Creato da franztango il 07/09/2007

matantotango

Passione, forti emozioni, grandi illusioni, magica atmosfera, la memoria del corpo, il gioco dei ruoli. Tutto questo in una sola parola, Tango.

 

 

milonghero stanco ..... delle solite zuppe.

Post n°12 pubblicato il 15 Novembre 2007 da franztango
 


Caro Milongherostanco,
non posso fare altro che postare il tuo ultimo commento come spunto di discussione.
Spero che la tua provocazione ... provochi un putiferio. Nel senso che il tangueros system raccolga, senza paura di confrontarsi, lo spunto e ne faccia un trasparente strumento di chiarificazione. Il commento dell'utenza tanguera sarebbe molto gradito specie al riguardo delle sensazioni e delle esperienze vissute nelle varie milonghe.
Ma come ben sai ogni innovazione, anche solo nelle modalità, è un percorso lungo e difficile. Si devono superare le politiche di equlibrio volute ma non cercate ed avere il coraggio di dire la propria.
Franz




Milongherostanco dice :
"    .. in merito al proliferare di scuole e pseudomaestri conosci il mio pensiero,perfettamente in linea con te, anche se più severo, conosci la mia diatriba con il moderatore di un noto gruppo di tango, ma è acqua passata. Notavo con piacere invece la conferma che la libera concorrenza migliora il servizio, nella nostra città non si erano mai viste tante milonghe aperte contemporaneamente, questo porta gli organizzatori a darsi da fare per attirare i tangueri, quindi esibizioni, buffet, etc.. etc.., il tutto condito da scontri più o meno diplomatici tra organizzatori o presunti tali, si cominciano a vedere i primi cadaveri a bordo pista, qualcuno ancora agonizzante, qualcuno che una volta aveva il monopolio, dopo un periodo di rilassamento sta cercando di rispondere al mercato, vedremo.... e se è vero che la qualità paga resteranno solo quelli con un minimo di serietà e professioalità. Certo che finchè avremo nella classe dei maestri troppi pseudo maestri che identificano l'allievo nella banconota da 50 euro la qualità avrà grosse difficoltà a venir fuori. grazie dello spazio concessomi alla prossima Franz. P.S. mi piacerebbe leggere su questo blog i commenti alle serate tanguere napoletane, sia dei tangueri che degli organizzatori ciao!!!

 
 
 

CHARLA Musicos y Cantores: arte, emozione, umanità

Post n°11 pubblicato il 13 Novembre 2007 da franztango
 


Volevo segnalare a tutti voi un'interessante iniziativa dell'Associazione Culturale SalonBaires che ha lo scopo di approfondire informazioni sul pianeta tango. L'iniziativa è veicolata attraverso una modalità molto cara agli argentini: "La Charla" (chiacchierata informale). La charla "Musicos y Cantores" ha come obiettivo un'approfondimento culturale partendo da aneddoti e curiosità sugli uomini che hanno fatto la storia del tango nel periodo tra il 1920 e 1930 (la cosidetta Guardia Vieja). La charla è condotta e moderata da Paolino Fierro che illustrerà i contenuti di una ricerca durata alcuni anni attingendo da siti web, bibliografia e testimonianze di vecchi milongueri argentini.
La charla si terrà presso la sede dell'Associazione Culturale SalonBaires il prossimo lunedi 19 novembre alle ore 21:00.
Franz

 
 
 

Salutare, una questione di stile.... milonghero

Post n°10 pubblicato il 04 Novembre 2007 da franztango
 
Foto di franztango


Devo ammetterlo con amarezza ma è una questione che viene sollevata continuamente nelle milonghe sopratutto dalle donne che essendo,in generale, più schiette e sincere degli uomini non hanno difficoltà a parlarne.

Lo scenario è il seguente: sera prima appassionato tango o gioiosa milonga, sera dopo ci si evita anche negli sguardi.
Ma un saluto almeno un saluto, per buona educazione, sopratutto quando si entra in un luogo dove già ci sono delle persone mi sembra d'obbligo.

