Metavisione

Metavisione e Metafonia - immagini e voci da una dimensione sconosciuta

 

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INTRODUZIONE AL BLOG

Virgilio alias Luigi Cama. Oggi ho deciso di uscire dall'anonimato. Dopo aver visto il blog di progetto10, a mio parere una grande bufala, graziosa, ma con tanti piccoli "bug", ho deciso, un pò per gioco e un pò per amore della conoscenza, di abbattere quel velo di mistero che ruota attorno alla mia figura da circa un anno, da quando ho inaugurato metavisione.it, usando lo pseudonimo "Virgilio". Nel 1997 navigavo per la prima volta su internet grazie a Libero e sempre in quell'anno è accaduto qualcos'altro ... e allora, perchè no ? Rendiamo nota la mia identità attraverso Libero e con essa estendiamo la pubblicazione delle mie sperimentazioni dal sito ufficiale metavisione.it. Doverosa precisazione: ho usato un alias per evitare di essere riconosciuto da qualche concittadino ed essere scambiato per il medium di turno. E' risaputo che più piccola è la città, più grandi sono i "pettegolezzi". Oggi qualcosa è cambiato. C'è bisogno di raccontare qualcosa di vero che possa giungere da una persona normale, un padre di famiglia di 33 anni, con 3 figli ed 1 motivo preciso che lo spinge ad indagare nel paranormale, in quei fenomeni inspiegabili o apparentemente tali che il più delle volte, a causa della disinformazione, creano nuovi miti, deviazioni nei più giovani e completo delirio anche negli adulti. Niente sedute spiritiche "fai da te". Nessun inganno da mago cialtrone. Ho solo voglia di raccontarmi un pò per poter dare a qualcun altro la possibilità di avere un'idea più corretta di questo mondo affascinante e dell'apparente realtà che ci circonda. Alla fine, però, devi decidere tu. Perchè ogni essere umano ha diritto a pensare con la propria testa ... e allo stesso tempo deve assumersi la responsabilità delle proprie decisioni. Io ho deciso di essere un "non credente” e di non lasciarmi condizionare da alcuna regola religiosa e di provare a comunicare con altre dimensioni attraverso la tecnologia. Nessuna preghiera. Nessun rito. Solo una profonda serenità interiore e l'intenzione di voler scoprire la verità da solo. Nessun intervento divino e i fenomeni anomali si verificano lo stesso. Quindi ? Ciò significa che tutto rientra con buona probabilità in un evento naturale le cui condizioni dipendono esclusivamente dallo stato interiore dello sperimentatore. Nessuna verità assoluta, solo esperienze e dati per poter dare a tutti la possibilità di provare con una sola raccomandazione: che sia il sincero desiderio di conoscenza a spingervi e non un diversivo alla noia di una quotidianità ormai satura di trappole mentali e processi che ci obbligano inconsapevolemente a prendere decisioni sbagliate. Alla fine scoprirete che non avete scoperto niente di nuovo, solo altri dubbi. Ma un solo grande risultato avrete ottenuto: avrete conosciuto meglio voi stessi, le vostre limitazioni, i vostri talenti e come gestirli. Concludo con una bellissima citazione che mi accompagna dal 1994, anno in cui ho iniziato il mio viaggio nell’ignoto: "A costituire il vero valore dell'uomo, non è la verità che lui pretende di possedere, bensì l'impegno sincero che ha profuso per scoprirla. É attraverso la ricerca della verità, e non col possesso di essa, che le sue forze si fanno più grandi e solo in questo consiste la perfezione verso cui è proteso. "
G.E. LESSING, filosofo tedesco (1729-1781)

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Luigi Cama
Casella Postale 37
98057 Milazzo (Me)
Sicily - Italy

Mob. 340 1676023
virgilio@metavisione.it
www.metavisione.it
www.ilcastellodimilazzo.it

 

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Esempio di metavisione con la tecnica del Colore Noise

Introduzione

In questa relazione troverete un tentativo di identificazione del volto di Massimo M. attraverso il confronto fotografico, alcuni accorgimenti biometrici (sistema per la misurazione delle caratteristiche fisiche di un individuo per determinarne l’identità; nel nostro caso si esegue il riconoscimento della geometria del volto) ed un'analisi grafica eseguita attraverso fotomontaggi per evidenziare i particolari che la metaimmagine può avere in comune con la foto reale di Massimo.

