martin tales

racconti di vita vissuta

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

 

Eventi quotidiani. Buon 2008!

Post n°11 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da martin.tales
Foto di martin.tales

Succedono cose a volte che magari non riusciamo a comprendere subito, non riusciamo a coglierne l'importanza, la sottile e tagliente importanza, che si tratti di eventi legati a persone conosciute o sconosciute, di fatti che ci toccano da vicino, personalmente o a persone a noi vicine; spesso ci rendiamo conto "dopo" quando queste cose le guardiamo da lontano, ce ne siamo andati, o se ne sono andati per la loro strada. Sono eventi quotidiani, sono storie di vita, sono la vita stessa che come sabbia tra le dita a volte ci sfuggono in quel preciso momento; ci sarà un momento in cui forse come per incanto un flash(back) nella mente, ci dirà altre cose e forse daremo un senso compiuto a più cose che oggi non riusciamo a legare con nient'altro che non sia la leggerezza dei nostri pensieri in questi nuovi giorni di questo nuovo anno. Buon 2008, si ricomincia!

 
 
 

Un autunno caldo

Post n°10 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da martin.tales

Vado a prenderla a casa. Siamo rimasti d'accordo per le 20:30 e sono in anticipo di qualche minuto. Non mi piace attendere nè farmi attendere, questa è una cosa che mi piace molto di me. Arrivo, citofono: - Sono io, scendi. E lei: - Sali un attimo ..ti apro! Salgo, porta socchiusa e lei con addosso una lingerie in pizzo nero da mozzare il fiato. -Non sei ancora pronta.. sai che ho prenotato e che vorrei essere puntuale - dico subito. :- Non so se mettere i pantaloni attillati o la gonna lunga sopra questa camicia, tu cosa dici? La guardo. Le dico di togliere il perizoma e di restare con reggicalze e camicia sopra il reggiseno. -Mah?!? cos'hai in mente, che vuoi fare adesso? Non vuoi essere puntuale al ristorante? Ammiccando con lo sguardo di chi pensa che sia il preludio a ..ad altro. Ed io:- Infatti! Metti gli stivali e il cappotto lungo e ..andiamo!- Andiamo. Non dice una parola, entra in macchina e ci si racconta della settimana, di fatti personali e di conoscenti. E intanto sento i suoi occhi addosso, assieme alle sue parole, ai suoi sorrisi, mentre le sue dita delicatamente reggono una sigaretta che fuma a metà. Sento il suo profumo, la sua pelle profumata, i suoi sorrisi a volte innocenti altri da piccola belva di chi vuol farsi dominare dominando. Arriviamo. Il posto è vista mare, di sera, lungomare illuminato, gente che passeggia anche se l'aria non è certo primaverile è già autunno inoltrato, ma si sta bene, lo dicevano che sarebbe stato un autunno caldo; coppiette di ragazzi sui bastioni amoreggiano più o meno disinvolti e noi ci sentiamo un attimo più "grandi" ma non di meno, mentre qualcuno ci guarda passare sottobraccio e tu con i tuoi stivali che spuntano da sotto il cappotto e la coscia impertinente che esce fuori avvolta nelle calze nere! Entriamo, ci accomodiamo:-Scegli cosa preferisci! Si un vino bianco del 2005 "*******" va benissimo, è stata una grande annata e ricca di eventi! - Mi chiama piano poco dopo,  :- Martin, mi sa che qualcuno ha notato che non ho tolto il cappotto, si capisce che non ho niente sotto e :- Zitta sciocchina, penseranno che hai una minishort o quel che vogliono, cosa te ne frega adesso? - Continuiamo la cena tra un sorriso e una battuta, tra piccoli sottintesi ed esilaranti esploit, quindi le chiedo cosa vorrebbe ancora. - Fragole e panna, ci sarano?- Ci sono! :- La mangi una?- mi chiede; annuisco, e le dico di sceglierla per me, mentre le morde tra le sue labbra succhiandone il succo purpureo. Sceglie: - Ecco, questa! E' la più grossa, apri la bocca e..- La stoppo: - Ferma, prendi quella fragola e mettila tra le cosce .."dentro"! Mi guarda sgranando gli occhi: - Eh? ..ma sei ammattitito? Ma che ti passa per la.. - Infilala! - Le dico con tono imperioso e serio fissandola negli occhi. -Mi vedono..- Ed io: - Esegui..- Prende la fragola, mette la mano sotto la tavola, non stacca gli occhi dai miei, scosta le gambe, sento il fruscio del cappotto, infila la mano sotto, socchiude gli occhi, spinge, piano, poi la sento scivolare, emette un piccolo gemito :- ..mmm è.. è gelida..- Mi dice. Le prendo la mano: - Davvero? Bene, quando sentirai che il tuo calore avrà amalgamato la fragola con la tua stessa temperatura allora la mangerò! Mi guarda quasi compiaciuta e strizzando gli occhi: - Tu sei un pazzo, un pazzo..- Si forse lo sono: - Trovi? Dimmi che non ti piace neanche un pò! Dimmelo!- Il conto e andiamo fuori. Mi prende sottobraccio guardandosi le punte degli stivali, china, abbracciata al mio braccio, mi guarda e: - La sento muoversi dentro.. mi pizzica e mi sento bagnare, qund'è che la vuoi mangiare ..porco..- Non le rispondo, ma la bacio, subito, senza pudore, così sulla strada, ta la gente, mentre ci guardano, ci ammirano, ci invidiano, ignari di quanta complicità ci sia tra me e questa donna; saliamo in auto, partiamo e ci fermiamo poco dopo in un posto poco più discreto: - Ora la voglio mangiare, ora ti voglio mangiare..tirala fuori, anzi, lascia fare a me, fammela succhiare lì dov'è..

