MUSICA GENTEFEAR OF THE DARK |
Non ti turbare, non ti allarmare; ogni cosa si sistemerà».
Questa è la Via della legge naturale.
Quando i saggi nutrono il loro spirito, utilizzano con
delicatezza la loro energia e procedono sulla Via.
In questo modo seguono l'evoluzione di tutte le cose
e rispondono ai cambiamenti di tutti gli avvenimenti
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Post N° 731
Post n°731 pubblicato il 23 Settembre 2006 da MR.finanza
Metallica (1984) Premessa History Molti fra di voi rimpiangeranno “questi” Metallica rispetto a quelli di oggi, sicuramente diversi, sia nell’attitudine che, soprattutto, nel portafoglio. Certo, leggere certe dichiarazioni dirette di Lars Urlich di ventidue anni fa alla luce di quello che sono oggi gli “ex???” four horsemen farà sorridere più di un appassionato, ma, onestamente, quanti altri casi di “sbrago” musicale abbiamo visto? Tanti, tantissimi! Certo, i Metallica fanno molto più rumore di altri quando cadono: sorte destinata solo ai grandi o, quantomeno, a chi ha segnato indelebilmente la storia del metallo come nel loro caso. PS: ringrazio di cuore a nome di tutti i lettori di TrueMetal il disponibilissimo Giancarlo Trombetti per la fattiva e pronta collaborazione e, visto che l’ho coinvolto in questo progetto, non escludo un’intervista fiume al famoso critico nel prossimo futuro. Egli, nonostante rifugga i miei sinceri apprezzamenti (come leggerete fra poco) che CONFERMO ULTERIORMENTE, non riuscirà a sfuggire al mio fuoco incrociato di domande… per adesso mi limito a preparare le munizioni! Ah,ah,ah,ah,ah! Metallica: oltre vent’anni dopo di Giancarlo Trombetti Certamente è l’effetto del tempo, delle esperienze che si accumulano, di alcune certezze che erano rappresentate, allora, dalla convinzione di essere davanti ad artisti con qualcosa da dire o dall’emozione di confrontarsi, di scoprire nuovi talenti. Certezze che la vita nel mondo della musica e in tutti i suoi reconditi sobborghi hanno , a poco a poco, sgretolato, ridimensionato, riportandole, giustamente, nei loro reali ambiti e nei loro reali valori. Che ricordo esattamente di quella intervista? Poco, in verità. Ho incontrato i Metallica diverse volte e con diversi scopi, negli anni, la maggioranza delle quali non per interviste e ho in mente che, in tutta franchezza, sono poi state quelle che mi hanno lasciato qualcosa da ricordare. La quasi totalità dei musicisti rock – che è una categoria, come quella degli insegnanti o degli autisti, dei baristi o dei bagnini – sceglie di indossare una maschera, durante l’intervista, e non è detto che la maschera risulti simpatica o proporzionale al potenziale umano che l’individuo musicista potrebbe o avrebbe potuto esprimere fuori dagli schemi dettati dalla sequenza delle domande. Diciamo allora, per aiutare la categoria a trovare una via d’uscita, che gli intervistatori, soprattutto, non li hanno mai aiutati, con la banalità dei quesiti posti, con la granitica consuetudine dei soliti interrogativi, a mostrare il lato positivo, allegro, fortunato, della loro condizione. In fondo, i musicisti rock, sono un po’ come i calciatori : hanno tutto quello che vogliono, senza dover lavorare, spesso, talvolta quasi sempre, grazie a un talento innato, per dar vita al quale non hanno neppure dovuto sforzarsi più di tanto. E dove non arriva il talento, arriva la bravura dei direttori artistici delle case discografiche e l’ingenuità del pubblico…No, non c’è disillusione in queste righe, solo necessario realismo. E d’altronde, gli inglesi, avevano da vendere la loro, di roba, e per loro, la musica rock è un lavoro, serio e profumatamente pagato a tutti i livelli, dal portiere dello stabile al musicista. D’altronde io stesso non è che fossi ancora emozionato per i quattro, se è vero, com’è vero, che avevo recensito, con ben poco fiuto, il primo album, senza vederci il futuro del rock, dentro. Ricordo bene che tutti i gruppi che non facevano altro che mettere a 45 giri i riff dei Sabbath, non è che mi facessero impazzire…Metallica avrebbero compiuto la metamorfosi ed il capolavoro più tardi, con l’album nero, sicuramente uno dei dischi più importanti di quel decennio, e che, ritengo, difficilmente avranno modo di superare, a mio parere. Per comprendere in quale direzione sarebbe andato il mondo di lì a poco, bastava frequentare quotidianamente Il Marquee, il Venue, il Music Machine, a volte persino il Rainbow Theatre: un nirvana dell’hard rock, certamente, per chi ha avuto la fortuna di esserci. L’intero cartellone del Reading Festival dell’agosto dell’80 – e forse del successivo anno, anche – sarebbe rimasto a imperituro ricordo di un’era rock forse mai davvero così presente a qualsiasi livello in tutta la sua storia. Metallica seppero cavalcare quell’onda e ne usufruirono grazie, almeno inizialmente, più