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24/06/2009
Le grandi idee sono di tutti
Gli italiani devono continuare ad esultare per l’Expo 2015, però adesso è tempo di unire sforzi ed idee, tutti insieme: http://www.statigeneraliexpo.it.
Strade, edifici e infrastrutture sono indispensabili, ma le vere fondamenta su cui dovrà poggiare questo appuntamento storico sono i contenuti, che dovranno venire da tutta la società civile.
Il 16 e il 17 luglio al Teatro Dal Verme di Milano ci saranno gli Stati Generali di Expo 2015, un forum libero di condivisione e di dialogo al quale ognuno potrà partecipare: cittadini, Istituzioni, Università, mondo del volontariato, della comunicazione, dell'arte, della cultura, dello spettacolo, del turismo.
3 sessioni speciali: una dedicata ai giovani (universitari, studenti, giovani lavoratori, giovani creativi, ecc.), una sul modello della manifestazione (Quale format per l’Expo 2015? - sessione dedicata al “popolo dei creativi”: comunicazione, design, architettura, moda, ecc.), una sui grandi contenuti dell’Expo (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita!) riservata agli operatori, all’associazionismo, alle rappresentanze, alle Istituzioni, ecc.
Il sito degli Stati Generali è già pronto, è già online e offre diversi spazi ai cittadini per inviare contributi aperti a tutti, proposte, testimonianze, file audio, filmati, fotografie e altri progetti che sviluppino i temi proposti.
L’Expo, oltre ad essere un’esposizione fieristica internazionale, è un momento di incontro e confronto su temi profondamente connessi ai grandi obiettivi e alle grandi sfide di questo millennio.
Il tema scelto, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", risponde all’esigenza di assicurare un’alimentazione sufficiente e sicura per tutti, mettendo al centro la persona – con i suoi desideri e aspirazioni, con le relazioni che sa creare e il lavoro con cui plasma la terra – come unico vero motore di uno sviluppo sostenibile.
Il 2015 sarà quindi un’occasione unica per disegnare una nuova forma di esposizione universale.
Il tradizionale appuntamento dell’Esposizione Universale ebbe inizio a metà del XIX secolo. Grazie al grande successo ottenuto a Londra, l’evento fu poi ospitato a turno in diversi paesi del mondo.
Gli Expo del passato hanno lasciato la loro traccia indelebile nelle grandi opere infrastrutturali (traforo del Sempione, il Palazzo del Lavoro a Torino, il restyling del Porto Antico di Genova...).
Oggi si può costruire un nuovo modello di Esposizione universale più adeguato al terzo millennio con idee innovative, un format originale, esperienze e progetti da condividere in rete.
Intanto ieri si è riunita la "Consulta Architettonica" formata dagli architetti Stefano Boeri, l'inglese Richard Burdett, Joan Busquets, lo svizzero Jacques Herzog e William McDonough, per fare il punto della situazione con il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni, l’A.D. della società Expo Lucio Stanca e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
Le cinque "archistar" sono state scelte dagli organizzatori dell'Expo di Milano come consulenti per individuare le linee guida preliminari al masterplan dell'area espositiva.
Il supercomitato di fama internazionale si approccerà con la città e con i protagonisti dell'evento del 2015, tramite sopralluoghi, anche nella nuova Fiera di Rho Pero, e vari incontri che consentiranno di conoscere i nuovi sviluppi urbanistici, ambientali e viabilistici dell'area metropolitana.
L'incontro rientra nell'ambito di un tour di ascolto delle istituzioni richiesto dalla stessa Consulta: i cinque progettisti della "Consulta degli Architetti" di Expo 2015, avranno il compito di individuare i principi ispiratori e gli assi portanti del concorso internazionale che sarà indetto per la definizione della progettazione del sito espositivo.
Il modello da seguire potrebbe essere quello dei Giochi Olimpici di Londra del 2012, con strutture flessibili e temporanee che possano essere smontate e rimontate in altre zone. In questo modo si potranno aprire tutta una serie di possibilità per il dopo Expo.
Ma oggi si parla ancora troppo di forte volano di sviluppo economico, di rinnovamento della città e delle aree interessate, di infrastrutture di cui Milano da tempo necessitava (vedi i circa 70 Km. di metropolitana previsti), e molto poco dei contenuti progettuali e dei tempi ristrettissimi di realizzazione (bando del concorso internazionale, masterplan, fondi necessari, appalti, esecuzione e collaudi).
Milano e l'Italia deve dimostrare di poter affrontare interventi che devono essere molto più rapidi.
Arch. Lorenzo Margiotta
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