 
 
 

E piove ancora

Post n°9 pubblicato il 23 Novembre 2007 da martin.tales

Salgo in macchina! La giornata è già andata storto di suo: di mattina era piovuto e non avevo l'ombrello dietro, al bar mi ha urtato una signora distratta col suo di ombrello e mi sono macchiato cravatta e camicia col cappuccino, un collega distrattamente mi ha bruciato la manica dell'impermeabile con la sua sigaretta mentre facevamo uno suntino a tarda sera e per completare la giornata ho preso pure una multa mentre facevo la ricarica per il cell!  Però devo dire che la signora vigile è stata molto gentile: mi ha messo la multa in una graziosa bustina:- L'ho vista scendere dalla macchina e non volevo che le arrivasse "dopo" maggiorata, se non se ne accorgeva con la pioggia perchè la carta si scioglie-. Già, molto gentile e sorridente (Grrrrr -omissis-) E piove ancora. Arrivo a casa e trovo bolletta conguaglio - Azz.. stì condizionatori devo dire che condizionano davvero! Già il portafoglio- Salgo su e metto il pentolino, preparo un the, preparo l'accappatoio, ciabatte, biancheria pulita, che la colf delle pulizie mi mette accuratamente nei cassetti e vado sotto la doccia. C'è sempre una sensazione di tepore ristoratore quando entri sotto l'acqua calda e fumante, mentre t'insaponi col tuo shower-gel preferito. E quando lavi via la schiuma è come se l'acqua porta via le cose storte di tutta una giornata! M'asciugo, prendo il the, mi stiro sul divano davanti alla tv e zapping selvaggio a tutto spiano! Suonano al citofono. -Si?- dico subito. -Ciao sono "C" posso salire?-. Apro. "C" è una vecchia amica, sempre allegra, sempre in giro, mai statica, dinamica, iperattiva, un'artista pittitre, uno spirito libero, una bella testa, una bella anima, una persona che non si riesce ad imbrigliare, una persona che vuoi sempre nella tua vita e che se non c'è te la vuoi inventare!  L'aspetto sulla porta. Eccola. Mah?!? -Sei tutta fradicia- faccio io. -Cosa ti è successo "C"? Mi guarda, quasi spenta, coi suoi occhi ambrati e i capelli lunghi e riflessati, cadenti e gocciolanti! -Mi fai entrare?- e continua farfugliando- Ho litigato con lui oggi a pranzo, è finita! Sono stata in giro tutto il pomeriggio e la sera in macchina, senza meta, ho anche finito la benzina a 3 o 4 isolati da qui non so cosa fare dove andare, ho visto la luce delle tue vetrate e.. - TRema. Mi guarda. Mi si butta addosso in lacrime! Bagnata.. cazz, ho appena fatto la doccia! L'abbraccio un attimo, poi le tolgo la giacca. Due battute veloci per farla tranquillizzare. No non c'è nessuno stasera a casa da me e non aspetto nessuno. La prendo per mano.