agli entusiasmi degli europei, che dei loro conterranei. Ma che importanza ha riparlarne adesso? Ricordo che nessuno di noi bevve alcolici, io, d’altronde non avrei potuto, da buon astemio, e che Luca non riuscì neppure quella volta a immortalarmi con uno di loro, nemmeno nel corso della chiacchierata. Ho sempre odiato vedermi in foto ed ho mantenuto una coerenza distruttiva, anche quando, magari a fianco di Zappa, mi sarebbe piaciuto, avere un ricordo….niente foto, Steven, ti toccherà arrangiarti…. Intervista a Lars Urlich dei Metallica. Londra, 1984 'Apologia della follia scardinatrice' dice l’amico Beppe Riva e non si sbaglia, visto che realmente questo combo sbaraglia attualmente qualsiasi concorrente alla qualifica di “HM band del giorno del giudizio!” Non esagero se dico di non riuscire a immaginare nulla di più fast&heavy di Metallica, il gruppo che scherza con i watt come il gatto col topo. Oltre i quattro killer di San Francisco non c’è più musica, solo ultra-noise… Metallica è la band della “twilight zone”! Presone atto ci siamo cautamente avvicinati: il loro ‘Hell on Earth Tour’ – il primo tour inglese – è stato da poco annullato per mancanza di prevendite nella maggior parte delle date e non vorremmo essere calati nella parte dei capri espiatori… Vero Mr. Urlich ?!? Per i posteri: come si è formata la band? I Metallica si sono formati all’incirca nel dicembre 1981 a Los Angeles: l’avvio l’abbiamo dato io e James Hetfield. Il nome lo abbiamo adottato quando stabilizzammo la line-up, cioè verso il marzo 1982. Cercavamo due persone per completare il gruppo, ma ci volle del tempo per trovare gente disposta a suonare sul serio: all’epoca avevamo un diverso chitarrista solista e un diverso bassista, entrambi di L.A. E’ molto cambiata la situazione HM in Los Angeles? La situazione ora è diversa da quella di due anni fa. Allora dominava il glam rock, Motley Crue e Ratt imperavano, c’era molto make-up e parecchi vestiti strani. Noi fummo i primi a L.A. ad avere un suono “british”, maggiormente pieno di aggressività ed energia. Anche il nostro look era diverso: non ci importava nulla di sembrare dei bellocci… Le cose comunque inizialmente non andarono molto bene, ecco perché ci toccò trasferirci a San Francisco. Ora, dopo due anni, molte band, non voglio dire che assomiglino a noi, ma sono più aggressive… più metal! Avete suonato come supporter di Krokus e Saxon: cosa ricordi di quelle esperienze? Quello risale al 1982, quando suonavamo spesso al Loco Club di L.A., ma se conosci la gente giusta non è difficile fare da spalla a qualcuno… A qui tempi stavamo ancora stabilizzando la nostra formazione, scrivevamo canzoni e preparavamo il demo. Nell’estate del 1982 incidemmo il nastro No Life till Leather demo (conteneva sette pezzi e la formazione annoverava Cosa ha significato per voi comparire sulla compilation Metal Massacre? Beh, fu fatta prima che avessimo un line-up definitiva, anzi fu lì che la band si formò: conoscevo il produttore, mi disse che per comparire dovevamo avere almeno un paio di brani, così stabilizzai la band e preparammo Hit the Light. Fu registrata con un piccolo Teac a quattro piste! Il pezzo è molto “basic”, piuttosto rozzo, ed ebbe una produzione terribile che poteva farci più male che bene, ma fece comunque girare il nome dei Metallica! La miglior cosa del gruppo del periodo è senz’altro il demo che contiene sette pezzi ben prodotti, quello fu il vero inizio… Poco fa avete suonato con i Venom. Alcuni vi accomunano per resa on stage… Non credo che sia vero, in comune abbiamo il fatto di essere entrambi molto fast&rough, ma noi non vogliamo avere niente a che fare con il satanico! La sola cosa in comune è la ‘rough energy’, ma la composizione e il modo di suonare sono del tutto diversi! Inoltre il nostro prossimo Lp, che uscirà a metà giugno, sarà diverso: avrà la stessa energia del primo ma accompagnata da una miglior ‘musicanship’ e da un più efficace songwriting. C’è però chi continua ad accostarvi ai Venom e ai Motorhead, addirittura certe label offrono contratti solo a band del genere… altri vi hanno definito i Ramones dell’HM… Ho letto anch’io certe definizioni della stampa inglese. Credo che ciò sia dovuto al nostro eccesso di energia on stage, estremamente violento e immediato, secco e breve… forse gli inglesi amano song dai tempi più sviluppati e non è detto che non li affronteremo in futuro, ma per ora questo è il sound che vogliamo avere. Perché solo un Ep live? In origine doveva uscire prima dell’album, ma il single (tale doveva essere) non uscì affatto prima dell’Lp, così la label pensò di non pubblicarlo insieme al disco 33 per non turbarne le vendite. Conseguentemente abbiamo colto l’occasione del tour europeo e l’abbiamo completato con una registrazione live di Chicago… I Manowar parlano di “false metal”… per