 

Chi è Massimo M. ?

Massimo era un giovane ingegnere che amava il mare. Tanto ! Così tanto da ricevere il suo ultimo abbraccio addormentandosi durante l’ultima immersione in apnea il 14 ottobre 2006. La sua mamma, Rosy, ha iniziato a cercare la sua intelligenza, la sua forza, la sua personalità. Dopo aver cercato di capire da sola come poter entrare in contatto con il figlio, attraverso la metafonia riceve i primi messaggi e le prime prove "in cieco" attraverso altri metafonisti.

Il 2 Giugno Massimo imprime l'immagine del suo volto (insieme a quella di tanti altri ancora non identificati) attraverso una registrazione video con l'ausilio del computer. L'operatore, Virgilio, che stava sperimentando una nuova tecnica "intuita" in quel sabato pomeriggio e che non aveva mai visto una foto di Massimo, estrae cinque volti a caso e li pubblica sul sito di un noto metafonista. Rosy riconosce Massimo.

 

 

Una nuova tecnica ?

La metaimmagine originale è stata prelevata da un frame estratto da un video di due minuti circa, che è stato messo in pausa "casualmente"; il ricercatore (Luigi Cama) ha iniziato a notare dei piccolissimi volti tridimensionali, fra cui un volto a lui molto familiare (quello di un noto cantante di fama internazionale). Su uno schermo da 19" (36 x 27 cm c.a.) l'immagine, molto piccola (circa 8 x 8 mm) è stata esportata insieme a tutta la schermata che inizialmente aveva una risoluzione di 10 dpi. Una volta aumentata la risoluzione a 300 dpi, l'occhio allenato dell'operatore, computer grafico di mestiere, ha iniziato a rilevare una quantità impressionante di volti.

 


Prima descrizione: volto di un giovane dai capelli folti, le sopracciglia a punta e che accenna ad un sorriso (le guance sono un po’ sollevate).

 

 

Tecnica della risoluzione (10 dpi)

La foto reale di Massimo è stata ridotta alle dimensioni della metaimmagine, portata a 10 dpi di risoluzione e colorata in verde. Lo scopo di questo primo confronto è di far comprendere quanto possa essere difficile distinguere i particolari ad una risoluzione di partenza così bassa anche per la foto reale. Più ci si allontana dall’immagine, meno difficoltà avrà l’occhio di riuscire a distinguere i lineamenti.

 

Tecnica della risoluzione (300 dpi)

Entrambe le immagini dalla dimensione originale vengono aumentate di risoluzione fino a 300 dpi, per far notare la differenza di qualità rispetto al primo caso. I lineamenti diventano più nitidi. La foto reale appare più nitida rispetto alla metaimmagine che appare più sfocata; colpisce il particolare delle sopraciglia a punta. La punta del naso decide la tridimensionalità del volto seguito dalle varie zone che consentono al nostro cervello di ricavare il volto nonostante le difficoltà visive; come da una recente ricerca del MIT che le definisce "dei rapporti tra zone in luce e zone in ombra, come il fatto che la bocca si trovi nel terzo inferiore del viso, ed è sempre più scura delle guance che le sono accanto, mentre gli occhi sono nel terzo più in alto, e sono più scuri della fronte che sta sopra."

 

Inizia il confronto

Fatta la premessa sulla risoluzione che condiziona da sempre tutte le immagini "paranormali", passiamo ora al processo di identificazione aiutandoci con sistemi di fotomontaggio per rilevare i particolari che possano confermare, almeno in buona parte, l'identità del volto.

Mostriamo il volto reale di Massimo in una foto che si è scattato da solo (senza autoscatto). L'immagine del presunto volto è stata leggermente schiarita per migliorarne la visibilità.
 

 

 

 

Confronto di proporzioni ed elementi non sufficientemente visibili sulla metaimmagine

  • Immagine 3: rilievo posizione capelli, occhi e sopracciglia.

  • Immagine 4: La sovrapposizione fa combaciare gli elementi fondamentali del volto reale (occhi, naso e sopracciglia) sulla "traccia" sfocata della metaimmagine.

