in Croazia, si può imbattersi in persone che hanno svariati problemi, ad esempio il sottoscritto è senza una gamba, ma ci puoi trovare persone in carrozzina con problemi ben maggiori del mio, ci puoi trovare anche qualche donna che ha subito una mastectomia. E' da qua che voglio partire.  Di imbattermi in questa situazione mi era capitato qualche anno fa, non avevo mai visto, non ci avevo manco mai pensato e a mala pena sapevo cosa fosse. La signora in questione era una donna tedesca sulla sessantina, tutta super abbronzata e che prendeva il sole nuda come tutti noi. Nulla di che, si va nei campeggi naturisti anche per il motivo che si può stare tranquilli e nessuno sta li più di tanto a guardare alle tue sfighe, si accetta la persona per come è, magra, grassa, giovane o anziano è tutta una famiglia.

 

Non potevo sapere che nel ottobre 2014 anche mia moglie avrebbe dovuto superare questa situazione. Guarda caso eravamo in un campeggio naturista di Parenzo in Croazia, quando ci siamo accorti che dal capezzolo del seno sinistro fuoriusciva una piccolissima goccia di un liquido scuro, al momento non ci facemmo più di tanto caso, pareva sangue e si pensava che magari o allestendo il campo o chissà in quale modo si fosse fatta un mini taglietto. Passarono le vacanze e la goccia ogni tanto si faceva rivedere, finché a metà settembre 2014 decidemmo di andare a fare anticipare la mammografia di un paio di mesi. L'esame risultò negativo e dopo un'altro esame specifico con liquido di contrasto le dissero che aveva il dotto mammario infiammato e si doveva togliere. Una piccola operazione in anestesia generale e tutto si sarebbe risolto. Arrivò il giorno dell'operazione fatta all'ospedale di Negrar, venne tolto il dotto e si pensava fosse finito tutto li. Una settimana dopo, alla visita di controllo per la medicazione, la dottoressa chirurga senologa fece accomodare mia moglie e le disse che c'era un problema. Il dotto era si infiammato ma per un carcinoma maligno chiuso nel dotto mammario. Si poteva guarire solo ed esclusivamente in un modo: "Mastectomia". Si lasciarono con la promessa di rivedersi di li a qualche giorno per fissare la data dell'intervento. L'unica buona notizia era stata che non avrebbe dovuto fare nessun tipo di terapia aggiuntiva. Infatti solitamente in questo tipo di tumore, chiuso nel dotto mammario non c'è bisogno di fare terapie in quanto il linfonodo sentinella risulta spesso sano e non intaccato da cellule. Pochi giorni dopo eravamo di nuovo davanti alla dottoressa che ci mise davanti a due opzioni. La prima era la mastectomia e tutto sarebbe finito li. La seconda la quadrantectomia centrale, avrebbe comunque perso il capezzolo, ma il seno sarebbe rimasto li al suo posto. In un secondo momento si sarebbe proceduto con la ricostruzione. Prima però sarebbe toccata la radioterapia. Dopo un'ora e mezza di discussione, assieme alla dottoressa decidemmo per l'opzione due, quadrantectomia e radioterapie. Di li a pochi giorni mia moglie era di nuovo in sala operatoria. Altra operazione, il giorno dopo era già a casa. Ora rimaneva da aspettare il risultato degli esami che di solito arriva dopo una settimana dieci giorni. Passati i giorni la dottoressa ci chiama, le notizie non furono per nulla buone, il tumore era arrivato a un millimetro dai tessuti ancora sani, il margine di sicurezza non era per nulla rassicurante e sufficiente quindi: Mastectomia. Ad un certo punto eravamo quasi sollevati, le radioterapie non sono questa gran bella cosa e possono comunque dare problemi, meglio levare tutto. A saperlo si poteva fare già da subito, però si è provata la strada che pareva più semplice e alle volte si sbaglia. A descriverci l'operazione questa volta fu il dottor Masocco in persona. Ci rassicurò sul fatto che dall'operazione sarebbe comunque uscita con la protesi in silicone oppure una ADM già impiantata quindi il trauma sarebbe stato meno forte.

In questo periodo di tempo cominciarono anche le testimonianze di altre persone che ci stanno vicino e che a loro volta avevano subito direttamente o avevano parenti che avevano avuto lo stesso problema. Noi dovremmo ringraziare a vita queste splendide persone, donne, mariti, famiglie che con i loro racconti ci hanno dato coraggio e serenità e conoscenza. Perfino gli amici in palestra mi sono stati vicino mettendomi a conscenza di quello che era accaduto anche alle loro consorti.

