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Presto /
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perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Luglio 2021

 

Case popolari, assegnati fondi che aspettavano dal… 1978!

Post n°2108 pubblicato il 13 Luglio 2021 da massimocoppa
 

CASE POPOLARI, ASSEGNATI FONDI CHE ASPETTAVANO DAL… 1978!
Da certe cose si capisce l’essenza del nostro Paese; lo si capisce direi addirittura filosoficamente, ontologicamente…
Immaginate dei fondi pubblici stanziati oltre quarant’anni fa per costruire case per chi non può permettersi di acquistarne una; immaginate che questi fondi vengano assegnati adesso, dopo che sono passate invano generazioni e generazioni di italiani che ne avrebbero avuto diritto…
È esattamente quello che è successo in questi giorni. Incredibile, ma vero: il ritardo fatto sistema.
Sono fondi Gescal: la Gescal era destinata a sovvenzionare edilizia popolare per i lavoratori (l’acronimo significa proprio “GEStione CAse per i Lavoratori”) e veniva da un altro istituto emerito, l’INA-Casa.
Ebbene, la Gescal non esiste più dal 1973. Nonostante questo, nel 1978 le furono assegnati quelli che oggi sono diventati (rivalutati e trasformati dalle vecchie Lire) ben 219 milioni di euro; recuperati, è giusto dirlo, dal governo Draghi e finalmente assegnati alle Regioni italiane per diventare abitazioni residenziali per i meno abbienti.
Dal 1978 sono passati 43 anni!
Politicamente, storicamente e sociologicamente parliamo di ere geologiche addietro: l’Italia ed il mondo erano completamente diversi da oggi.
A random mi viene in mente: usavamo solo la macchina da scrivere e la penna, in televisione (quasi sempre ancora in bianco e nero) c’erano solo Rai 1 e Rai 2, al potere c’era la Democrazia Cristiana con l’eterno Andreotti e si discuteva di portare i comunisti al governo, ma proprio in quell’anno questa circostanza saltò a causa del rapimento e della morte di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. Presidente degli Stati Uniti era Jimmy Carter e c’era l’Unione Sovietica con Leonid Breznev a capo… I sindacati erano ancora quelli, cazzuti, che per un nonnulla riuscivano a bloccare il Paese. I lavoratori avevano diritti che, oggi, ce li sogniamo. La loggia massonica deviata P2 imperversava, ma ancora non lo sapevamo (sarebbe stata scoperta solo nel 1981). Non esistevano i personal computer e nemmeno i cellulari, il telefono era ancora quello nero, di bachelite, pesante, immobilizzato in un angolo della casa. Le cinture di sicurezza in auto erano qualcosa di esotico, usato tutt’al più all’estero. L’Argentina della dittatura e dei desaparecidos vinceva i Mondiali di calcio, ma Maradona era un ragazzino e non era ancora nella squadra maggiore. Al cinema c’era “Grease”, in radio passavano i Bee Gees con “Stayin’ alive”, “YMCA” dei Village People, “Generale” di De Gregori, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti, “Triangolo” di Renato Zero, “La pulce d’acqua” di Branduardi, “Una donna per amico” di Battisti, “Sotto il segno dei Pesci” di Venditti, “Gianna” di Rino Gaetano (per inciso: che anno incredibile per la musica italiana!).
Verrebbe da ridere, se non fosse una cosa tragica e particolarmente irritante per chi, come me, vive in affitto da sempre e risiede in una località (Ischia) che ha i prezzi immobiliari più elevati d’Italia insieme a Cortina d’Ampezzo…
Nonostante l’immenso tempo a disposizione c’è pure chi, come Campania ed Umbria, non avranno diritto a nulla perché, in 43 anni, non hanno trovato il tempo di abbozzare uno straccio di progetto di utilizzo!
È una vicenda surreale, che sembra uscita da un racconto kafkiano o dal teatro di Jonesco: è una storia talmente assurda che verrebbe voglia di derubricarla nel novero delle fake news se non ne avesse parlato il “Sole 24 Ore” e se il provvedimento dell’attuale governo non fosse stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 luglio...

 
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