  • Immagine 1 e 2: l'altezza delle sopracciglia sembra corrispondere così come l'area dell'occhio sx (rispetto a Massimo).

  • Elemento fuori registro: punta del naso. La fronte reale sembra più alta (forse dovuta al taglio dei capelli).

  • Immagine 6: E' stato applicato un effetto trasparente in parte per evidenziare meglio le corrispondenze dell'occhio sx (rispetto a Massimo), del sopracciglio sx e la struttura del naso.

  • Con un effetto trasparenza/sottrai, si è voluta simulare la metaimmagine (al centro l'originale);

Di seguito una serie di montaggi per verificare la coerenza del volto con il viso originale.

 

 

 

E' stata spostata leggermente a destra la metaimmagine per far coincidere il volto di Massimo. Il risultato ha evidenziato una perfetta sovrapposizione della linea del setto nasale e risaltato le sopracciglia. Di seguito altre due verifiche grafiche.

 

 

 

 

ULTIMO MONTAGGIO

 

  • Al centro Massimo quando per un periodo ha portato i capelli lunghi

  • Le altre sono prove che gli esperti di biometria conoscono benissimo.

Alleghiamo alcuni messaggi metafonici attribuiti a Massimo M. (sezione in continuo aggiornamento)

Si sconsiglia l'ascolto con windows media player che tronca quasi sempre la parte iniziale del file alterandone l'ascolto.
Vi consigliamo di scaricare il programma gratuito Audacity.
 

1. IO SONO MASSIMO

Prima comunicazione di Massimo M.

 

2. INGEGNERE MASSIMO (ascolta il file)

Laureato con 110 in Ingegneria civile - Calcolo delle strutture con tesi sulla "MODIFICA DEL CLIMA ACUSTICO DELL'AREA URBANA DI MESSINA". Il primo argomento trattato è stato: Il Rumore (La sensazione uditiva - Le grandezze fisiche - Classificazione dei diversi tipi di rumore - Parametri di valutazione - Effetti del rumore sulla salute). Era diplomato perito elettronico nonchè esperto del Computer da quando aveva 13 anni. A 16 anni la rivista PC PROFESSIONAL nell'aprile 1990 pubblicò un suo programma di disegno. Da quel momento collaborò in uno studio di ingegneri per la realizzazione di programmi di computo metrico.

 

3. CON IL CELLULARE, ROSY RICEVE LA BUONANOTTE DA MASSIMO

 

 

Guarda il video montaggio (2 Mb)

 

4. Esperimento 1

Il 26 Giugno 2007 chiedo per via metafonica l’intervento dell’amico Massimo per “saggiare” le capacità percettive di un’entità disincarnata; a qualche chilometro di distanza Marco tiene fra le mani un oggetto a me sconosciuto e che Massimo dovrà “vedere” e riferire per via metafonica. L’esperimento riesce dopo tre registrazioni.

 

 

Conclusioni

Allo stato attuale le prime verifiche dello sperimentatore confermano in buona parte l'identità del volto.

Attendiamo l'intervento di esperti di biometria, tra cui Daniele Gullà che sarà presto contattato per esprimere il suo parere professionale in merito. In ogni caso, se il verdetto fosse negativo, la metaimmagine contiene delle informazioni che il nostro cervello interpreta come dati appartenenti ad una "faccia" che esiste "a colori" in un segnale "vuoto", cioè, privo di qualsiasi modulazione: il white noise.

 

 

Commenti ricevuti dagli esperti:

 

Il parere di DANIELE GULLA' esperto in biometria e tecniche audio-visive

  • Egregio sig. Virgilio,

    ho guardato con molto interesse il suo lavoro e devo farle i complimenti per la chiarezza e semplicità e padronanza della tecnica utilizzata.

    Per quanto riguarda l'esame di identificazione da Lei eseguito, posso solo dire che l'informazione dei caratteri antropomorfici sull'immagine "extra" sono a mio avviso insufficienti per scarsità del microdettaglio anche se, a livello macroscopico (lineamenti generali e ovale del volto) si riscontrano effettivamente delle somiglianze con il candidato.

    Il punto dolente è l'analisi differenziale con un campione di controllo che possa determinare a livello statistico (P-Value) quanto sia significativa la somiglianza tra le due immagini.

