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Post n°217 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da mediareport
E’ finita anche la luna di miele tra centrosinistra
Michele Santoro si è trovato a doversi giustificare, per la trasmissione che tanto fastidio ha dato a Mastella, addirittura davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Riferendosi alle critiche di Romano Prodi (“Ho letto i resoconti della trasmissione e mi sembra che non vi si possa riscontrare nulla della serietà, della professionalità e dell’appropriatezza che dovrebbe avere una trasmissione che riguarda la giustizia”), Santoro ha detto: “Non spetta al presidente del consiglio né a un normale deputato esprimere giudizi sulla mia professionalità in senso delegittimante. Ritengo una grave forma di maleducazione polemizzare con trasmissioni che non si sono viste”. Come se non bastasse, il conduttore di “AnnoZero” ha aggiunto: “Prodi non ha compiuto atti censori, però ha manifestato una sintonia culturale con Berlusconi nell’atteggiamento di intolleranza verso l’informazione”. Come dire: sono la stessa cosa. Concetto peraltro suffragato anche da Marco Travaglio, a sua volta nel mirino del governo (e di Mastella). Riferendosi al famoso “editto” che Berlusconi, quando era al governo, emanò dalla Bulgaria e che vide rotolare le teste di Santoro, Biagi e Luttazzi, Travaglio ha detto: “Il giudizio di Prodi su AnnoZero è un diktat di sapore bulgaro emanato da Torino anziché da Sofia”.
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