Dobbiamo pensare quindi che sia fuorviante assistere al rito del bacio, scambiato, secondo alcuni, esclusivamente tra i componenti di quelle che ho sentito addirittura definire "le sette tanguere" (gruppi chiusi che hanno stretto più o meno sincere amicizie o intrattengono rapporti di convenienza reciproca) e devo ammettere che in milonga, per questo motivo, spesso il clima è freddo e scostante.

Basterebbe un buonasera, condito magari di sorriso di circostanza per migliorarlo, niente.

Signori miei un saluto è un saluto e non può essere subordinato ad una gerarchia tanguera: i ballerini "noti e bravi" salutano poco di loro sponte, amano invece essere salutati perdendo cosi molto del loro fascino e della nostra stima.

Mi domando se la "comunicazione" veicolata attraverso il tango e nei luoghi dove viene praticato sia solo una intellettualoide concetto per riempire di contenuti il bisogno del contatto fisico con la carina o il belloccio di turno.

Scusate se è poco ma una riflessione io la farei.

 
 
 

Oggi non è il mio tango, temporaneamente defunse

Post n°9 pubblicato il 02 Novembre 2007 da franztango
 

Oggi è il 2 novembre, commemoriamo i defunti, chissà perchè. E' come se solo in questa giornata noi dovessimo celebrare canonicamente i nostri ricordi nelle persone che non ci sono più. Una giornata all'insegna di languidi flashback... non ci trovo nulla di positivo per me. Quello che è stato è stato, perchè tormentarsi. Non c'è più, o meglio non è più presente, non puoi più toccarlo, parlargli, chiamarlo al telefono o invitarlo a ballare. E se invece provassimo in maniera più laica a commemorare le "cose" che non ci sono più? We' non guardatemi in questo modo, grattandovi preoccupati l'occipite con la mano semichiusa ed il medio in ritmica agitazione. Si oggi è cosi. Un 2 novembre ventoso ma caldo. Il vento, si sa, ha il pregio di spazzare impietosamente anche i pensieri. E nello spazzare riscopre cose che avevano accumulato su tanta di quella polvere da farlo sparire. E' una riscoperta. Una sorpresa nella sorpresa, talvolta amara. Oggi, come avrete certamente intuito, non è il mio tango. E' un pò che non lo è, sotto quella polvere era nascosto, quasi custodito ,il mio disagio. Non ho mai creduto che il tango fosse per la vita, niente è per sempre ma quando la "comunicazione" è forte e chiara hai l'impressione che lo sia. Tutto ti appare affascinante e ti porta li, oltre la riva fino ad immergerti nel liquido caldo delle emozioni e ti bagni nelle sensazioni fino a rimanerne fradicio. Oggi dicevo non è il mio tango, permettemelo per favore, esprimo tutto il mio rimpianto per le promesse non mantenute che il tango, ingannevole inbonitore, mi aveva fatto. Un amante cinico che ti avvolge nella lusinga, ma non è un errore credergli è un percorso.

Nonostante tutto io amo il mio tango e come succede a tutti gli amanti veri e maledetti, tornerò ad aprigli l'anima e a farmi male, di nuovo.

 
 
 

NAUFRAGI E BUGIE, 80 ANNI DOPO

Post n°8 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da franztango
 
Foto di franztango

Dal Blog Mi Querido, un pezzo di storia di Bruna Bianchi

"Del 'Principessa Mafalda’ a todos: SOS...! ¡Del 'Principessa Mafalda’ a todos: SOS...! Estamos en peligro. Nuestra posición: 16º Lat S y 37º 51’ Long O. Vengan enseguida. Necesitamos asistencia"
Mancava un minuto alle 5 del pomeriggio, quel 25 ottobre del 1927, sul piroscafo Principessa Mafalda all'ultimo viaggio della sua onorata carriera tra Genova e Buenos Aires.