    Comunque la sua ricerca è interessante e guardando anche le altre immagini sul sito, pur ammettendo che alcune potrebbero essere effetti pareidolici, altre, due in particolare, sembrano proprio volti.

    Se otterrà immagini maggiormente dettagliate potrà inviarmele per una prova statistica di identificazione.

    Salutandola cordialmente le auguro buon lavoro e ancora complimenti per il suo operato!

     

    Daniele Gullà

     

     

    Ringraziamenti

    Ringrazio il sig. Gullà per la considerazione, la celerità e i complimenti che ricambio. L'esito era prevedibile da un punto di vista biometrico come giustamente ha confermato lui "per scarsità del microdettaglio".

    Non si vedono gli occhi e alcuni dettagli importanti che spero presto di poter risolvere passando alla tecnologia HDV come suggeritomi da Antonio con il quale ho instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e collaborazione.

     

    E' incoraggiante il parere successivo "anche se, a livello macroscopico (lineamenti generali e ovale del volto) si riscontrano effettivamente delle somiglianze con il candidato."

     

    "Comunque la sua ricerca è interessante e guardando anche le altre immagini sul sito, pur ammettendo che alcune potrebbero essere effetti pareidolici, altre, due in particolare, sembrano proprio volti."

     

    Commento finale:

    Sarà mia premura portare a termine l'analisi delle 4000 schermate che contengono decine e decine di volti (cadauna) per poter avere un quadro più completo di tutta la sperimentazione.

     

Dal Dott. Mario Zampardi (medico - psichiatra) www.mariozampardi.it

  • Caro Virgilio,
    Ti rispondo in merito alla Tua relazione su Massimo, ringraziandoTi per la tempestività del Tuo avviso. Scusami se non Ti ho scritto prima, ma sono stato impegnato.
    Allora, intanto complimenti. Lo studio è molto dettagliato e particolareggiato. Per quanto attiene agli aspetti “tecnici”, ovviamente non posso dir nulla, non essendo un campo di mia competenza.
    Ho, però, pensato (da profano!) per quanto attiene al processo di identificazione degli elementi del volto, attuato con sistemi di fotomontaggio, se non si sarebbe potuto confrontare la posizione dei capelli, occhi e sopracciglia e quant’altro della meta-immagine non soltanto con l’immagine reale di Massimo (così come Tu hai operato) ma anche con un gruppo, similare, di volti simili all’originale, ma non identici. In tal caso quanto più, dal suddetto confronto si evidenziassero elementi visivi delle foto non combacianti con la meta-immagine tanto più, indirettamente, si rafforzerebbe il Tuo confronto con l’immagine originale, nel caso opposto, invece, la tesi iniziale si indebolirebbe.
    In sostanza si tratterebbe di operare, per la verifica, con una metodologia usata in medicina: cioè dell’analisi, in doppio cieco, sia con un gruppo di Pazienti a cui viene somministrato il farmaco oggetto di studio e sia con un altro gruppo a cui si somministra,invece, un placebo.
    Questo per gli aspetti tecnici su cui mi posso pronunciare.

    Per quanto riguarda invece il materiale percettivo visivo, ovviamente è poco strutturato, come Tu stesso fai notare. Potrebbe pertanto svilupparsi, in tali situazioni, all’insaputa dello stesso soggetto che osserva, un fenomeno detto di “attesa percettiva” condizionata da un fenomeno emozionale di base, in base al quale una normale percezione visiva, ma poco strutturata, cioè confusa, viene automaticamente completata soggettivamente, anche se in modo non corrispondente alla realtà.

    La percezione sensoriale, visiva o acustica che sia, non è mai un fenomeno affettivamente neutro ma è sempre accompagnata da un “colore” affettivo.

    Tutto questo non certamente per interpretare la Tua ricerca da “scettico”, anzi, ma proprio per cercare, attenzionando questi parametri interpretativi, di rafforzarla e renderla quanto più obiettiva possibile.

