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Seldon_72 il 24/05/07 alle 14:40 via WEB
La CEI italiana si difende arrampicandosi sugli specchi dicendo che nel filmato BBC ci sono errori. L'errore sarebbe, secondo la CEI, aver attribuito a Ratziger la stesura del Crimen Sollicitationis. Ma il servizio non dice affatto questo. Dalle vere accuse la CEI non si è difesa.

 
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marea14 il 20/05/07 alle 03:13 via WEB
Non è ammissibile che la Chiesa protegga i preti pedofili trasferendoli da una parrocchia ad un’altra, consentendo, così, che continuino a stare in mezzo ai ragazzi e a consumare i loro crimini; non è ammissibile che si impedisca che la giustizia faccia il suo corso; non è ammissibile che ci si preoccupi esclusivamente di coprire gli scandali quanto più possibile insabbiando sempre tutto; non è ammissibile che non si proteggano ed aiutino i ragazzi violati … i ragazzi devono essere aiutati a denunciare, non a tacere …

 
avanguardia07
avanguardia07 il 30/04/07 alle 18:26 via WEB
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RadicalediSinistra
RadicalediSinistra il 19/02/07 alle 16:52 via WEB
le piccole truffe della politica italiana...ma quando cambieremo...

 
Dedalo1778
Dedalo1778 il 01/02/07 alle 12:39 via WEB

1. Concordo.

2. Diciamo che, sicuramente, non attiene al tema delle liberalizzazioni. Può essere giusto imporre ai gestori delle reti stradali e autostradali predisporre pannelli informativi, soprattutto per quanto riguarda situazioni del traffico, incidenti, condizioni meteorologiche, cantieri, possibilità di parcheggio. Credo che non sia giusto importo ai benzinai, che potrebbero - per ammortizzare i costi - aumentare ulteriormente il prezzo della benzina.

3. Doveroso, ma... dov'è la novità?

4. Concordo.

5. Inutile ricordare che questo punto è stato promosso in campagna elettorale anche da Forza Italia.

6. Oh, la Sinistra finalmente emette qualche norma contro gli interessi delle banche? Cosa c'è sotto?
Be', comunque, giuridicamente voglio ancora vedere come sarà possibile tutelare, per contro, le stesse banche dai furboni, sia chiaro.
E non ha nulla a che vedere con le liberalizzazioni.

7. Sono d'accordo sul fatto che, di nuovo, questa norma non ha nulla a che vedere con le liberalizzazioni. È anche vero che sono norme doverose e attese da tempo. Lo riconosco.
Nuovamente mi domando: questa Sinistra finalmente fa qualcosa contro le compagnie di assicurazione? Cosa c'è sotto?
Sono favorevole all'obbligatorietà della polizza di r.c.a., in tutela degli utenti della strada (ricordiamoci che l'incidente stradale è la prima causa di morte per i giovani di età compresa tra i 20 e i 40 anni: fino all'Ottocento, la prima causa di morte in questa fascia d'età era il duello), ma urgevano norme che compensassero lo squilibrio di posizione negoziale tra assicurato e assicuratore. E ancora non basta.

8. No, Diego, non è ancora nulla. Nel rapporto tra cittadino e Pubblica Amminstrazione siamo andati poco oltre il rapporto tra suddito e Stato feudale. Perché, quando il cittadino deve far valere i propri interessi legittimi e, in sempre maggiori occasioni, i propri diritti soggettivi contro un Ente pubblico deve rivolgersi al T.A.R., che è e resta un giudice speciale?
Perché lo Stato mantiene la sua "autotutela" nei confronti del cittadino anche in assenza di necessità ed urgenza? Perché non imporre la pronuncia di un giudice terzo ed imparziale?

9. Bah! Credo piuttosto che bisognerebbe liberalizzare l'accesso, almeno a scopi personali, a qualunque fonte di energia pulita recepibile dalla propria proprietà privata senza impatti ambientali od estetici (almeno non eccessivi) sulla collettività.

10. Cazzata. Il costo dei giornali non diminuirà. Le edicole sono comunque, soprattutto nei piccoli centri urbani, luoghi di ritrovo e socialità. Cosa ne farai, poi, degli edicolanti che dovranno chiudere? Consentirai loro di vendere anche panini caldi, per tenere aperto?
Ricordati che, in economia, soltanto il piccolo garantisce la concorrenza. Se uccidi il piccolo e favorisci il grande, ti ritroverai presto fregato, con il commercio in mano a grandi oligopolisti.

11. Stracazzata. Il prezzo del carburante non scenderà di un centesimo, per questo, o al massimo scenderà solo nei primi tempi, con i grandi centri che accetteranno di andare un pochino in perdita per uccidere la concorrenza dei piccoli. Poi, chiuderanno i piccoli distributori e saremo di nuovo a capo.
Inoltre, nei piccoli centri urbani, il distributore di benzina, come l'edicola, è un centro di aggregazione sociale almeno quanto il bar.

12. Concordo in pieno, accidenti!
L'importante è non cancellare anche qui il valore del danaro contante.

13. Sì, accettiamo chiunque in queste professioni già a rischio. Quanti sono stati fregati o aggirati già ora? Se chiunque, senza alcun controllo da parte di ordini professionali che dovrebbero saper svolgere il compito sia di sindacati di categoria sia di enti di autocontrollo, può svolgere questa od altre professioni così delicate, non ci sarà più alcuna tutela per i consumatori.