Un angustiante diálogo. Los radiotelegrafistas italianos Luigi Reschia y Francesco Boldracchi desempeñaron una ardua labor, muriendo en cumplimiento de su deber.
Desde el barco inglés respondieron:
- Estamos cerca, a la vista, y vamos hacia ustedes. ¿Qué peligro corren?.
Desde el buque holandés contestaron:
- Llegaremos dentro de veinte minutos.
Desde el barco francés dijeron:
- Vamos hacia ustedes. Llegaremos a las 22:30.
Hubo un largo silencio. A las 19:52, otra vez el 'Principessa Mafalda’:
- Continúen viviendo hacia nosotros. Vengan en nuestro salvamento.
Cuatro minutos después, el coloso italiano dejó de transmitir. A las 20:05 horas el 'Formose’ pide al 'Empire Star’ la posición del infortunado buque italiano. El inglés responde acerca de la posición requerida e informa:
- ¡Estamos salvando sobrevivientes!.
- ¿Se ha hundido entonces?. No captamos sus transmisiones.
- No, todavía no se ha hundido. Pide que envíen todas las embarcaciones disponibles"La più lussuosa nave da crociera italiana, costruita a Riva Trigoso nel 1908, aveva già portato avanti e indietro dall'Argentina, dall'Uruguay e dal Brasile, i sudamericani benestanti curiosi di conoscere l'Europa .
Quell'ottobre del 1927 si decise che la Mafalda era ormai da rottamare e avrebbe compiuto l'ultimo viaggio. L'anno prima aveva portato in Europa Carlos Gardel e c'era anche Luigi Pirandello tra le tante celebrità che conobbe il comandante italiano Simone Gulì. Gulì quella notte, al porto di Genova, non aveva voglia di partire. Aveva il presentimento che la sua nave stavolta non ce l'avrebbe fatta. Caricarono 1261 persone, 977 passeggeri e 287 dell'equipaggio. Nelle stive, insieme alle casse di biancheria delle nobildonne argentine che avevano fatto acquisti in Europa, c'erano anche 250 mila lire in oro donate dal governo italiano alla Banca Nazionale d'Argentina come contributo per i tre milioni di emigranti che quella terra prosperosa stava sfamando.
A Genova, per il suo ultimo viaggio, la Mafalda imbarcò emigranti italiani, molti contadini, artigiani, ragazzi, donne e bambini marchigiani che avevano deciso, massì, di dire addio alla propria terra. Tra lacrime, abbracci e fazzoletti sventolati già si pensava alla nuova vita che attendeva oltre l'oceano, in una traversata veloce che avrebbe unito l'Italia all'Argentina in soli 15 giorni.
"El 'Formose’, que avanza a toda máquina, avisa al 'Alhena’:
- Llegaremos a las 22:30 horas.
La réplica de los holandeses es dramática:
- Llegarán ustedes tarde. Si hay algún otro barco cerca, que venga enseguida.
Hay uno cerca, es el 'Mosela’, que a las 20:38 horas entra en la escena del drama con este mensaje:
- Nuestra posición de mediodía es 17º 44’ Lat S y 38º 22’ Long O. ¿Qué ocurre?.
Responde el 'Formose’:
- El 'Principessa Mafalda’ pide auxilio. Venga.
El 'Mosela’ fuerza sus máquinas. Está aun lejos del lugar, cuando sus hombres deben comenzar a recoger sobrevivientes. La tragedia ha comenzado. Desde las 21:35 en adelante se suceden los mensajes con urgencia asfixiante:
- Estamos descargando botes y nos acercamos al 'Principessa Mafalda’.
- No tenemos más embarcaciones y aun hay mucha gente a bordo. El 'Alhena’ está aquí también recogiendo náufragos!!
Un rumore sordo, come di un tuono, fermò il suono dell'orchestra che rallegrava la traversata. I bambini vennero richiamati dalle madri, sul ponte di comando i chiacchiericci si placarono di colpo. La tragedia, palpabile nell'aria da giorni, dopo che le macchine si erano già fermate ben 8 volte, scatenò all'improvviso il panico. Un ufficiale corse ad annunciare di calare le lance: "Stiamo per affondare". Le coste del Brasile erano vicine quando le stive iniziarono ad allagarsi: in poche ore la Principessa Mafalda sarebbe arrivata al porto di Buenos Aires e invece il destino era lì, nel mezzo dell'oceano, pronto a inghiottire gioia, dolore e speranze di ognuno.
Si udirono spari di chi preferì morire suicida piuttosto che farsi maciullare la carne a morsi dagli squali. Si udirono pianti, grida e si viderono gesti eroiche di chi salvava donne e bambini rinunciando alla sua propria vita.
Tra di loro c'era anche un marinaio figlio di italiani, Anacleto Bernardi, classe 1906. Se lo mangiò uno squalo bianco dopo aver salvato tante vite umane. Buenos Aires gli ha dedicato una via e una statua.
"A las 21:50 el 'Principessa Mafalda’ puede volver a transmitir:
- Lancen fuegos artificiales y preparen todos sus botes de salvamento. Hay mucha gente a bordo.
- ¿Cuántas personas?.
- Espere un poco. Estoy preguntando.
Transcurre media hora de silencio. Después:
- No sé exactamente cuántos son. Muchos se fueron con los botes. Pero quedan aun.
A las 22:45 horas:
- Encenderemos los tres últimos fuegos que tenemos. Manden todos los botes.
A las 22:56 horas:
- Es urgente. Vengan rápido. La nave se da vuelta. Ayudadnos y venid los tres aquí.
El 'Formose’ intenta alentarlos con palabras de esperanza:
- Coraje. Estamos en el lugar del naufragio.
- Sí, gracias. Muchas gracias. Tenemos coraje, pero es por las mujeres y los niños.
Silencio. A las 23:20 llega el último mensaje del trasatlántico italiano:
- Diga a sus embarcaciones que vengan a nuestro babor. A estribor es imposible.
A las 00:09 el 'Formose’ llama a las otras naves:
- Avisamos a todos que el 'Principessa Mafalda’ acaba de hundirse y que varias naves están en estos momentos recogiendo náufragos".
Le scialuppe di salvataggio si rovesciarono. I bambini erano il problema più grave e cercarono di metterli tutti insieme, legandoli perchè il mare non se li trascinasse via mentre la nave zigzagava paurosamente e si inclinava, ma le madri corsero disperate a impedirlo. Nessuno voleva separarsi dai propri figlioletti.
Alle 22 e 10, dopo 5 ore di agonia, la Principessa Mafalda si inabissò, alzando la prua al cielo. Il comandante e altri 9 ufficiali rifiutarono di porsi in salvo abbandonando la nave. Le navi giunte in soccorso riuscirono a raccogliere mollti naufraghi, ma il mare si prese la vita di 657 persone, secondo i giornali sudamericani di Argentina, Uruguay e Brasile e solo 314 per il Corriere della Sera che spense i toni della tragedia degli emigranti italiani, su un'ammiraglia italiana che non avrebbe dovuto fare quell'ultimo viaggio, perchè il fascismo non voleva dare notizie funeste al popolo.
La tragedia del Titanic aveva già sconvolto il mondo15 anni prima con i suoi 1503 morti.
Dieci miglia al largo di Porto Seguro, a 1400 metri di profondità, c'è ancora il relitto della Principessa Mafalda con la sua cassa chiusa da un lucchetto che contiene 80, 625 chilogrammi di oro italiano.