- Vieni vai a fare una doccia, intanto ti preparo da mangiare qualcosa, che dici?-
- No, non ho fame, vomiterei tutto in questo momento- La capisco, ci son passato.
-Ok, ne parliamo dopo la tua doccia, metti la roba accanto alla cesta, ti prendo un'accappatoio e qualcosa di intimo asciutto!
Dopo un pò esce coi capelli già asciugati e raccolti. Con quegli occhi ambrati luminosi, con il passo incerto di chi ha preso una sonora batosta! Beviamo del thè caldo. Non vuoi parlare ed io non voglio sapere; poi:
-Martin, vorrei dormire se non ti spiace, sono a pezzi e ..mi accomdo qui sul divano e ..
-No, "C" vai in camera mia, starai più comoda, qui dormo io e domattina non ti disturberò quando mi alzo per uscire, tu puoi rimanere quanto vuoi. - Dibattiamo un pò, alla fine cede e accetta.
L'accompagno, la metto a letto quasi fosse una bambina, la stanza è calda (eh, stì condizionatori), le rimbocco il lenzuolo sopra il piumone, mi guarda coi suoi occhioni mentre l'accarezzo sulla gancia. - Mettiti a dormire adesso, stacca la spina dei pensieri neri e fai bei sogni, mi raccomando!- Annuisce, accenna un sorriso e
-Martin, sei sempre un buono... - Mi guarda, fa per alzarsi e :-...Mi daresti un bacio ...il bacio della buonanotte?- Certo. glielo do un bacio. Sulla fronte. Da buoni, veri amici.
-Riposati adesso, buonanotte "C"- Torno di là. Sul mio divano, sul mio thè, su questa serata intrisa di pioggia. Spengo la tv dopo un pò, fuori a tratti i bagliori di lampi lontani illuminano la stanza, comincio a sentire il peso della giornata. Chiudo gli occhi, il plaid basta per coprirmi e
-Martin...- Sento chiamarmi piano - Martin, ho freddo, ho freddo "dentro", ti metti accanto a me?- e mi tende la mano. Andiamo sul mio letto, ci accomodiamo, si sdraia e mi da la schiena.
-Accucciati qui accanto a me, fammi sentire che non sono sola, che c'è qualcuno che mi scalda, che mi vuole bene. E abbracciami.
Trema. Trema ancora. Ha freddo davvero. L'abbraccio, sento il suo respiro, singhiozzi, sospiri. Pian piano si placa, si rasserena. Mi prende la mano e la mette vicino al suo viso. -Sei molto caro, Martin...-
-Sssht! Dormi adesso, piccola, è stata una giornataccia davvero per tutti oggi..
 Sento l'odore dei suoi capelli e della sua pelle.. l'abbraccio un  attimo più forte e la bacio dietro la nuca. -Ti voglio bene anch'io, piccola, notte ancora..-
E fuori piove ancora.




 

 
 
 

