"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".
"And all this science, I don't understand: it's just my job, five days a week... A rocket man"
Elton John
Un uomo può perdonare a un altro uomo qualunque cosa, eccetto una cattiva prosa Winston Churchill
Presto / anche noi (…) saremo / perduti in fondo a questo fresco / pezzo di terra: ma non sarà una quiete / la nostra, ché si mescola in essa / troppo una vita che non ha avuto meta. / Avremo un silenzio stento e povero, / un sonno doloroso, che non reca / dolcezza e pace, ma nostalgia e rimprovero PIER PAOLO PASOLINI
Un filmato amatoriale lo incastra: eppure non si è dimesso e l’opinione pubblica non sembra essere rimasta impressionata dal fatto IL PREMIER ISRAELIANO PROCLAMA CON ORGOGLIO: HO SEMPRE SABOTATO GLI ACCORDI DI PACE
Può il premier di un Paese democratico e totalmente coinvolto nelle vicende del Medio Oriente, affermare, in un’occasione apparentemente privata, di aver deliberatamente sabotato i piani di pace previsti per l’area e di esserne addirittura orgoglioso?
È accaduto in Israele. Lo “scandalo” risale al mese di luglio, ed oramai siamo quasi a settembre: eppure non è accaduto niente di particolare a Benjamin Netanyhau. E’ rimasto al suo posto, non ha dato spiegazioni e, eccetto che da qualche media israeliano, nemmeno gli sono state chieste.
Eppure il fatto è di una gravità inaudita, e la permanenza di Netanyhau a capo del governo fa seriamente dubitare del livello e della qualità delle istituzioni democratiche nello Stato ebraico.
Nel 2001, in visita ad un insediamento ebraico nei Territori Occupati, e credendo che la telecamera amatoriale presente all’incontro fosse spenta, l’attuale primo ministro israeliano (che in quel momento non era al governo), seduto nel salotto di un’abitazione, proclamava in sintesi che gli Stati Uniti (storico alleato di Israele) non sono un problema: se si mettono di traverso ai desideri dello Stato ebraico è facile manipolarli opportunamente e portarli sulle posizioni di Gerusalemme.
Quindi l’attuale premier si vantava di aver sempre sabotato e di aver sempre remato contro gli accordi di pace di Oslo, uno dei più seri tentativi mai fatti nella regione e tuttavia sostanzialmente fallito. Il messaggio elettorale ai presenti era implicito: io sono con voi, mi opporrò sempre ai palestinesi e proseguirò nella mia politica di favorire gli insediamenti ebraici nei territori arabi.
Questo degli insediamenti è uno dei problemi più spinosi per Israele, per i palestinesi e per la pace nell’area. Da sempre nascono colonie ebraiche in luoghi arabi occupati dalle truppe con la stella di Davide dopo la “Guerra dei Sei Giorni” del 1967: oggi diremmo che si tratta di una strategia di pulizia etnica, rivolta ad “ebraizzare” quei territori e ad espellere di fatto la popolazione residente originariamente. La questione è sempre stata scabrosa e fonte di guai di ogni tipo, anche per gli stessi statisti israeliani: nei decenni, a seconda dei governi, sono state praticate politiche restrittive o di favoreggiamento verso le colonie ebraiche.
Ma mai, prima d’ora, un primo ministro era stato beccato sul fatto a dire chiaramente che lui, della pace, di Oslo, delle pressioni americane e dei palestinesi se ne frega altamente. Un personaggio del genere dovrebbe dimettersi: con quale credibilità si accinge in questi giorni a volare negli Stati Uniti per un’altra tornata di colloqui con Obama e la Clinton avente ad oggetto la pace nell’area? Proprio oggi, sui media israeliani, si legge la seguente affermazione di Netanyhau: “Abbiamo l’occasione di raggiungere una pace che durerà per generazioni”!
