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"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"
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Messaggi di Agosto 2017
Post n°2021 pubblicato il 22 Agosto 2017 da massimocoppa
Tag: boati, giulio grablovitz, ischia, luci, paolo capuano, salvatore marino iacono, sisma, terremoto, ufo Siamo di fronte ad una copertura? La prima area indicata è scomoda, perché connotata da eventi misteriosi che datano a partire dal primo Novecento Il terremoto che ha colpito ieri sera l’isola d’Ischia, dove vivo, presenta degli aspetti misteriosi su cui credo sia il caso di fare il punto.
Quindi, ricapitolando, l’epicentro era in mare ad occidente dell’isola d’Ischia, nei suoi immediati pressi. Si attribuiva al sisma una potenza di 3,6 gradi della scala Richter.
Ricapitoliamo le fila del discorso.
Nel mare ad ovest dell’isola d’Ischia, nelle sue immediate vicinanze, sin dai primi anni del Novecento si avvertono misteriosi boati e si avvistano ancor più misteriose luci.
La geologia contemporanea ci dice che in quella zona ci sono forti anomalie magnetiche e sottolinea la probabile presenza di masse magmatiche.
Il 21 agosto 2017, alle 20.57, si verifica una forte scossa di terremoto che viene localizzata inizialmente proprio ad ovest di Ischia, proprio in quel tratto di mare.
C’è un collegamento tra il sisma ed i fenomeni sopra ricordati? Certo è che i sismologi, senza spiegare il motivo della prima localizzazione, la spostano da questa “problematica” zona ovest ad una più tranquillizzante zona nord. Si potrebbe pensare che lo spostamento sia stato effettuato distorcendo la realtà dei fatti, per non fornire altri collegamenti tra le misteriose vicende di quell’area ed il terremoto di ieri sera. Si potrebbe supporre che le autorità abbiano imposto l’ennesimo depistaggio di fronte a fenomeni che non devono essere conosciuti dall’opinione pubblica, che non devono essere indagati, che devono essere degradati al livello di sciocchezze, fole, fantascienza per i creduloni.
Post n°2020 pubblicato il 18 Agosto 2017 da massimocoppa
LA NOTTE IN CUI ABBATTERONO IL “VECCHIO DIXIE”…
Per colpa delle violenze dei fanatici suprematisti bianchi americani (che già basterebbe a ridicolizzarli, in eterno, la famosa battuta dal film “The Blues Brothers”: “Io li odio, i nazisti dell’Illinois…”), adesso le statue di grandi personaggi della Guerra di Secessione verranno abbattute di giorno in giorno, di ora in ora, con rinnovata lena.
Mi dà un fastidio enorme pensarla come Donald Trump, ma effettivamente, così facendo, si calpesta la storia e la memoria di un evento cruciale per gli Stati Uniti, dopo il quale divennero il grande Paese che conosciamo, la superpotenza che amiamo e detestiamo.
Non è certo questa la sede per una disamina delle cause e delle responsabilità di quel conflitto; non dobbiamo rintracciare torti e ragioni, anche perché sono evidenti.
Premesso che alcuni personaggi sono impresentabili e di certo non riscuoteranno la mia affettuosa considerazione (basti pensare a Hitler o a Pol Pot in Cambogia); sarà che ho sempre amato le cause perse, ma io provo simpatia – in genere – per le organizzazioni sconfitte dalla Storia, specie se i vincitori sono stati, di fatto, dei conquistatori: il Regno delle Due Sicilie, gli Stati Confederati americani, la Repubblica di Salò, l’Unione Sovietica…
Sono generalmente contrario alla distruzione di opere e statue per motivi ideologici: fosse stato per me, non avrei rimosso nemmeno i busti di Lenin in Russia e quelli di Mussolini in Italia, ma posso capire che, nell’immediatezza della fine di un regime, un popolo voglia scrollarsi violentemente di dosso i simboli della sua recente sudditanza. Ma che senso ha, nel 2017, rimuovere state equestri dei generali sudisti Robert E. Lee o di Stonewall Jackson? Personaggi, cioè, vissuti nel XIX secolo?!
Nessuno degli americani oggi viventi ha memoria diretta di quella guerra, e quindi non può mostrare ferite aperte da richiudere con l’oblio.
Certo la storia e la vita sono strane: i disgustosi razzisti neonazisti americani simpatizzano per i Sudisti; al contrario, i liberal e quelli di sinistra (qualunque cosa voglia dire, negli USA) sono per gli Stati dell’Unione, i Nordisti. Ma il grande capitale era schierato con il Nord, e l’acciaio delle grandi industrie settentrionali forgiò i cannoni che schiantarono il Sud: per cui ci ritroviamo con il paradosso che la sinistra radicale alternativa americana, che è anticapitalista, sostiene il capitale; ed i nazisti, che una certa storiografia dipinge come braccio armato del capitale, sostengono invece un mondo agricolo e precapitalista…
Inoltre, specie in una guerra civile, le ragioni e i torti non si possono tagliare con l’accetta: spesso i contendenti, specie se non sono i leader politici di riferimento, sono in buona fede e pensano di lottare per una causa giusta. La guerra civile divide improvvisamente famiglie ed amicizie: pensate che il generale sudista Stonewall Jackson e l’ufficiale nordista Stoneman, patron della famosa cavalleria da lui creata, erano stati compagni di stanza all’accademia militare di West Point! Chiudo invitando a guardare il video musicale che ho caricato: è dal film “The Last Waltz”, il concerto di addio della “The Band”, scoperta e valorizzata da Bob Dylan. Il brano è “The night they drove Old Dixie down”, “La notte in cui abbatterono il vecchio Dixie”, cioè la Confederazione degli Stati del Sud americani. È un classico del rock, scritto da Robbie Robertson ed interpretato anche da autori – diciamo – di sinistra, come Bob Dylan, Joan Baez e Roger Waters ed ancora oggi cantato da nuovi gruppi: il soldato sudista Virgil Caine racconta la sua guerra, la notte in cui finì e la dura vita che ne seguì. Era, Virgil, un nazista ante litteram? Era uno schiavista? Io non credo. Era solo un uomo il quale ha lottato per il suo mondo che, però, era dalla parte sbagliata della Storia, come le migliaia di giovani i quali, dal Meridione d’Italia, salirono al Nord per combattere nella Repubblica di Salò, pur sapendo che l’Italia era ormai sconfitta e prostrata. Splendidi perdenti che, forse inconsciamente, non facevano altro che seguire un motto britannico: “Right or wrong, my country”. A torto o a ragione, innanzitutto il mio Paese.
Post n°2019 pubblicato il 08 Agosto 2017 da massimocoppa
L’assassinio di Pasolini e le trattative DC-Brigate Rosse-camorra Nei giorni scorsi si sono verificate due morti che potremmo definire “eccellenti”, in quanto hanno riguardato personaggi che, purtroppo, si sono portati molti segreti nella tomba: Pino Pelosi e Ciro Cirillo.
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