«DIN, DLON!»
Ammiratore: è permesso? Manuel, ci sei in casa? Be’ io sto entrando…
(5 minuti dopo…)
Ammiratore: Sei in camera, Manuel? Sto entrando…
«GNEEEEEEEGH» (rumore cigolante di porta che si muove)
Ammiratore: (caspita, è ancora a letto a quest’ora…) Manuel? Manuel!
Manuel: Ma chi caffo fei? Che Caffo fuoi a queft’ora, vaffanculo, laffami dormire!
Ammiratore: Sono un tuo ammiratore, Manuel. Ero preoccupato: è dal 21 settembre che non scrivi più sul tuo blog e così ho pensato di venirti a trovare per vedere se c’era qualcosa che non andava…
Manuel: Cofa? Fenti, fai a rompere il caffo da un’altra parte!
Ammiratore: Mi rendo conto che forse posso averti disturbato ma, cerca di capire, Manuel, eravamo tutti preoccupati per te!
Manuel: Devo pisciare…
«UUUUUHHHHHAAAAAAARG» (sbadiglio)
Manuel: Hey, ma devi seguirmi anche al cesso?
Ammiratore: Senti Manuel, ti serve qualcosa? Hai bisogno che faccia qualcosa per te?
Manuel: Sì, vattene a fanculo.
Ammiratore: Ci sono: ti preparerò la colazione. Devi rimetterti in forza. Hai molto lavoro da svolgere!
Manuel: Cosa? Ma che cazz…
(15 minuti dopo…)
Ammiratore: Manuel, è pronto! Ti ho preparato latte, caffé, biscotti, cereali, spremuta d’arancia, fette biscottate con burro e confettura di mirtillo – so che è la tua preferita, l’ho letto sulla tua biografia – e poi anche del bacon, due uova e del formaggio – nonostante sappia che queste ultime cose non ti piacciono, ma erano in sintonia con l’abbondanza della colazione. Hey, ma che fai, sei tornato a letto?
Manuel: Ancora tu? Ora chiamo la polizia!
Ammiratore: Oh, fai pure. Mio zio è questore. Non mi faranno niente di certo…
Manuel: E allora chiamo i carabinieri!
Ammiratore: Oh, fai pure. Mio cognato è figlio del maresciallo. Non mi faranno niente di certo.
Manuel: E allora… e allora chiamo i vigili del fuoco!
Ammiratore: Oh, fai pure.
Manuel: Che è, hai parenti anche lì?
Ammiratore: No, ma quando vedranno che non c’è nessun incendio se ne andranno.
Manuel: E se chiamo Batman? E gli dico che c’è uno schizoide di merda in casa mia? Conosci pure lui?
Ammiratore: No. Ma da bambino mi sono vestito da Robin per Carnevale. Dài, scendi e fai colazione.
(10 minuti dopo…)
Ammiratore: Sai, ho qualche idea per un racconto o due che potresti fare, perché è evidente che sei in crisi, e non riesci a scrivere niente…
Manuel: passami il latte.
Ammiratore: Tieni. Pensavo che potresti raccontare magari di un tipo che conosce una in discoteca e se la porta in albergo, e la mattina si sveglia, va in bagno, e trova scritto sullo specchio col rossetto: “Benvenuto nell’AIDS”. Forte, no?
Manuel: …
Ammiratore: O magari no. Invece di andare in albergo, questo tipo si risveglia in un fosso che gli manca un rene!
Manuel: Ma dài, non mi dire…
Ammiratore: He he… roba tosta, no? E senti questa...
Manuel: No, senti tu, adesso, mi hai veramente rotto i coglioni. Ehm… vediamo… ah, ecco: fai una cosa: vai in camera mia, apri il primo cassetto in alto dell’armadio e sotto le mutande dovresti trovare la mia pistola. Prendimela.
Ammiratore: Corro!
(1 minuto dopo…)
Ammiratore: Ecco, Manuel.
«CLICK… CLOCK…»
Manuel: Ah… accidenti, è scarica. Senti, fai un salto di nuovo in camera e nel secondo cassetto dell’armadio, sotto i calzini, dovresti trovare una scatola di cartucce. Portamela.
Ammiratore: Subito!
(1 minuto dopo…)
«CLICK... CLACK... CLACK...»
Manuel: Ora è o.k. Fai una cosa: la vedi quella porta lì? Di lì si va in garage. Aprila e fermati sul pianerottolo…
Ammiratore: D’accordo.
«GNEEEEEEEGH» (rumore cigolante di porta che si muove)
Ammiratore: Manuel, ma qui ci sono dei cadaveri, e parecchi anche! Ce ne saranno almeno una ventina sparsi sul pavimento!
Manuel: Fammi un favore, girati verso di me e stai fermo immobile per qualche secondo…
Ammiratore: Va bene!
«BANG!»
«RUMBLE-RUMBLE-RUMBLE» (rumore di corpo umano che rotola giù dagli scalini)
Manuel: Mamma mia, che puzza che entra da questa cantina! Aveva ragione, forse è venuto il momento che mi liberi di un po’ di quella roba lì giù. Fanno veramente un tanfo nauseante… lo farò domani, adesso non ho voglia.