Arrivò la metà di gennaio 2015 il giorno dell'operazione, fu la seconda ad essere operata quel giorno. Mia moglie è un eroe, non si è mai lamentata ne ha mai ceduto allo sconforto, la situazione era quella e ci si doveva comunque far fronte, inutile disperarsi. Era più incazzata perché stava perdendo tutta la stagione di sci, mentre io potevo andare a sciare tranquillamente. L'operazione questa volta superò le tre ore, ritornò alla camera dopo l'operazione pareccio più provata delle altre due volte, però già sapevo che tutto era andato benissimo perché la dotoressa era risalita in reparto prima e mi aveva raccontato tutto, compreso il fatto che non le avevamo messo la protesi ADM, ma bensì quella in silicone perché il pettorale era già dilattato a sufficienza per farla entrare, mi rassicurò ancora e ancora sul risultato. Nelle ore seguenti l'intervento parlai con i team di chirurghi che l'aveva operata e questa volta li vidi molto rilassati, mi garantirono che il linfonodo sentinella era più che ok e che la protesi mammaria era andata al suo posto perfettamente, insomma era tutto ok.

Ora a distanza di ormai un anno dalla prima operazione, posso dirmi contento per come stanno andando le cose, senza esagerare abbiamo fatto nuovamente le nostre uscite in bici da corsa e mountain bike durante l'estate, per lo meno finché non ha cominciato a fare 40 gradi. Si è tornati al campeggio naturista a prendere il sole naturalmente nudi e ha ricominciato appena possibile a lavorare.

Stiamo aspettando che dal reparto di chiriurgia estetica chiamino per proseguire la ricostruzione con il lipofilling e la ricostruzione del capezzolo, anche se già così come è ora è un capolavoro. In pratica una volta ricostruito il capezzollo non si dovrebbe neanche più vedere la cicatrice, ma anche se si vedesse un poco, pazienza.

Perché ho scritto questa cosa che ci è capitata? Semplicemente per rendere a mia volta testimonianza a chi nel momento del bisogno si trovi ad affrontare la stessa cosa. Vero che ogni caso è a se stante, non ce nè uno uguale, magari si assomigliano certamente, ma ogni donna ha la propria situazione. Per rassicurare anche i mariti, vero il boccone è amaro e indigesto. Il seno è una delle parti più erotiche del corpo, più in vista, più particolari, quella parte che per noi uomini è per piccola che sia più, forse preziosa e ci si rimane male, malissimo. Però bisogna essere forti e aiutare la donna, perché se per noi è praticamente solo una cosa che colpisce l'estetica della nostra compagna, per lei è una vera e propria mutilazione da superare ed uscirne vittoriosa. Sopratutto se poi dovrà fare altre terapie tipo chemio e radio e magari anche ormoni. Un calvario completo da vivere in due, come poi la vittoria e il ritorno alla normalità.

Spero di aver reso un poco l'idea senza essere indelicato.

Una raccomandazione, donne, ragazze controllatevi ben prima dei 40 anni canonici, se il male viene preso per tempo è risolvibile e si guarisce.

Grazie.

 
 
 

Mercoledì

Post n°915 pubblicato il 05 Giugno 2013 da squalonero68

 

Beh, anche questo mercoledì è passato. Come al solito una giornata in ufficio a Verona. Dalla finestra si è visto bel tempo fino alle 16.30.......poi dato che stavo facendo progetti di uscire in mountain bike e probabilmente chi da lassù regola le nuvole se ne è accorto, eccoti arrivare il temporale. Sono uscito dal lavoro che pioveva e tuonava. I miei progetti di mountain bike sono naufragati in una pozzanghera. Arrivato a casa il tempo era comunque bello, con un'arietta sospetta che mi ha fatto desistere dal saltare in sella alla bici. Sto guarendo dalla tosse dopo 10 giorni di fermo per influenza, ho paura di beccarmi un acquazzone e di riammalarmi......quindi spero in domani pomeriggio.

A casa comunque ho un giardino e quindi ho approffitato comunque del sole per sdraiarmi sullo sdraio e leggere un libro, cosa che non facevo da tempo. Il libro è li che si sposta da un mobile ad un armadio a dentro un borsone. Questa sera l'ho preso e ho ricominciato a leggerlo. Vediamo se questa volta riesco a portarlo alla fine.

Non rimane che godersi, se possibile, la serata.

 

 
 
 

Sono fuso....

Post n°914 pubblicato il 04 Giugno 2013 da squalonero68

Oggi sono più fuso di una colata di lava.......!!! Se il meteo non si stabilizza un poco qua saltano tutte le centraline elettroniche del corpo......!!!

