Appunti di viaggio

26/04/2013

Da Civitella del Lago a Norcia

Un bel sole ci sveglia alla mattina, inizia l’avventura del secondo giorno.

Una bella dormita ti rinfranca dalle fatiche del giorno precedente, verifica generale, non male, pensavo di essere più conciato, non ci sono grandi indolenzimenti e da una verifica sommaria non sono neppure ematomizzato!

Ripreparato il bagaglio, discesa per la colazione, oggi di sicuro non mi perdo!

Tutti pronti? Via, si parte!

L’unica cosa che conosco è che l’arrivo è previsto a Norcia, all’Ostello “Il Capiterium”, per il resto il percorso è sconosciuto. Siamo nel cuore dell’Italia centrale.

Si imbocca la strada asfaltata, obbligatoria all’uscita dall’agriturismo, si percorre  un po’ di strada, giusto sciogliere un po' i muscoli, e poi all’improvviso deviazione su una strada sterrata con fondo naturale, con pietre smosse sui bordi e affioranti  nella parte centrale,  parto di buona lena, ma poi mi sposto, meglio lasciare strada ai cannibali!!!

Si prosegue poi per strade forestali nel folto bosco con abbondanti orme dei trattori, in parte scavate dall’acqua, e erte salite con fondo sconnesso attraversate dalle radici degli alberi.

Viaggio sempre nelle posizioni di rincalzo con Lucia che chiude il gruppo.

Sù per una salita particolarmente impegnativa, seguendo la legge di Murfy,  tra due possibilità, la scelta è sempre quella sbagliata e come previsto entro in una traccia profondamente scavata e fortemente dissestata e, sbang, contro la costola erbosa che delimita la carrareccia. Cado e il piede mi rimane sotto la moto, sono bloccato, fortunatamente arriva Lucia che mi salva; ti sei fatto male, no nessun problema, sono solo bloccato, rimesso in piedi, Mr. Puffpuff si riaccende subito e possiamo proseguire e raggiungere la strada sterrata principale alla fine della rampa.

Si prosegue  quindi per ampi sterrati e  successivi strade campestri uscendo dal bosco ed arrivando a campi coltivati.

Il percorso si presenta più tranquillo e concede un attimo di respiro, avanti a noi si presenta una collinetta con case abbandonate che cominciamo a risalire, arrivati alla sua sommità il percorso si fa insidioso, grosse orme di trattore incidono profondamente il terreno argilloso, pur asciutto, finché raggiungiamo tutto il gruppo.

C’è un po’ di concitazione, cosa è successo? Massimo è entrato nel solco del trattore e si è sbilanciato, la moto verso il campo e lui è caduto dall’altra parte cadendo dalla adiacente scarpata per qualche metro e si è stato fermato dagli arbusti, posti poco sotto. Ritornato a nostro piano del terreno,  nella caduta della moto si è rotto il cavo del gas!!!

Gli esperti meccanici del gruppo si sono subito ingegnati per risolvere la situazione, e come un’operazione a cuore aperto hanno brillantemente in poco tempo risolto il problema.

Si può proseguire!

Nel frattempo il sole era in parte scomparso e una densa nuvolaglia si stava addensando.

Proseguiamo, riprendiamo una strada asfaltata e dopo poco riprendiamo il nostro tran-tran, Sterrata, forestale, pezzi impegnativi ed altri meno finché ad un certo punto, si presenta una erta discesa con gradini di roccia a mo’ di scalini.

Mi fermo titubante, altri stanno scendendo, ma sono anche loro titubanti e così uno cade, mentre l’altro decide di scendere accompagnando la moto di fianco.

Il gruppo di pronto intervento è pronto ad infonderti coraggio, metti la prima e lasciati andare, scendi deciso, facile a dirsi un po’ meno a farsi!

Inoltre in quel momento sta scendendo una leggera brezzolina che inumidisce le rocce, e già non sei molto deciso, poi un po’ viscide, così superato il tratto brutto, quando cominciava il tratto in terra, decido che è il momento di sdraiarsi nel prato!

Devo dire la verità sono un pochettino sul distrutto, così accetto volentieri di scendere a piedi il tratto finale.

Dopo la sosta, ci siamo tutti, vi siete ripresi?, Sì, allora possiamo ripartire.

La strada, beh strada è una parola grossa, diciamo il percorso ora si presenta più agevole. Si percorre il fianco della montagna con una strada forestale in buone condizioni nel bosco, sino a sbucare in una zona di bosco rado con rocce bianche arrotondate affioranti, sino a sfociare su una strada asfaltata.

A questo punto Luana verifica che la moto ha poca trazione e praticamente aveva i denti della corona posteriore consumati.

Si decide quindi di scendere a Terni alla ricerca di un meccanico che abbia i pezzi di ricambio.

Ci si ferma in una panetteria pizzeria con parcheggio e un piccolo parco all’inizio di Terni per vedere di risolvere il problema.

Mentre Smontic e Supertramp  recuperano il meccanico con la rivendita dei pezzi di ricambio, gli altri si fiondano presso il punto di ristoro e fanno incetta di ogni cosa commestibile e bevibile, il tutto a prezzi modici!

Rifocillati, ecco tornare la squadra di emergenza, un attimo di riposo e poi subito all’opera per cambiare il set di trasmissione alla moto di Luana.

Presa e posizionata di traverso su una panchina, smontata la ruota posteriore  ed fare il conteggio delle maglie della catena sul marciapiede e tutte le operazioni necessarie per poter riprendere il viaggio.

Anche a Freerider avevano portato il tubo del raffreddamento che si era incrinato per un sasso appuntito, e si accingeva per la sostituzione.

Ci si arrangia come si può

Nel frattempo che gli altri operavano, mi sono concesso un po’ di relax

Finito tutti i lavori  di sistemazione moto, si decide di riprendere il giro previsto, ma nonostante il riposo non mi ero ancora ripreso completamente e per evitare di farmi male per la stanchezza decidevo di abbandonare con dispiacere il gruppo e avviarmi in solitaria verso Norcia all’ostello.

Avute le indicazioni necessarie siamo partiti assieme fino al bivio delle nostre strade e li ho visti allontanarsi, con qualche mio rimpianto, ma bisogna anche saper tornare indietro quando è il momento, è quello era il momento di separarsi!

Con passo tranquillo diretto verso le Cascate delle Marmore e la Val Nerina, il tempo era uggioso , fuori dai centri abitati il limite ai 70 km/h con preavvisi continui di controllo velocità, uno stress continuo! Che palle!!!

Finalmente il bivio per Norcia, e cominciava a piovere piuttosto seriamente, arrivo fino in piazza a Norcia e trovo le informazioni necessarie per l’ostello.

Arrivato, finalmente mi sistemo, un attimo di relax, una bella doccia calda per scacciare un po’ il freddo dalle ossa!

Intanto arriva un bel temporalazzo, e 3 transfughi che avevano anche loro rinunciato a tutto il percorso della giornata.

Ormai il sole stava tramontando e smesso di piovere, quando è arrivato tutto i migliori del gruppo!

Tutti sistemati negli ampi cameroni, chi sotto la doccia, chi in relax aspettando il turno, poi migrazione verso la ricerca del ristorante ristorante.

Sorvegliati dalla statua di un soldato,

il soldato veglia sui commensali

ci difendiamo a colpi di forchetta e coltello dai morsi della fame!

Ormai è tardi e ci si avvia barcollanti verso l’agognato riposo.

Domani ci aspetta la terza tappa, chissà quale altre sorprese ci saranno!!!