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Post n°45 pubblicato il 04 Giugno 2011 da marxiello_m
Sentirsi dentro qualcosa non è lo stesso che pensarla e a volte, le sensazioni influenzano il pensiero. Può accadere di sentirci sfiniti, demoralizzati, amareggiati, non aver voglia di vivere una giornata, sentirsi spenti. Quante volte abbiamo vissuto questa esperienza, non c’è nulla di anormale, capita a tutti è una sensazione che scatena pensieri tristi, scoraggiamento, tristezza e disperazione. Ebbene no, vi dico che in quei momenti è il pensiero che deve fare leva sulle sensazioni, e anche se non può vincerle, deve lottare, essere presente come una luce che illumina la strada, come un faro che guida nella tempesta. Il pensiero ci dice che possiamo risollevarci nonostante l’abbattimento e lo sfinimento e che non dobbiamo cedere alle nostre sensazioni. Per questo vi dico che quando vi sentite senza energie, quando ogni goccia sembra essersi prosciugata, non credeteci, c’è un serbatoio di energie dentro di ognuno e la chiave per raggiungerlo è il pensiero. Perché il pensiero serve a questo, bastano appena poche gocce attinte in quel serbatoio inesauribile di energia che è la nostra anima. La vita non è certamente facile, ma ci sono tante cose belle che ci circondano ed è alle cose belle che dobbiamo sempre pensare nei momenti di sconforto, solo così la luce della nostra anima che si andava spegnendo può riprendere vigore e brillare di nuovo. |
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Un bacioabbraccio di mare, amico caro!
virgola
virgola
virgola
... mi sono ritrovato sul tuo melenso blog-canale semplicemente perché tu hai spammato un saluto melenso sul blog che io sono solito nobilitare con la mia presenza... S_CAROGNE... Il Blog... quando sul tuo monitor compare S_CAROGNE cambia canale... non fa per te!
... un bacino...
Son certa di si!
Un abbraccione e buon lunedì!
virgola
Signori, il Blog... S_CAROGNE
Ti ringrazio per avermi onorato di un commento così stimolante; sono contento per due motivi:
[1] Perché amo le persone stimolanti, tanto più se la pensano diversamente da me... che noia sentirsi dire Hai ragione
[2] Perché dimostri di saper andare oltre le apparenze... oltre le apparenze di una maleducazione formale [la mia]
Sono l'antitesi del perbenista, ossia sono colui che combatte il perbenismo... lo combatte acerrimamente se sconfina nel formalismo borghese. Non sono neanche un'asceta, un religioso, un mistico... rispetto la Vita nel senso biologico del termine. Se trovo un ragno in casa mia lo lascio stare nella certezza che più di qualche filo di ragnatela non mi lascerà; le vespe e le api le scaccio verso la finestra aperta fino a che non trovano l'uscita... sia chiaro che se un insetto rompe troppo le scatole mi rassegno e lo mando a pascolare nelle verdi praterie di Manitoo.
Tutto ciò avviene da quando ho studiato a fondo la struttura della vita: il DNA. Studiando il DNA [e la fisiologia... e la biochimica... e l'istologia... e...] ci si accorge che la differenza che passa fra un ragno ed un uomo è molto labile: entrambi rappresentano la Vita. La differenza che passa fra Bin Laden e Madre Teresa di Calcutta è ancora più labile.
Nessuno tocchi Caino... il che non vuol dire giustificare Caino, ma rispettare la Vita che anche in Caino alberga, e, come in Caino, in Bin Laden.
Giustifico l'uccisione di un uomo solo in assenza di alternative... nel caso di Bin Laden sembravano non essercene; ecco perché: Mi dispiace che sia stato necessario uccidere un uomo... e non... Odio chi ha ucciso quell'uomo
Uno degli episodi del Decalogo di Kieślowski tratta la pena di morte, l'uccisione di un feroce assassino. La grandezza dell'autore sta nel farti provare all'atto dell'esecuzione della pena un senso di colpa profondo per aver desiderato la morte di quell'uomo.
Un saluto, senza bacino, ma con una sincera stretta di mano... ripeto: sei grande!