Ma questa è leggenda. La tragedia degli emigranti italiani invece è vera.

 
 
 

BENVENUTI

Le struggenti e corpose sonorità di un bandoneon, lo strumento simbolo del tango argentino (insieme alla chitarra ed al violino), emozionano chi ascolta e pratica tango. E' per questo motivo che ho voluto utilizzare questa immagine emblematica per il mio blog. Il bandoneon Alfred Arnold, in particolare (quello raffigurato nella foto), è per me ancor più che un simbolico emblema, è il mio bandoneon che espongo in bella mostra nel living di casa mia e che accarezzo con passione e dolcezza nella speranza di poter imparare a suonarlo. Questo blog vuole accompagnare il mio vivere il tango ma sopratutto vuole essere uno spazio di accoglienza e di discussione dove amici, vecchi e nuovi, appassionati o curiosi del tango possano esprimere le loro opinioni e raccontare le loro esperienze sulle rive del tango argentino. Franz
 

IL TANGO IN CAMPANIA -

Questo non è un blog di servizio.
Ma da più parti, specie dagli amici tangueros che sono qui sporadicamente, mi è stata sollecitata una lista delle miloghe con appuntamento fisso della Campania.
La lista la sto preparando, prego tutti quelli che sono nel "settore" di segnalarmi gli appuntamenti fissi e le eventuali serate. Sarà mia cura provvedere ad inserirle in questo spazio.
Franz
 
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