E' da questa mattina che sono convinto che oggi sia mercoledì.........quasi timbro anche la pausa pranzo......per fortuna mi è venuto inmente che oggi non avevo nulla da mangiare perché la giornata di 9 ore è domani.......e tocca quindi domani fermarsi fino a sera.

Domani o massimo giovedì devo tornare in sella alla bici da corsa. Dopo la febbre a 38 e mezzo tosse, mal di gola e raffreddore........ho perso un sacco di giorni. Volevo vedere se finalmente guarivo del tutto prima di rimettermi a pedalare. Non vorrei ammalarmi nuovamente perché avrei già dato tre volte. Comunque in quasi 10 giorni di fermo mi sono preso quel kilo e mezzo che avevo perso. GGGGGRRRRRRR

Ciao ciao......!!!!!

 
 
 

Quando il passato ritorna.

Post n°913 pubblicato il 03 Giugno 2013 da squalonero68
 
Tag: passato

 

Sarà per colpa della parata per la festa della repubblica, alla quale ho avuto l'onore di partecipare nell'ormai quasi lontano 2 giugno 1987 (un mese dopo ero in bilico tra la vita e la morte), sarà che oggi il meteo è talmente instabile da farmi sclerare tutte le centraline. Sarà per un mix di tutti e due, fatto stà che la mia personale macchina del tempo voglia tornare indietro di tutti questi anni riportandomi a quell'ultimo mese prima dell'incidente. Già, quel mese che comunque mi vedeva molto irrequieto, quasi fosse un campanello d'allarme. Era bello però, ero da poco carabiniere effettivo, con una marea di idee e progetti per la testa per il futuro. Avevo scelto e lottato per quel mestiere mica per nulla. Ero a Roma a più di 600 km dal paesino da dove ero partito, lasciandomi la vita del marmista alle spalle, cosa che avevo scelto io ed era andata anche bene, ci ero riuscito. Avevo scelto un mestiere nel quale credevo e credo tutt'ora. Il carabiniere. Bah, oggi siamo al facciamoci del male a quanto pare. Quando nella vita non riesci a dare il perché ad una cosa. E' dal 1 luglio del 1987 che sto cercando il perché quel camion abbia investito proprio me, portandomi in questo cazzo di incubo di una vita alternativa. Si certo poteva andarmi anche peggio, sarei potuto crepare quel giorno, rimanere magari paraplegico o peggio tetraplegico. Invece è andata bene che ho perso solo una gamba e quasi anche l'altra, però l'importante è il quasi. Quello che vedo io è, il fallimento del mio sogno. Di punto in bianco come un lampo.......perché tutto si è svolto in un flash. Da perfettamente abile a perfettamente disabile. Il mio desiderio maggiore era entrare nei GIS dei Carabinieri.......invece sono entrato nel reparto ortopedia e quasi da morto. Mi sono ripreso, sono guarito, cammino su di una protesi.......decentemente. Per un miracolo vero e prorpio ho ritrovato un lavoro, ma non è il mio lavoro. E' uno alternativo, che si, ringrazi Iddio per avertelo donato, ma che non ti da sprint, non ti da quella cosa strana che senti dentro quando fai una cosa che ti piace realmente. Vediamo un poco, è come sentirsi parcheggiati li. Vediamo, è come essere tornati al prima di entrare nell'Arma, con un sogno nel cuore che cercavi di realizzare, ma che allora avevi almeno una possibilità di concretizzare. Ora invece, ogni volta che vedo una divisa, una gazzella dei carabinieri, mi viene il magone. Cerco di guardare oltre, anche se a volte il sogno torna, rivedo tutti imiei colleghi, i miei amici di quei tempi fantastici. In questi ultimi 10 anni ho cercato di riempire quel vuoto con svariati tipi di sport, ma nonostante tutto, non è la stessa cosa, manca sempre un qualche cosa, che continui ad ostinarti a cercare, ma che comunque non sarà mai più.

 
 
 

Cena tra colleghi.....mah!!!

Post n°912 pubblicato il 31 Maggio 2013 da squalonero68
 

Questa sera facciamoci del male.......cena con alcuni colleghi/e. Solitamente non vado, mi da noia e già li vedo anche troppo sul lavoro, ma questa volta ho accettato, va beh ci troviamo in sette, quelli con cui si va maggiormente d'accordo. Sinceramente odio fare queste cose del tipo "carbonari", va beh oggi ho fatto aggiungere un posto a tavola. Vediamo che ne esce......serata tipo chi lo sa.

 
 
 
Successivi »
 

SUBACQUEA

 

 

 

BICI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963