te esiste il falso metallo? Ognuno può definire l’HM come crede… per me se qualcuno è false metal… quello è Manowar! Death to false metal? Si tratta solo di idee personali. Molti dicono: noi suoniamo satanic, power metal, heavy metal, hard rock… MA PENSATE A SUONARE!!! Che impressione vi ha fatto il pubblico di Milano? E’ stato grande! Non credete che il vostro enorme successo sia dovuto al fatto che da noi ci siano pochi concerti HM? Onestamente il gig di Milano ci è sembrato anche troppo facile… abbiamo avuto l’impressione che qualsiasi altro gruppo avrebbe potuto avere lo stesso successo! Generalmente il pubblico va scaldato poco per volta: è negli ultimi brani che i kid “partono” veramente! Ma loro erano già “wild” prima ancora che noi iniziassimo suonare! E’ stato uno dei nostri migliori concerti del tour, lo abbiamo detto anche a Kerrang! Cosa pensi dell’esperienza inglese? Pur non avendo ancora suonato in Inghilterra conosco il pubblico inglese. Negli Usa il concerto è più un modo per dimenticare il lavoro, per incontrare gli amici… I britannici invece sono più coscienti a livello musicale, sono critici: prima di accettare o no una band, prima di acquistare un disco vogliono la prova che tu valga qualcosa. E’ per questo che, secondo me, il nostro tour con Exciter e Rods è saltato: gli inglesi hanno grosse alternative e un ingombrante passato, quindi prima di buttarsi su un nuovo nome vogliono saperne di più. Può anche darsi che noi siamo stati messi allo sbaraglio troppo presto! Comunque gli abitanti del Regno Unito non credano di averci messo da parte così in fretta! Che progetti avete per l’immediato futuro? Abbiamo fissato uno studio per tre settimane a Copenhagen per registrare il secondo album dal titolo Ride the Lightning. Poi torneremo qui per preparare il prossimo tour europeo. Dopo queste prove andremo ancora a Copenhagen per mixare l’abum. Delle venticinque/trenta date in Europa almeno tre o quattro saranno in Italia intorno a settembre. I nostri amici Mercyful Fate ci hanno parlato molto bene delle loro esperienze in terra italica… see you there, man! |
INFO
Artista: Metallica
Titolo: Master Of Puppets
End of passion play, crumbling away
I'm your source of self-destruction
Veins that pump with fear, sucking darkest clear
Leading on your death's construction
Taste me, you will see
More is all you need
You're dedicated to
How I'm killing you
Come crawling faster
Obey your master
Your life burns faster
Obey your master
Master
Master of puppets, I'm pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Needlework the way, never you betray
Life of death becoming clearer
Pain monopoly, ritual misery
Chop your breakfast on a mirror
Taste me you will see
More is all you need
You're dedicated to
How I'm killing you
Come crawling faster
Obey your master
Your life burns faster
Obey your master
Master
Master of puppets, I'm pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Master, master
Where's the dreams that I've been after?
Master, master
You promised only lies
Laughter, laughter
All I hear and see is laughter
Laughter, laughter
Laughing at my cries
Fix me
Hell is worth all that, natural habitat
Just a rhyme without a reason
Never-ending maze, drift on numbered days
Now your life is out of season
I will occupy
I will help you die
I will run through you
Now I rule you, too
Come crawling faster
Obey your master
Your life burns faster
Obey your master
Master
Master of puppets, I'm pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Fear Of The Dark
Traduzione di Fear Of The Dark
I am a man who walks alone
And when I'm walking a dark road
At night or strolling through the park
When the light begins to change
I sometimes feel a little strange
A little anxious when it's dark
Fear of the dark, fear of the dark
I have constant fear that something's
always near
Fear of the dark, fear of the dark
I have a phobia that someone's
always there
Have you run your fingers down
the wall
And have you felt your neck skin crawl
When you're searching for the light?
Sometimes when you're scared
to take a look
At the corner of the room
You've sensed that something's
watching you
Have you ever been alone at night
Thought you heard footsteps behind
And turned around and no one's there?
And as you quicken up your pace
You find it hard to look again
Because you're sure there's
someone there
Watching horror films the night before
Debating witches and folklores
The unknown troubles on your mind
Maybe your mind is playing tricks
You sense, and suddenly eyes fix
On dancing shadows from behind
Fear of the dark, fear of the dark
I have constant fear that something's
always near
Fear of the dark, fear of the dark
I have a phobia that someone's
always there
When I'm walking a dark road
I am a man who walks alone
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