    Ma ovviamente….aspettiamo altre “immagini!! “

    Un caro saluto (18 Settembre 2007)

Da una mail di Rosy, la madre di Massimo, di ritorno da Cattolica dopo aver incontrato Daniele Gullà

  • "Ho dato la relazione a Gullà, che sono riuscita a contattare sabato pomeriggio prima del suo intervento al convegno; si è mostrato molto interessato al primo sguardo e ti ha fatto i complimenti per il lavoro fatto bene.
    Mi ha dato il suo biglietto da visita con il telefono ed l'indirizzo del sito a cui ricontattarlo.
    Comunque mi ha anticipato di essere parecchio impegnato ma lo farà lo stesso."
     


 

AGGIORNAMENTO DEL 25 MARZO 2008

RILEVATO OCCHIO SINISTRO

Da un pò di tempo ho trasferito la metaimmagine sul cellulare impostandola come sfondo ed ho inviato una copia a Rosy, la mamma di Massimo. Non so perchè l'ho fatto: forse per ricordarmi che oltre una quotidianità densa di affanni e strategie di sopravvivenza, esiste qualcosa di più. Ogni tanto mi è capitato di osservarla sul display del cellulare e di "avere l'impressione" che fossero presenti anche gli occhi, che invece sul computer non ho rilevato. Questa sera, dovendo provare un nuovo programma di grafica avevo caricato una foto qualunque dopo aver scartato la metaimmagine di Massimo; poi, invece, ho deciso di utilizzarla spinto da "non so cosa". Lavorando sui tre livelli che compongono l'immagine (RGB), eliminando il livello del BLU che è la parte più scura, si è alleggerita la zona dove dovrebbero esserci gli occhi. Lavorando sulla luminosità dei due livelli rimanenti, ROSSO E VERDE, quasi guidato da una frase che Rosy mi disse di aver ricevuto tempo fa da Massimo "TOGLIERE COLORE", e "MI TROVI NEL ROSSO", ho ottenuto il seguente risultato:

 

 

 

Si nota la pupilla e il bulbo oculare. L'occhio guarda direttamente l'osservatore. Ritengo di aver ottenuto almeno un microdettaglio significativo che al momento non mi conferma che la metaimmagine sia il volto di Massimo, ma che contenga con un buon margine di certezza, UN VOLTO UMANO.

 

Ho richiesto un secondo parere a Daniele Gullà dopo avergli inviato le immagini dell'occhio SX.

 

"Effettivamente è interessante. Ho elaborato anche io l'immagine e oltre all'occhio sinistro si delinea meglio anche la piramide nasale."

 

Di seguito l' immagine elaborate dal Gullà:

 

 

 
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Un blog di: metavisione
Data di creazione: 21/09/2008
 

COSÈ METAVISIONE.IT ?

Su metavisione.it troverete informazioni e documenti riguardanti studi e ricerche su possibili contatti con una dimensione sconosciuta attraverso la metafonia e la metavisione. Non è facile poter dimostrare al 100% che la nostra dimensione può comunicare con coloro che hanno lasciato questo mondo e che vivono nell'altra dimensione più comunemente conosciuta come "aldilà". E sappiamo ancora poco degli arcani meccanismi dell'esistenza e della psiche. L'autore del sito è un convinto assertore dell'ipotesi spiritica; tuttavia, alcuni risultati ottenuti sia in campo metafonico che metavisivo, fanno ipotizzare ad un possibile intervento inconscio dell'essere umano, primo mistero assoluto della dimensione terrena. L'obiettivo principale del sito non è quello di creare una nuova religione o di dimostrare o negare scientificamente l'esistenza dell'aldilà, ma di proporre dei risultati documentati da un protocollo dettagliato dei sistemi e dei metodi utilizzati, al fine di poter dare a tutti l'opportunità di sperimentare direttamente, perchè nulla può sostituire il processo di apprendimento e di evoluzione della coscienza attraverso l'esperienza diretta. Il messaggio finale è un invito alla prudenza a chiunque si interessi di argomenti così delicati e soprattutto a coloro che credono "per fede": ci vuole poco per perdersi nei labirinti ancora poco conosciuti della mente.

 

SARÀ VERO ?

"I lidi lontani parlano
un linguaggio fervido.
Mente eccelsa la tua.
Miete, miete,
verso orme verdi.
Meravigliosi, tanti, tanti
fogli grandi da riempire,
nel vuoto dello spazio
e del pentagramma."

il mio Spirito Guida, 1994

 

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