14. L'importante è poter tutelare il piccolo commercio o, almeno, anche il piccolo commercio. Se non si impone almeno un giorno di riposo settimanale, si agevoleranno - di nuovo - soltanto i grandi centri commerciali.

15. Ti chiedo di approfondire questa cosa, che non ho capito e non ho avuto tempo di approfondire personalmente.

16. Il servizio postale pubblico è una delle grandi conquiste della civilizzazione. Giusto e liberale consentire che esso sia affiancato, in condizioni di concorrenza, da enti privati. Ciò, almeno, come avviene per il servizio scolastico o il servizio sanitario. Detto questo, che sia in condizioni di monopolio o di concorrezza, qualunque danno merita sempre di essere risarcito, compresa la posta consegnata in ritardo o non consegnata (penso che ci sia un refuso: dovrebbe essere "non consegnata", non "non persa", oppure semplicemente "persa").


 
diegomenegon
diegomenegon il 13/01/07 alle 10:37 via WEB
Grazie! Mi hai fatto parlare di un'etica che si impone allo stato nei suoi rapporti con i cittadini, che è quella della minor interferenza possibile (chi è lo stato per decidere la morte di un soggetto? perché prodrre nuovo danno, la perdina di un'altra vita, che si aggiunge al danno già avutosi?). Cosa ben diversa dallo stato etico che impone il rispetto di una morale ai cittadini, praticamente l'inverso.

 
Dedalo1778
Dedalo1778 il 10/01/07 alle 19:10 via WEB
Non manca di logicità la tua riflessione e la ritengo assai condivisibile, pur riservandomi le stesse riserve che si riservava il buon Beccaria.

Sono lieto di averti fatto parlare, comunque, di etica e morale. Non è forse questo il diritto cogente?

 
diegomenegon
diegomenegon il 09/01/07 alle 13:05 via WEB
La disopprovazione suscitata dall'esecuzione di Saddam in Europa è stata l'occasione colta dal Nessuno tocchi Caino e dal PRT per rilanciare la proposta di una moratoria sulla quale il governo e l'Europa tentennava. Puntualizzo una cosa: non sono condivido né il determinismo di chi fa derivare dalla sua morte una riaccensione della tensione in Iraq (che pure pare essersi prodotta, nei giorni immediatamente a seguire), né con chi vedeva nella sua sopravvivenza un pericolo. La storia non è univoca. A maggior ragione, dunque, una non chiara e certa ragion di stato non dovrebbe prevalere su un principio che potrai definire etico o morale come il diritto alla vita come diritto inviolabile dell'uomo, anche se reo. E' un principio che vale a prescindere dalle circostanze e che questa moratoria dovrebbe, se approvata, far valere (o almeno provarci) nella comunità internazionale e nelle legislazioni nazionali dei suoi membri.

 
Dedalo1778
Dedalo1778 il 08/01/07 alle 15:45 via WEB


Sono e sono sempre stato contro la pena di morte, a prescindere dal numero e dall'efferatezza dei crimini.

Sono anche contrario all'ergastolo. Per quanto attiene alla legislazione italiana, ritengo che sia incostituzionale, perché non prevede la rieducazione del condannato, ma questo ora non c'entra.

Su questo tema il mio faro, il mio maestro, il mio profeta, se così si può ancor dire in età post illuminista, resta il nostro mai troppo lodato Cesare Beccaria.

In effetti, va però ricordato che lo stesso Beccaria - ad oggi molto più progredito persino della cultura penale degli Stati Uniti d'America, che sono una delle più grandi e collaudate democrazie del mondo - riteneva ammissibile la pena di morte quando fosse l'unico modo per mettere in salvo la sicurezza di una nazione e, in particolare, riteneva ammissibile la pena di morte per i sovrani o i governatori spodestati.

In fondo, così come Mussolini lasciato vivo il 25 Luglio 1943 fu un problema per l'Italia, non sarebbe stato un pericolo gravissimo un Mussolini vivo dopo il 25 Aprile 1945? O un Hitler catturato e lasciato vivo, prigioniero ma vivo? Nell'epoca degli elicotteri e delle portaerei, non esistono più isole come la Sant'Elena di Napoleone... e rammentiamo che Napoleone non fu giustiziato soltanto perché i restauratori ritenevano inammissibile la condanna a morte di un sovrano quale comunque Napoleone I era stato.

È un problema delicato, quello della condanna a morte di Saddam Hussein. È stato un criminale, un farabutto, uno dei peggiori macellai che ci fossero in circolazione, ma la pena di morte continua a ripugnarmi. Eppure, per quanto vergognosa sia stata la modalità dell'esecuzione (l'impiccagione, le riprese televisive, la loro diffusione), come non comprendere il timore del potere oggi costituito in Mesopotamia? Come non comprendere la rabbia e l'atroce brama di vendetta dei vecchi perseguitati?

Pensiamo alle esecuzioni senza processo effettuate da certi partigiani dopo il 25 Aprile del 1945, specie nel tristemente famoso "triangolo rosso"...

Appoggerò sempre fino alla fine ogni battaglia contro la pena di morte portata avanti verso le legislazioni interne, ma in questo caso preferisco, sia pur pilatescamente, astenermi.


 
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