a Elle

Post n°8 pubblicato il 12 Novembre 2007 da martin.tales

e squilla il telefono! -Pronto?- e sento un timido -Ciao... - cerco nella mente di capire chi è che chiama e di associare la voce alla persona ma non riesco nell'intento.
Ti disturbo? - Continua la voce, e noto che mi da direttamente del "Tu".
No, ma non ho capito chi sei, scusami ma non riconosco la tua voce e - m'interrompe.
Si, capisco, scusami tu, è passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, sono L*, ti ricordi ancora di me?
Si, me la ricordo ancora L* dai tempi dell'università e giù di lì! Fu una storia bella e intensa, si parlava di stare assieme per tutta la vita. Non andò così! Fui il suo vero e proprio uomo, amante, maestro... in tutto e per tutto. Quella ragazza bella, mora e slanciata, con gli occhi di una gatta e dal sorriso ammaliante, a tratti dallo sguardo sensuale e spavaldo a tratti ingenuo e dubbioso e dal corpo che al liceo sembrava già una donna vera; questa era L*, questa quando la conobbi e ne feci una donna. La mia! Vezzeggiata e curata in ogni cosa, dalle mie attenzioni, dal mio essere, dalla mia conoscenza del mondo femminile, ero diventato il suo universo e lei il mio sole! Era cresciuta con me, l'avevo plasmata in ogni cosa, senza nessuna riserva, ne avevo fatto un'amante perfetta! La donna che ogni uomo vorrebbe nel proprio letto...e fuori!
Si, ti riconosco L*, non avevo capito subito ma ...come hai avuto questo numero di cellulare?
E' importante questo? Dai, sai bene che abbiamo qualche conoscenza in comune o hai dimenticato pure questo?
Si, abbiamo qualche amicizia comune, ma è da tanto che non sento o vedo nessuno di questi e intanto cerco di capire il tono della sua voce. Ci diciamo piccole cose della nostra vita a turno, superficiali, senza mai approfondire nulla; c'è rispetto! poi dice:
E' passato molto tempo, ho saputo di alcune cose di te, della tua vita; sei sempre argomento di qualche salotto e non solo e da un pò di tempo volevo sapere ..volevo solo sapere come stai Martin?
Ecco, ora capisco il tono della voce, della domanda, della sua inaspettata (?) chiamata dopo anni di silenzio.
Dimmi la verità L* vuoi sapere come sto io o come stai tu?
C'è un momento di silenzio, sembra che il tempo si fermi per un attimo, non si sente neanche il respiro, sappiamo entrambi cosa è stato e cosa potrebbe essere domani ed io ho capito come lei che certe cose, certe magie non si ripetono mai più, poi
Sei sempre tu! Non ti si può nascondere niente. Mi fai rabbia e ti detesto per questo tuo modo di essere; non sei cambiato, non cambierai mai. Sei sempre il solito, sempre pronto a scandagliare i pensieri e l'anima di chi conosci o di chi ti si avvicina! Non mi da pace pensare a te e a come sei, non ci dormo la notte! Mi hai lasciato anni fa nelle mani di nessuno, sono oggi nelle mani di ...nessuno! Uomini piccoli e stupidi che non hanno fatto altro che inseguire il tuo fantasma assieme a me quando ho parlato di te e hai fatto di me una rovina! Martin.. io ti odio! TI ODIO...
Sento un singhiozzo, un pianto. Stacca! Non mi lascia spazio di replicare, so che all'epoca le ho fatto del male, sono stato drastico quando l'ho lasciata! Era tempo che crescesse senza di me! Ha fatto le sue scelte, ha fatto le sue esperienze di vita, è cresciuta forse! Non mi ha mai rincorso, lo sta facendo adesso?

martin

 
 
 

I giorni del silenzio

Post n°7 pubblicato il 03 Novembre 2007 da martin.tales

Sono, questi, i giorni del silenzio. Il gesto è stato sempre quello, quasi un rituale, che si ripete e si perpetua nel tempo. Porti un fiore, accendi un cero, guardi la foto di chi non è più qui e cerchi la voce nella mente, ne senti le risa, il calore della mano, gli abbracci e ritagli ricordi che per un attimo ti portano lontano da lì, da quella fredda lastra, con quelle lucine, fiori e dalle voci sommesse da chi passa per i viali cercando i propri cari. Ti accorgi che qualcuno è già stato lì a portare un suo segno di affetto, altri verranno, nessuno porterà ciò che tu rechi. Nessuno sente ciò che tu senti. Ti rivolgi a chi riposa, ormai lì, con i tuoi pensieri, non servono parole, non serve la voce, parla la tua mente, le dice il cuore, parlano i tuoi gesti, mentre la mano accarezza la foto, fai un sospiro, preghi Dio che gli riservi la sua infinita magnanimità, pensi a quanto sia stato breve il tempo concesso a potersi vivere e amarsi mentre soffochi una lacrima che prepotente vuol farti sentire ancora vivo. Hai solo voglia di gridare, senti solo un gran bisogno di amare. Vorresti anche imprecare, vuoi ancora amore.  Sono giorni di silenzio.

martin

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: martin.tales
Data di creazione: 23/10/2007
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Melarancia66martin.talesnoi_due_per_sempre65bella_dentro72ritasimioacquasalata111naar75profumo13prefazione09Linnea66Estelle_kletizia_arcuriquesta.sono.io.2021ambradistelle
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963