L’ipocrisia è un fattore assolutamente complementare ai politici di ogni latitudine: e però su argomenti così delicati, ed in un luogo dove si vive da sempre sul filo del rasoio, un fatto del genere è oggettivamente grave. Il filmato è stato trasmesso dall’emittente televisiva israeliana Canale 10, ed è visibile su Youtube (con sottotitoli in inglese).
Quello di Benjamin Netanyhau è puro atto di razzismo, tantissime persone muoiono per questi scellerati e lui nemmeno si dimette... viè una certa somiglianza con il nostro leader magliaro di hardcore!!
Sempre creduto che la pace fosse ostacolata dagli alti ranghi Israeliani,ora se ne ha la certezza,ma forse c'era già dal lontano giorno in cui fù assassinato Rabin.Credo che cambiare il premier non porterebbe a nulla,forse soltanto a dimenticare questa dichiarazione.
ciaoo massimo, grazie della visita, fai bene a dare spazio a queste notizie, perchè la maggior parte delle persone non le conosce affatto..un saluto giorgio
Quella situazione è talmente complessa ed incancrenita che forse non genera nemmeno più lo stupore che dovrebbe. I paradossi della diplomazia e delle politica sotterranea corrispondono ai paradossi reali che si sono creati in una terra che difficilmente troverà pace.
Io credo che la pace non la voglia nessuno, ci sono troppi interessi in ballo...ci perderebbero. Peccato! Sarebbe così bello un mondo senza guerre e senza divergenze...Valy
credo che il suo comportamento "cinico e perverso" offuschi i valori morali che l'olocausto ci aveva tramandati.il "cinismo" ormai è avvenimento quotidiano del capitalismo destrorso e anche il nostro paese non è immune,quando si permette "impunemente" lo show vergoignosamente abominevole di un "fantoccio" e gli "onori sperticati" con un'accoglienza "parodia".siamo ormai contornati da clown inverecondi in un teatrino da "marionette".finirà? e se finirà?quando?sarà troppo tardi?....e la gente muore di fame e di stenti!
infatti: questa è una cosa che mi ha sempre fatto soffrire. La politica di Israele è criticabile, come quella di ogni Stato. L'antisemitismo è tutt'altra cosa.
Non ne so molto di politica, penso che solo Peres in Israele sia un politico di livello, gli altri a cominciare da Netanyhau sono solo avidi e senza scrupoli anche se le terre appartengono da sempre ai Palestinesi..ma potrei sbagliare
Purtroppo, ancora una volta mi viene da sottolineare la natura "avariata" della materia prima: l'essere umano...
Un tipo di putrefazione che fa andare in avaria il cervello che non ha limiti, nè confini geografici! Sicuramente la pace non giova, non serve a quella parte politica che si nutre di ipocrisia allo stato puro e di falsità ideologiche che hanno tanto l'aria di voler cammuffare tornaconti personali!! E ANCORA UNA VOLTA, LA STORIA SI BASA SU FATTI INDIVIDUALI!!
pPer quanto professi la pace sociale, la convivenza civile e bla..bla.. tutto quello che avviene attorno a noi, ci fa prepotentemente comprendere che forse questi obiettivi non sono da perseguire...come se secoli di storia non ci ha insegnato nulla! Del resto, anche Mosè morì senza aver visto la terra promessa!
Buona vita Massimo e che vuoi farci..noi campiamo cercando di scansare i mattoni che ci piovono addosso!!! Che vita!!!!
Un saluto carissimo.
Rosa
Divagando...suo fratello, un colonnello dell'esercito, diresse il Raid di Entebbe, contro Idi Amin per la liberazione degli ostaggi e venne colpito a morte. Ricordo che quando la SugarCo volle pubblicare un libro per raccontare quella grande e nobile impresa, i sindacati dichiararono uno sciopero che blocco' le macchine da stampa.
Netanyau appare in un romanzo di Freddy Forsythe, credo il Pugno di Dio (The Fist of God) se ricordo bene, questo bastera' per renderlo immortale, dato che forse con la politica non ci arrivera'.